Cava de’ Tirreni, durissimo documento di denuncia della CGIL sulla situazione del Comune
Il tema dell'incontro è contenuto in un lungo documento molto duro e circostanziato allegato a firma della segretaria FP CGIL di Salerno

Chiesto l’intervento del Prefetto e la minaccia di un accertamento della Corte dei Conti
La CGIL ha indetto, per il prossimo venerdì 20 gennaio, alle ore 9, una conferenza stampa al Comune di Cava de’ Tirreni.
Il tema dell’incontro è contenuto in un lungo documento, molto duro e circostanziato, a firma della segretaria della FP CGIL di Salerno Ornella Zito.
La CGIL “ormai da tempo denuncia le crescenti criticità nell’organizzazione del lavoro al Comune di Cava, criticità che si riflettono sia sul benessere organizzativo, sia sulla sicurezza sul lavoro e degli utenti, sia sulla capacità di rendere servizi efficaci e adeguati alle richieste”, è l’incipit che senza giri di parole va al nocciolo delle problematiche.
“L’ultima riunione al Comune -lamenta la CGIL- ha registrato una situazione conflittuale con la presidenza della delegazione trattante, la quale non ha fornito risposte su quesiti attinenti la correttezza del fondo (relativo al salario accessorio, n.d.r.) ed ha solo svolto una riunione formale nella quale la consueta disponibilità di questo Sindacato ad individuare soluzioni per il bene dei lavoratori e della collettività, è stata confusa con l’accettazione passiva di qualsiasi condizione posta dall’Amministrazione Comunale. Per onestà intellettuale, il Dirigente del Personale, a seguito delle note inviate in questi giorni, ha comunicato informalmente che sono state effettuate delle verifiche sul fondo e che ci fornirà i dati in questi giorni”.
“Su altre situazioni invece non c’è risposta! -denuncia la segretaria della FP CGIL Salerno Ornella Zito- Abbiamo denunciato situazioni di mancata sicurezza, attiva e passiva. Condizioni che espongono i lavoratori interessati a gravi pericoli. Abbiamo chiesto accesso agli atti necessari previsti dal decreto sicurezza sul lavoro e abbiamo chiesto un confronto. Nessuna risposta!”.
“Abbiamo denunciato -incalza ancora la CGIL- la grave carenza di personale e i servizi scoperti, i carichi di lavoro esagerati e l’esasperazione dell’utenza a volte rivolta ai lavoratori. Chiedevamo un confronto costruttivo sul tema. Nessuna risposta!”.
“Abbiamo evidenziato -si legge ancora- che l’utilizzo del lavoro straordinario non può sopperire la carenza di unità lavorative, che i servizi meritano un’attenzione aggiuntiva. Nessuna risposta!”.
“Abbiamo evidenziato -prosegue il Sindacato- che nell’organizzazione degli uffici non è possibile attribuire la responsabilità agli istruttori e incardinare negli stessi uffici, e quindi sottoporre, i funzionari. Ne vorremmo parlare!”.
“Vogliamo capire -è l’altro j’accuse della CGIL- come si fa a non utilizzare i lavoratori assegnati, mortificandoli nella loro essenza, quando mancano tante unità. Ne vorremmo parlare!”.
“Abbiamo evidenziato -accusa ancora Ornella Zito- che il parco risorse tecnologiche (pc e stampanti) è obsoleto e insufficiente e quotidianamente rallenta le attività!”.
“Chiediamo -sollecita la CGIL- un confronto sul destino dei lavoratori del CFI (Consorzio Farmaceutico Intercomunale) impiegati nella farmacia di Cava”.
“Abbiamo evidenziato già nel passato -avverte la CGIL- la necessità di imparzialità e pari trattamento di tutti i lavoratori del comparto occupati nel consorzio farmaceutico intercomunale (CFI): ci risulta che pur se in mancanza di concorso pubblico o specifiche leggi nazionali e regionali alcuni funzionari del CFI sono transitati in mobilità al Comune di Cava perché dipendenti pubblici, ci risulta anche che siano titolari di incarichi di responsabilità come P.O., abbiamo chiesto di verificare lo status di dipendente pubblico da prima del transito in mobilità in quanto il servizio al Consorzio, tra l’altro mai valutato nell’ambito di un sistema di valutazione performance, veniva calcolato dall’allora dirigente del personale dott.ssa Siani quale servizio utile alle progressioni orizzontali e creava mal di pancia vari tra gli altri dipendenti comunali danneggiati. Ci hanno assicurato sulla regolarità dell’operazione e noi siamo stati felici di avere finalmente e definitivamente chiarito un annoso dubbio”.
“E però oggi chiediamo -scrive ancora la CGIL- perché la vendita della farmacia comunale ha contemplato il passaggio di cantiere delle lavoratrici pubbliche impiegate presso la farmacia di Cava che ora dovrebbero diventare lavoratrici private.E’ ictu oculi evidente che ciò non è possibile! Per questo motivo o tutti i lavoratori mantengono il loro status di dipendenti pubblici e le dipendenti in forza alla Farmacia di Cava vengono ricollocate in ambito pubblico o sono tutti lavoratori privati e allora va fatto un accertamento con la Corte dei Conti!“.
“Vorremmo confrontarci -è la richiesta della CGIL- su come individuare un modo per incrementare l’orario di lavoro di tanti lavoratori che si sono formati nell’Ente ma ancora sono part time a 18 ore settimanali! I Piani di zona sono in sofferenza, con 18 ore di lavoro settimanali non è possibile dare risposte adeguate. Troppo presto questa Amministrazione ha dimenticato che sono stati gli angeli del covid, quelli che hanno lavorato sempre in presenza e, attraverso l’assistenza e il sostegno socio-sanitario hanno garantito la tenuta sociale di questo territorio. In questo momento il servizio sociale di Cava, tra pensionamenti e mobilità, risulta privo di assistenti sociali“.
“Noi vorremmo parlare anche di questo -conclude la CGIL- e sul punto chiederemo un intervento a S.E. il Signor Prefetto. Abbiamo evidenziato che ormai l’insofferenza dei dipendenti comunali è tale che le richieste di mobilità e le uscite per altri lidi dovrebbero far riflettere sulla necessità di dare una svolta i termini di valorizzazione dei dipendenti comunali. Continuiamo a chiedere un confronto perché non vorremmo che per effetto della disintermediazione anche problemi che, pur delicati, potrebbero risolversi con reciproco impegno, debbano essere sottoposte ad Organi esterni di controllo con le conseguenze che ne potrebbero derivare”.