Cava de’ Tirreni, esposto-diffida presentato da Meridione Nazionale sulla vicenda dell’ex portavoce del sindaco Servalli
Cava de' Tirreni, esposto-diffida presentato da Meridione Nazionale sulla vicenda dell'ex portavoce del sindaco Servalli
Finisce per ora con un esposto diffida alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore la vicenda dell’ex portavoce del sindaco Rino Ferrara.
E’ di poche ore fa la nota diffusa da Meridione Nazionale con cui l’avvocato Alfonso Senatore e l’ingegnere Aniello Forino, rispettivamente Coordinatore Regionale e Provinciale dell’associazione politico-culturale, hanno dato notizia di aver inoltrato alla Procura della Repubblica, nonché alla Guardia di Finanza, all’Ispettorato del Lavoro, all’Agenzia delle Entrate, all’Inps e all’Inail, l’esposto-diffida in cui si denuncia la presenza senza alcun titolo dell’ex portavoce a Palazzo di Città.
Nell’esposto viene riportato anche che “il consigliere di Fratelli di Italia, Italo Cirielli, presentava una interrogazione a risposta scritta inviata al Segretario Generale e al Sindaco che qui’ abbiansi per integralmente trascritto”, ma che “nonostante ciò, dopo una prima apparente fuga repentina dal Comune, il sig. Rino Ferrara si è ripresentato, al Comune, infilandosi, questa volta,non più nella sua stanza- destinatagli dal Sindaco Servalli allorchè lo assunse nel suo staff personale, pagato dai cittadini cavesi, come portavoce – addetto stampa, ma bensì, attualmente, lo si può trovare rintanato nella stanza dell’assessore Lamberti Armando (con il suo evidente irresponsabile, e a nostro avviso, illegale placet) intento a svolgere contro legge lo stesso compito che svolgeva prima del licenziamento, in palese violazione di legge nonchè della privacy, a qualsiasi titolo egli utilizzi l’ufficio, la strumentazione, luce ed altro, sicuramente con il concorso di tutti coloro che lo hanno autorizzato o che dovrebbero controllare acciocché tali fattispecie di reato non abbiansi a perpetrarsi e a consumare in modo continuativo e concorsuale”.
I due esponenti di Meridione Nazionale denunciano la circostanza che “tutti sanno quel che accade ma nessuno parla. Vige il “segreto comunale””.
E ricordano che all’interrogazione del consigliere Cirielli è stato risposto dal sindaco Servalli quanto segue:
«Egregio Consigliere, in riferimento all’oggetto Le comunico che il sign. Salvatore Ferrara, come correttamente da lei indicato, non è più alle dipendenze del nostro Comune. Di conseguenza dal 01.10.2021, lo stesso non risulta continui ad operare presso Palazzo di Città, nè che abbia di conseguenza alcuna postazione di lavoro nè accesso a strumenti informatici, banche dati ecc. ecc. Se in alcune circostanze, occasionalmente, il sign. Ferrara viene invitato al Comune è perché, sia personalmente, sia il prof. Lamberti, (Assessore alla Cultura) dobbiamo necessariamente avvalerci di informazioni note al sign. Ferrara, relative ad iniziative che hanno avuto abbrivio con il contributo dello stesso e che devono essere portata al doveroso compimento. Inoltre, come riferitomi dallo stesso Ferrara, in alcune occasioni, si è recato presso l’ufficio del Personale per esigenze di carattere esclusivamente individuale. Le comunico inoltre, che con deliberazione di Giunta Comunale, n.5 del 12.01.22, è stato istituito l’Ufficio Stampa incardinato presso il Servizio Giunta e Consiglio, anche se ancora privo di personale. Attualmente i comunicati stampa sono inviati dall’ufficio comunicazione dell’Ente»
“È evidente -evidenziano Senatore e Forino- che quanto riferisce il sindaco Servalli non corrisponde al vero, anzi è un modo come coprire un illecito,- a lui ben noto visto che con coraggio esemplare si guarda bene dal prendere le distanze,- che si perpetra sotto gli occhi di tutti. Tale dichiarazione aggrava ancor più la vicenda essendo palese e di facile accertamento (che pur si chiede) la presunta “falsità ideologica” ex art. 479 c.p. che coinvolge altresì in concorso anche l’assessore Armando Lamberti (che essendo giurista non può non sapere – e probabilmente fornisce anche le chiavi del suo ufficio- che tutto ciò è illegale, tant’è che il sindaco lo nega).
“Non mancherà alle S.V.Ill.me -incalzano Senatore e Forino- cogliere il sunnominato Ferrara Salvatore in flagranza di presunto reato da accertare, anche se il fatto è noto a tutti”.
L’esposto-diffida continua evidenziando alcune circostanze e chiamando in causa il consigliere Narbone e l’assessore Iuliano, fino a definire “la situazione intollerabile, frutto di una arroganza del potere”, chiedendo l’intervento dei destinatari, “ognuno per quanto di loro competenza, per far cessare un uso del potere diventato un presunto abuso” d’ufficio.