Cava de’ Tirreni, i consiglieri di opposizione puntano il dito sul bilancio di previsione
A parteciparvi erano i consiglieri di Forza Italia, Fratelli D’Italia, Noi Moderati e Siamo Cavesi. Presenti alla conferenza anche il coor
“Lo scopo di questa nostra iniziativa è quello di risvegliare gli animi e gli ardori sopiti dei cittadini cavesi. Invitiamo la popolazione a venire domani a seguire il Consiglio comunale. E’ un momento fondamentale per la città. I consiglieri comunali sono chiamati a una grande ammissione di responsabilità”.
Così è iniziata la conferenza stampa dell’opposizione politica di Cava de’ Tirreni che ha indetto l’incontro con la stampa per fare il punto della situazione alla vigilia del Consiglio comunale che vedrà tra i punti all’Ordine del giorno quello sull’approvazione del Bilancio di previsione 2023/2025.
A parteciparvi erano i consiglieri di Forza Italia, Fratelli D’Italia, Noi Moderati e Siamo Cavesi. Presenti alla conferenza anche il coordinatore cittadino di Fdi Luigi Napoli e il coordinatore cittadino di Fi Mario Colucci. Assenti i componenti della Fratellanza che ha deciso di non appoggiare questa politica di opposizione, come ha spiegato Italo Cirielli.
Tagli drastici a servizi essenziali (trasporti pubblici, asili nido, verde pubblico, attività sportive ecc.) ed evidenti bizzarrie nella ripartizione delle risorse economiche sono il minimo comune denominatore del bilancio di previsione che, secondo i consiglieri di opposizione che hanno indetto la conferenza, avrà come unico risultato di apportare disagi ai cittadini.
“Assistiamo all’azzeramento delle voci di spesa fondamentali – ha sottolineato Marcello Murolo – l’Amministrazione non è stata in grado di formulare programmi economico-finanziari e di governare. Lascerà ai cittadini una realtà di macerie. Per uscire da questa situazione bisogna prendere la barca in mano, ma Servalli e i suoi non ne sono in grado”.
Un’osservazione che trova concorde anche Italo Cirielli il quale ha ammesso che effettivamente la situazione è difficile, e in ragion di ciò occorrono persone determinate e capaci al governo della città. Cirielli, riportando per sommi capi alcune analisi fatte sul bilancio di previsione, ha evidenziato le varie decurtazioni che hanno falcidiato i diversi capitoli di spesa: “Salta all’occhio che ci sono stati tagli drastici per la derattizzazione e per quanto riguarda le spese di riscaldamento e di elettricità degli impianti sportivi cittadini. Nessun tipo di contributo è stato dato all’attività sportiva e anche la spesa per il verde pubblico è stata drasticamente ridimensionata, passando dai 90mila euro nel 2022 ai 40mila euro del 2023”. E ancora: “La spesa per il risanamento ambientale è stata tagliata, passando da 20mila euro nel 2022 ai 1000 euro del 2023, mentre quella relativa al trasporto pubblico è passata dai 550mila euro del 2022 ai 230mila euro del 2023. Infine sembra sin troppo ottimistica la spesa per i sinistri stradali che era di 100mila euro del 2022, mentre nel 2023 è stata stimata di 9mila euro”.
“Negli ultimi due anni di amministrazione Servalli i revisori hanno bocciato il bilancio per ben tre volte – ha sottolineato Raffaele Giordano di Siamo Cavesi – presentare un bilancio di previsione a metà ottobre, praticamente a fine anno, significa ingessare la città, non programmare non avere cognizione del futuro; senza contare che il bilancio viene sempre discusso e votato oltre i termini previsti. Mi preoccupano le gravi ripercussioni sui cittadini e per questo faccio un appello alla responsabilità ai consiglieri che domani dovranno votare il bilancio in Consiglio”.
“Domani il Consiglio comunale verrà chiamato a votare un documento di previsione – hanno infine rimarcato – che è diventato un documento di rendicontazione. Una situazione come questa richiede sagacia amministrativa, capacità di programmazione, utilizzo efficace del poco che c’è. Esattamente il contrario di quello che l’Amministrazione Servalli ha sempre dimostrato di essere e di saper fare. Il progetto politico-amministrativo di Servalli è fallito definitivamente. Non ha senso andare avanti e non si comprende il motivo per il quale le forze politiche che fino ad oggi lo hanno sostenuto si ostinino a non prenderne atto”.