Cava de’ Tirreni, ad oggi recuperati 393 mila euro degli oltre 2 milioni sottratti irregolarmente alle casse comunali
Servalli: "Abbiamo messo in campo una serie di azione per recuperare queste somme impropriamente destinate ad aziende

La vicenda degli ammanchi per oltre 2 milioni di euro nelle casse comunali approda in Consiglio comunale.
Era inevitabile che i fatti gravissimi e delicatissimi che stanno tenendo banco in città sbarcassero anche in Consiglio comunale, luogo deputato per eccellenza al dibattito politico e alle decisioni sulle sorti di Cava de’ Tirreni. A porre in essere la questione è stato il consigliere Eugenio Canora durante la seduta consiliare che si è svolta nel pomeriggio e che ha avuto come unico punto all’Ordine del giorno interrogazioni e raccomandazioni. Canora ha chiesto ragguagli in merito alle ragioni che hanno portato al licenziamento del dirigente Francesco Sorrentino, inizialmente sospeso, dopo che la sua vicenda è passata all’attenzione di una commissione di disciplina. Ha poi sollecitato affinché si chiarisca qual è l’importo definitivo degli ammanchi, dato che sembra che si tratti di cifre superiori, il doppio, se non il triplo secondo gli accertamenti in corso. Infine, Canora ha posto l’attenzione sul Piano di riequilibrio, domandando se si ritiene di agire in modifica o sospensione dello stesso.
Gli ha risposto il sindaco Vincenzo Servalli: “In seguito a una serie di approfondimenti dell’Ufficio Procedimenti Disciplinari, date le note vicende riguardanti irregolarità di procedure di emissione di pagamenti, è stato ritenuto necessario assumere un provvedimento di licenziamento. Per quanto riguarda i soldi ‘distratti’ dai conti metelliani , abbiamo messo in campo una serie di azione per recuperare queste somme impropriamente destinate ad aziende. Ad oggi sono stati restituiti alle Casse comunali 393 mila euro”.
Riguardo al bilancio di previsione che il Consiglio comunale sarà chiamato a votare da qui al 28 febbraio, il Sindaco è stato chiaro e conciso: “Il bilancio previsionale non è condizionato in alcun modo da questi fatti, si parla di operazioni e progetti che riguardano annualità future e non passate (2025-2026-2027). “Per il piano di riequilibrio – ha concluso Servalli – bisognerà aspettare la nuova amministrazione. Per il momento non ci sono le condizioni tecniche per metterne in discussione la scelta, che confermo essere stata saggia e opportuna”.