Cava de’ Tirreni, a Rotolo “brindisi” di protesta dei residenti a un anno dalla frana
Cin cin amaro in attesa perenne dell'inizio dei lavori di messa in sicurezza
Lo avevano annunciato e lo hanno fatto. I residenti della frazione di Rotolo di Cava de’ Tirreni, in occasione del 1° anniversario dalla frana, si sono recati sul luogo dove avvenne lo smottamento e che ora è interdetto alla circolazione per fare un “brindisi” in attesa dell’inizio dei lavori, con tanto di torta, candelina e spumante.
E’ stato, come hanno affermato gli stessi presenti, un modo dissacratorio e amaro per ricordare alle istituzioni che sono in attesa dei lavori tanto proclamati e mai iniziati. Un anno di susseguirsi di proclami sull’indizione della gara per i lavori di messa in sicurezza e sull’individuazione della ditta per l’espletamento dei lavori che sarebbero dovuti cominciare a maggio, poi a luglio, poi a settembre, poi a ottobre perché mancava un mezzo speciale che dovrà scendere nel vallone a predisporre una palificazione per la messa in sicurezza della rupe franata. Infine fu promesso che sarebbero cominciati a novembre, ma siamo al primo anniversario e non vi è nulla di nuovo. I lavori non sono ancora cominciati.
I residenti della zona sud di Cava de’ Tirreni (Rotolo, Dupino, Santi Quaranta, Alessia, Arcara ecc.), così come quanti si recano quotidianamente al centro riabilitativo “La Nostra Famiglia”, che accoglie ogni giorno numerosi pazienti e le loro famiglie per terapie e cure su disabilità fisiche/psichiche anche complesse, sono in balia dei disagi.
Al brindisi hanno invitato anche i membri dell’Amministrazione comunale e i capigruppo dell’opposizione, ma nessuno di essi si è presentato e non è difficile immaginarne il motivo… a nessuno piace essere contestato e rinfacciato di non aver mantenuto le promesse. La pazienza ha un limite, hanno asserito mentre bevevano l’amaro calice portato sul luogo della frana e, giustamente, si chiedevano come sia possibile appaltare dei lavori achi non hai requisiti per poterli espletare.
Già, come si fa? Ce lo chiediamo anche noi.
Ma i responsabili cosa dicono?