Cava de’ Tirreni, i debiti del Comune e le favolette di Servalli
Il Comune resta indebitato. Affermare che il Comune non è più strutturalmente deficitario significa solo che è riuscito a mettere i conti
Con la sua solita narrazione favolistica il sindaco Servalli, piegando a fini propagandistici la realtà dei fatti, tenta di far passare il messaggio subliminale di essere riuscito a mettere a posto i conti del Comune clicca qui per leggere.
Non è così, ovviamente. Il Comune resta indebitato. Affermare che il Comune non è più strutturalmente deficitario significa solo che è riuscito a mettere i conti in equilibrio con l’ultimo rendiconto.
In altre parole, nell’anno che ora si rendiconta, ovvero lo scorso 2022, i conti tornano. Sarebbe stato il colmo che non fosse stato così dopo aver venduto buona parte del patrimonio comunale.
E, peggio ancora, dopo aver tartassato i contribuenti cavesi con aumenti stratosferici oltre la decenza e il sopportabile. Dai parcheggi alla mensa scolastica, dall’impiantistica sportiva all’addizionale, e così via.
Ci mancava che al Comune non riuscissero a far quadrare i conti dopo aver impoverito la città, vampirizzando le sue risorse economiche. Attenzione, però: ora la rendicontazione approvata dalla Giunta passerà al vaglio del Collegio dei Revisori. Forse non ci saranno problemi, tuttavia, sarà interessante leggere il loro parere al riguardo.
Ad ogni modo, dopo tutto questo dissanguamento, l’unica notizia accettabile è che, come cautamente afferma l’assessore al bilancio Garofalo, il piano di riequilibrio economico-finanziario potrebbe “essere ridotto a 15 anni dai 20 anni previsti”.
E’ già qualcosa, ma questo dimostra anche altro.
Innanzi tutto, l’entità dei debiti del Comune è tale che occorreranno ancora altri quindici anni di lacrime e sangue.
E poi che i contribuenti cavesi dovranno ancora sopportare sacrifici in termini di tributi e di minori e più costosi servizi erogati dal comune.
In altre parole, dovremo continuare a stringere la cinghia stando però anche a pane ed acqua. Con conseguenti e già evidenti pregiudizi per la complessiva economia cittadina. D’altronde, già ora si vede come molte attività commerciali hanno chiuso o comunque sono in forte affanno.
Il nostro primo cittadino, come dicevamo nelle prime battute, continua a raccontare la favoletta che i conti in rosso del Comune sono un effetto della pandemia. Non solo, ma di aver avuto questi “primi risultati positivi, senza incidere sui servizi e la tassazione dei cittadini”.
Una totale mistificazione della realtà.
La pandemia ha forse concentrato i suoi effetti negativi solo nella nostra città, ma non invece in tantissimi altri comuni con i conti in ordine? Come se poi non ci fosse alcuna responsabilità da parte di chi, come Servalli, governa la città dal 2015. Non dall’altro ieri. Anzi, fino alla sua riconferma nel 2020, Servalli nella chiusura dei bilanci precedenti ha certificato che non c’erano tutti questi debiti… altro che Covid!
In quanto ai servizi, sono stati ridotti all’osso con costi spropositati. Non parliamo di quanto poi tutto ciò è costato al portafoglio dei cavesi. A cominciare dal ticket per la sosta, trasformando la Metellia nel bancomat del Comune.
Oddio, un dubbio, tuttavia, come contribuenti lo abbiamo. Forse, Servalli voleva addirittura scorticarci vivi? Se è così, lo ringraziamo per non esserci riuscito.
In ultimo, Servalli omette di dire, ovviamente, che quello del risanamento economico-finanziario intrapreso dal nostro Comune, è un percorso obbligato, diversamente ci sarebbe il fallimento ma anche la fine politica per l’attuale maggioranza.
In altre parole, non c’è nulla di meritorio in quello che si è fatto in quest’ultimo anno. Sarebbe stato grave e fallimentare altrimenti.
La verità, caro sindaco, è che non ci siamo dimenticati affatto di quello che abbiamo dovuto sopportare in quest’ultimo anno e mezzo. Come possiamo dimenticare quante risorse sono state sottratte all’economia cittadina per ripianare i buchi nel bilancio comunale. E neanche di quanti disastri in serie ha fatto l’Amministrazione comunale di cui sei a capo, in assoluto la peggiore della nostra storia cittadina.
Il resto è fuffa.
Il peggio è passato!
Eravamo piegati da interessi mensili enormi dovuto allo scellerato acquisto della COFIMA guidata dalla giunta Napoli/Galdi.
Adesso possiamo guardare più serenamente il futuro.
Tutto ciò grazie al sindaco Servalli
Pensate a tutti gli interessi che abbiamo dovuto pagare con la COFIMA nel corso di questi anni, interessi passivi che alimentavano il debito.
Grazie sindaco SERVALLI per la sua egregia azione volta a risanarci
Evidentemente la destra aveva comprato la COFIMA a scopo di fare indebitare il Comune poiché sapeva che non sarebbe mai più stata al Governo della Città e quindi doveva inguaiare il prossimo