scritto da Nino Maiorino - 06 Agosto 2023 07:58

Cava de’ Tirreni, frana alla Badia: continua l’odissea della famiglia Passerini

Ciò che non è riuscito a nessun Ente Pubblico lo ha fatto una coppia di sposi…

In data 29 luglio scorso abbiamo pubblicato il primo articolo riguardante la frana della Badia, lo smottamento avvenuto il 25 marzo scorso in Via Morcaldi, la stradina che porta all’Abbazia Benedettina della Santissima Trinità clicca qui per leggere.

Riprendiamo ora il discorso per raccontare il prosieguo della vicenda, che vede sempre più coinvolta la famiglia Passerini, proprietaria dell’ampia dimora sovrastante il muro che in parte è crollato.

Nel precedente commento abbiamo accennato ad una riunione tecnica convocata dal Prefetto di Salerno per il 26 luglio, per sollecitare tutti i soggetti interessati ad intraprendere al più presto i lavori per riaprire la strada.

In verità non tutti sono stati convocati in quanto la parte principalmente interessata, la famiglia Passerini, che sin dall’inizio ha chiesto e più volte sollecitato la convocazione di una “conferenza di servizio”, è stata esclusa: circostanza incomprensibile!

La riunione tecnica convocata dal Prefetto sembra sia stata una ennesima occasione perduta, anzi sembra proprio che un imperfetto intervento, eseguito negli scorsi giorni, abbia pregiudicato ulteriormente la situazione, tant’è che la famiglia Passerini è stata costretta, in data 4 agosto, a denunciare nuovamente l’emergenza in termini molto decisi.

La missiva è indirizzata, come le precedenti, alla Soprintendenza SAPAB Avellino-Salerno, al Sindaco del Comune di Cava, alla Presidenza della Provincia di Salerno, alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore e al Comando della Stazione dei Carabinieri di Cava, all’oggetto: “Situazione di ulteriore pericolo di crollo, determinatosi a seguito dell’effettuato sgombero da parte della Provincia, del materiale dai luoghi già interessati dal crollo verificatosi in data 25.03.2023 alla via Michele Morcaldi della loc. “Corpo di Cava” in Comune di Cava de’ Tirreni”.

Prima di proseguire è opportuno evidenziare che la famiglia Passerini ha tentato anche di fare una denuncia verbale ai Carabinieri, che non avrebbero voluto accoglierla.

Comunque i Passerini, quali proprietari del fondo dove, in data 25.3.2023, si verificò l’ormai noto evento dannoso dello scivolamento, sulla sottostante pubblica via Morcaldi, di una porzione del manufatto storico della cinta muraria di perimetrazione dello stesso, hanno ribadito che ritengono assolutamente necessario informare gli Enti che i segni premonitori del predetto smottamento furono rilevati già molto tempo prima che esso si verificasse.

Essi, a mezzo PEC in data 10.01.2023 (quindi oltre settanta giorni precedenti al verificarsi dell’evento), segnalò alla Provincia di Salerno (quale Ente gestore sin dal 17.10.2001 della pubblica via M. Morcaldi), che aveva rilevato distacchi di pietre e varie lesioni al piede della roccia, lungo il ciglio stradale sottostante alla sovrastante porzione di cinta muraria di delimitazione del loro fondo e che fu poi danneggiata dallo scivolamento.

Aggiunsero che un anno prima erano stati eseguiti importanti lavori fognari con intervento di attrezzature il cui utilizzo avrebbe influito sulla base della parete.

In seguito ai lavori da essa iniziati, fu messo in sicurezza il luogo al fine di scongiurare altri possibili cedimenti: tanto giacché, all’ esito dell’eseguita pulizia del residuo muro e dei tratti adiacenti, furono rimosse le parti pericolanti e studiate le relative criticità.

Per quanto innanzi, i Passerini hanno segnalato che, successivamente ai predetti lavori, la Provincia intraprese in data 03 luglio 2023 altre opere per lo sgombero totale del materiale sottostante il muro e scivolato sulla pubblica via.

In tal maniera si è venuta però a determinare un’ulteriore situazione di pericolo di crollo della porzione di muro residuo, quindi un’ulteriore situazione di grave pericolo per la privata e pubblica incolumità.

Infatti il materiale, che costituiva idoneo contrafforte al piede del relativo tratto roccioso, dopo l’avvenuta rimozione non assicura più la stabilità della porzione di muratura che oggi è tornata in percolo di scivolamento così come nello scorso mese di marzo.

Si è creato, quindi, l’identico presupposto della situazione denunciata con l’originaria p.e.c. del 10.1.2023.

La Provincia non ha proceduto e ancora non procede, come avrebbe dovuto già fare alla predetta epoca del 10.01.2023, a consolidare la base rocciosa su cui poggia il muro storico e vincolato: consolidamento che si sarebbe dovuto effettuare prima dello sgombero totale del materiale dalla pubblica via Morcaldi.

Peraltro, né i proprietari Passerini, né i loro consulenti, sono stati informati, fino ad oggi, del progetto delle opere iniziate dalla Provincia e che avrebbe dovuto essere depositato alla Soprintendenza, al Comune ed al Genio Civile.

Attualmente i lavori della Provincia sono fermi dall’11.7.2023 e con il trascorrere dei giorni il pericolo di ulteriori crolli aumenta.

Frattanto il transito dei pedoni su via Morcaldi avviene normalmente perché è stato addirittura agevolato da una chiusura molto labile delle reti mobili del cantiere e da una parziale apposizione dei newjersey (blocchi protettivi-contenitivi di cemento, ndr).

In più i Passerini hanno denunciato di aver rilevato il taglio e la rimozione di un tratto di muretto in pietrame di loro proprietà in corrispondenza dei newjersey per agevolare il passaggio pedonale.

Sulla scorta di quanto innanzi rilevato e segnalato, la famiglia Passerini, dunque, ha fondate ragioni di ritenere assai probabile il verificarsi di un ulteriore crollo di altra porzione di muro, con le conseguenze del caso e soprattutto con un aggravio dei danni già subiti.

I Passerini, quindi, hanno nuovamente invitato e diffidato la Provincia a chiudere urgentemente ed efficacemente il transito nel suddetto tratto della pubblica via Morcaldi, ribadendo che nessuna responsabilità può ad essi essere attribuita, anche perché ad essi, diretti interessati, non viene fornita alcuna informazione sulle lavorazioni che si intendono porre in essere.

In sostanza tutti gli interventi eseguiti dalla Provincia hanno aggravato ulteriormente la situazione.

Concludendo, almeno per il momento:

  • Il tratto interessato dallo smottamento dovrebbe essere ancora chiuso al traffico automobilistico e pedonale, per il costante pericolo di ulteriori crolli che potrebbero provocare qualche evento luttuoso.
  • La famiglia Passerini, che è l’unica ad effettuare un continuo e pressante controllo della situazione, è costretta anche a diffidare gli Enti affinché non la aggravino.
  • Ora la strada è riaperta, transitano continuamente auto e pedoni: qualche giorno fa il corteo di auto di un matrimonio celebrato presso l’Abbazia benedettina è stato addirittura filmato.
  • Gli unici a fare qualche sporadico controllo sembra siano gli agenti della Polizia locale di Cava.

Tutti gli altri Enti, specialmente quelli maggiormente interessati, sono defilati.

Pregiamo il Signore che non accada qualcosa di irreparabile.

 

 

Classe 1941 – Diploma di Ragioniere e perito commerciale – Dirigente bancario – Appassionato di giornalismo fin dall’adolescenza, ha scritto per diverse testate locali, prima per il “Risorgimento Nocerino” fondato da Giovanni Zoppi, dove scrive ancora oggi, sia pure saltuariamente, e “Il Monitore” di Nocera Inferiore. Trasferitosi a Cava dopo il terremoto del 1980, ha collaborato per anni con “Il Castello” fondato dall’avv. Apicella, con “Confronto” fondato da Pasquale Petrillo e, da anni, con “Ulisse online”.

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