Cava de’ Tirreni, dal prossimo 21 al successivo 24 novembre le lacrime della Madonna da Siracusa alla Parrocchia di Sant’Alfonso
A beneficio degli atei che inizieranno probabilmente a sorridere, forniamo una interessante informazione: il presidente della Commissione Scientifica che esaminò il quadro dal quale sgorgarono le lacrime, dottor Michele Cassola, era ateo e non credente
Una buona occasione per interrogarsi sui misteri della vita: dal 21 al 24 novembre la Parrocchia di Sant’Alfonso di Cava de’ Tirreni, grazie al vulcanico impegno del parroco don Gioacchino, accoglierà il reliquiario della Madonna delle Lacrime, proveniente da Siracusa.
A beneficio degli atei che inizieranno probabilmente a sorridere, forniamo una interessante informazione: il presidente della Commissione Scientifica che esaminò il quadro dal quale sgorgarono le lacrime, dottor Michele Cassola, era ateo e non credente, ma non ebbe esitazioni nel dichiarare che non sapeva spiegarsi scientificamente il fenomeno; la data è del 9 settembre 1953.
Il reliquiario custodisce le lacrime che sgorgarono a più riprese dal 29 agosto al 1° settembre di quell’anno, in una modesta casa di Siracusa, da unastatuetta-quadretto con un mezzo busto di gesso, raffigurante il Cuore Immacolato di Maria.
Il clamore popolare, malgrado l’assenza della televisione, fu enorme e crebbe nel corso degli anni, in cui si diffusero numerose notizie di miracoli, attribuiti all’immagine della Vergine.
Nel 1989 fu iniziata la costruzione di un tempio, magnifico nella struttura e alto circa 103 metri; la realizzazione è opera di due architetti francesi Andrault e Parat, la sua forma sembra indicare una lacrima caduta dal cielo; ha la capienza di 11.000 posti in piedi e 6.000 a sedere, con 16 cappelle; la cripta ha 18 ingressi e una capienza di 3.000 posti.
Il santuario venne consacrato da San Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994. «Le lacrime della Madonna», disse in quell’occasione il Pontefice, «appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico».
Fin qui, la cronaca. Quel che ci interessa, a questo punto, sottolineare, è l’interrogativo che laicamente, e senza pregiudizi o fanatismi di nessun tipo, ci sembra lecito porsi: “E’ possibile liquidare semplicisticamente come superstizioni, fenomeni naturali, inganni, le tante manifestazioni del Sacro che, nel corso dei secoli, continuano a verificarsi?… O piuttosto è opportuno, senza per questo diventare creduloni, ipotizzare la possibile esistenza di un piano trascendente, che periodicamente si manifesta per farci comprendere che non siamo fatti solo di materia?” Ricordiamo che perfino il mondo della scienza si divide sull’ipotesi dell’esistenza di una dimensione spirituale, sul fatto che il ns. IO potrebbe non essere soltanto frutto di un processo chimico destinato inesorabilmente a spegnersi con la morte fisica, ma essere invece costituito da un’essenza che, al momento del decesso, abbandona il corpo fisico, per continuare a vivere in una diversa dimensione.
Suggeriamo, giusto per suscitare il dubbio nello scettico che ci legge, di approfondire le storie di coloro che hanno vissuto esperienze di NDE (Vita oltre la Vita) e che, proprio grazie al progresso medico-scientifico sono “tornati”, riferendo esperienze più o meno simili (che prescindono dalla eventuale preesistente fede religiosa), talvolta descrivendo precise situazioni ed azioni di medici e familiari realmente verificatesi quando il loro corpo era in tilt completo…
Rimanendo nel campo delle ipotesi, mantenendo la mente aperta, resta da chiedersi quale potrebbe essere il senso di queste manifestazioni, costituite da lacrime e/o apparizioni. Ricorderei il messaggio di un grande scrittore dello scorso secolo, Salvatore Quasimodo.
In “Uomo del mio tempo”, il poeta ci ricorda, drammaticamente, che siamo sempre gli stessi, da Caino ai nostri giorni. Abbiamo cambiato gli strumenti di morte costruendo, in alternativa alla pietra ed alla fionda, sofisticati sistemi di distruzione di massa, come missili, droni, atomiche… Siamo dotati di libero arbitrio, ma ci indirizziamo sempre più verso il male e l’autodistruzione. Di qui, dalle lacrime alle apparizioni, la possibile interpretazione di un monito: la Madonna, di fronte alla nostra corsa verso il baratro, non può ridere (come avrebbe voluto Troisi), ma solo piangere, per scuoterci dal nostro torpore…