Cava de’ Tirreni, al quarto appuntamento de “Il Viaggio delle Idee” il magistrato Angelo Frattini ha esortato gli studenti ad essere loro stessi protagonisti della prevenzione delle devianze minorili
Con la serenità che contraddistingue il suo operato e la sua persona, il giudice Angelo Frattini, forte di un’esperienza decennale acquisita sul campo e di una profondissima conoscenza della materia, ha saputo attirare l’attenzione degli studenti affrontando argomenti e situazioni che vedono coinvolti proprio i giovani, così come le loro famiglie e la scuola
Il quarto appuntamento della quinta edizione de Il Viaggio delle Idee, che si è tenuto ieri mattina presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Andrea Genoino” di Cava de’ Tirreni, ha avuto come protagonista il dott. Angelo Frattini, Procuratore della Repubblica del Tribunale dei Minorenni di Salerno, sul tema Minori, devianze e disagio familiare: Famiglia e scuola prima della giustizia.
Con la serenità che contraddistingue il suo operato e la sua persona, il giudice Frattini, forte di un’esperienza decennale acquisita sul campo e di una profondissima conoscenza della materia, ha saputo attirare l’attenzione degli studenti affrontando argomenti e situazioni che vedono coinvolti proprio i giovani, così come le loro famiglie e la scuola.
Quello con il dottore Frattini, aperto dal saluto del prof. Antonio Biagio Fiasco, in sostituzione del prof. Pietro Mandia, dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Genoino”, assente per motivi personali, si è rivelato un incontro molto intenso e riuscito dal punto di vista educativo, cogliendo l’occasione per informare i giovani studenti sul ruolo e i compiti svolti dal Tribunale dei Minorenni
“Il primo compito -ha spiegato il Magistrato- è quello di giudicare i reati penali tipo risse, lesioni, utilizzo sbagliato dei social con reati di diffamazione tra giovani. Così come spaccio di sostanze stupefacenti. Non solo droghe leggere ma anche pesanti, con pene che possono essere comminate fino a 20 anni di carcere”.
“Altro compito -ha proseguito il giudice Frattini- è l’affidamento dei minori ai servizi sociali. Questo avviene quando i minori hanno condotte improprie in famiglia e vengono così portati in comunità”.
“Terzo compito -ha ancora spiegato il dottore Frattini- sono le condotte improprie dei genitori, come sono le norme del codice rosso, ovvero maltrattamenti psicologici e fisici verso le mogli, compagne, nelle mura domestiche. Si parla in questi casi di violenza assistita e si interviene per scongiurare danni ai figli da situazioni come uso di violenza, alcol, sostanze, ludopatia. In questi casi si può arrivare alla decadenza della potestà genitoriale”.
A colloquiare con il dottore Angelo Frattini è stato l’avvocato metelliano Marco Senatore, vicepresidente della Camera Penale di Nocera Inferiore, coadiuvato da Pasquale Petrillo, direttore responsabile di Ulisse on line, che ha coordinato l’evento e gli studenti, guidati dalle docenti degli istituti superiori cavesi partner della manifestazione, che hanno per così dire “interrogato” l’ospite dell’incontro.
Numerose, infatti, sono state le domande degli studenti che hanno consentito al dott. Frattini di spaziare sui molteplici aspetti delle devianze giovanili, ma anche di rivolgere loro più di un’esortazione e accorati consigli sia da genitore che quale magistrato.
“Non fatevi coinvolgere innanzi tutto da quelle attività che procurano piccoli e facili guadagni -ha affermato il dott. Frattini- pensate con il vostro cervello non fatevi coinvolgere, piuttosto allontanatevi da situazione pericolose”. E ancora: “Attenti a non emulare programmi televisivi che presentano scene di violenza e sopraffazione”.
Il Magistrato ha poi spiegato il ruolo fondamentale svolto dagli operatori dei servizi sociali, ricordando che ora questi servizi sono sotto organico mentre, al contrario, andrebbero potenziati.
“Lo Stato -ha affermato il giudice Frattini- deve investire di più sul servizio sociale che accompagna le famiglie in difficoltà e che vivono un disagio”.
“La prevenzione -rispondendo ad una domanda di uno studente- viene innanzitutto da voi stessi prima che dalle forze dell’ordine”, ha concluso il giudice Frattini.