scritto da Nino Maiorino - 29 Luglio 2023 08:06

Cava de’ Tirreni, frana alla Badia: l’odissea della famiglia Passerini

Tecnicamente sarebbe più corretto parlare di “crollo di una parte di muratura di pietrame facente parte delle mura medievali di Corpo di Cava de’ Tirreni”, come l’ha definita l’Università di Salerno allorquando autorizzò il prof. Luciano Feo, del Dipartimento di Ingegneria Civile, ad effettuare consulenza tecnica di parte nell’ambito del ricorso al T.A.R. Regionale, Sezione distaccata di Salerno, avente ad oggetto proprio quel crollo; la Consulenza di parte era stata richiesta proprio dalla famiglia Passerini, proprietaria dell’ampia dimora sovrastante il muro che in parte era crollato, in Via Morcaldi di Corpo di Cava, la strada che porta alla nota Abbazia cavese.

Ma oramai tutti conoscono quell’episodio con l’improprio vocabolo di “frana”, motivo per il quale ci adeguiamo.

L’episodio franoso si verificò in data 25 marzo 2023, e la strada venne immediatamente chiusa al traffico veicolare e pedonale per il pericolo di ulteriori episodi franosi, con gravi disagi per i Monaci dell’Abbazia.

La famiglia Passerini si era immediatamente attivata con comunicazioni ufficiali indirizzate a tutti gli Enti interessati, Comune, Provincia, Soprintendenza SABAP Salerno-Avellino, Comando di Polizia locale, Tenenza dei Carabinieri, Commissariato di P.S., Protezione Civile Cava, ASL Salerno, Prefettura, Regione Campania, chiedendo ripetutamente una Conferenza di Servizi finalizzata a decidere cosa fare per l’urgente ripristino della circolazione, salvo a stabilire, successivamente, a carico di chi fossero le spese sostenute, anche alla luce di lavori che avevano riguardato il basamento del muro e che probabilmente avevano determinato la frana.

La famiglia Passerini aveva anche segnalato che, nel marzo 2022, in quella strada erano stati effettuati lavori fognari soprattutto in corrispondenza del punto interessato dalla frana, con scavi e demolizioni con martelli pneumatici, lavori che avevano comportato posa in opera di tubazioni, vasche di raccolta delle acque, montaggio di pompe di sollevamento, pozzetti di ispezione, e quant’altro.

Ci risulta anche che, quando la famiglia Passerini ha assunto l’iniziativa di intervenire per il ripristino della percorribilità della strada, gli Enti interessati, tra i quali la Soprintendenza SABAP, glielo abbiano impedito.

La famiglia Passerini è una delle antiche famiglie metelliane, fra l’altro l’attuale capo-famiglia, ing. Mario, è un noto professionista ben addentro alle procedure ingegneristiche e alla relativa normativa; ce ne siamo resi conto esaminando il voluminoso dossier che ha esibito, dal quale sono emersi anche lo scrupolo e la buona volontà di intervenire per evitare i disagi che ancora persistono, ma ogni iniziativa è stata bloccata.

Ad oggi la più volte richiesta Conferenza dei servizi non si è mai tenuta, l’unica iniziativa di rilievo è una riunione convocata dal Prefetto di Salerno, tenutasi il 26 luglio scorso, che ha avuto solo l’esito di sollecitare chi di competenza a prendere in mano le redini della situazione per giungere, finalmente, all’inizio dei lavori.

Purtroppo, la cosa sembra essersi nuovamente arenata, nonostante l’autorevolezza dell’Organo prefettizio.

Questo si evince, purtroppo, anche dalla stampa locale, come ad esempio, dal quotidiano “La Città” di Salerno (fra.ro.) che in data 27 luglio ha pubblicato: “La Soprintendenza faccia presto – In Prefettura il pressing sui funzionari per far ripartire i lavori sulla provinciale – Voti alla Soprintendenza affinché faccia presto. E’ quanto è emerso dall’esito della riunione di un tavolo tecnico che si è tenuto ieri sera in Prefettura: hanno partecipato i funzionari della Provincia, della Soprintendenza, ed il Vive Sindaco Nunzio Senatore. Si è discusso dei lavori da effettuare per la riapertura e la messa in sicurezza dei luoghi sovrastanti la provinciale che conduce all’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità, invocando la diretta promanazione del Ministero dei Beni Culturali affinché si pronunci celermente per dare il la ai lavori. …Nel corso della riunione è stata presa in considerazione la soluzione del problema tra varie sfaccettature. Adesso toccherà alla Soprintendenza trovare una idonea soluzione per permettere in breve tempo la riapertura della strada. La ditta incaricata dalla Provincia … poi si rivarrà sui proprietari del pianoro dal quale si è staccata la frana. Ora bisogna sistemare adeguatamente il muro soprastante la strada lesionato in più parti e che, secondo la Soprintendenza, trattandosi di una costruzione molto antica, dovrà essere recuperato e non abbattuto come si era prima paventato.”

Insomma, sembra che il ritardo dipenda dalla Soprintendenza, ma a noi sembra di comprendere che ora si cerchi di scaricare la responsabilità su tale Ente, sa di scaricabarile che definiremmo vergognoso, almeno dal punto di vista burocratico, perché dove entra la burocrazia si blocca tutto.

E per tutta la vicenda, della quale abbiamo la quasi certezza che continueremo a parlare ancora per molto, i veri danneggiati sono l’Abbazia Benedettina, la popolazione e, ultima ma non ultima, la famiglia Passerini.

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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