Cava de’ Tirreni, a colloquio con Remo Angrisani ideatore di Meteo Valle Metelliana
Le quattro stagioni esistono. Esistono a calendario, esistono in metrologia, ma purtroppo, ai nostri occhi, le percepiamo sempre meno a causa dei cambiamenti climatici dovuti, in primis, all'incuria incuria dell'uomo.
Remo, ci sono ancora le mezze stagioni?
Le quattro stagioni esistono. Esistono a calendario, esistono in metrologia, ma purtroppo, ai nostri occhi, le percepiamo sempre meno a causa dei cambiamenti climatici dovuti, in primis, all’incuria incuria dell’uomo.
Assistiamo sempre più spesso a fenomeni meteo estremi. Piogge intense e improvvise, caldo torrido. Come affrontare questi eventi e i rischi che comportano?
Dal punto di vista della ricerca, quali possono essere secondo te i futuri sviluppi della meteorologia nel medio e lungo termine?
La meteorologia è una scienza che, a differenza di tante altre, non è mai certa. È un incastro di tanti fattori che possono variare, anche minimamente, a poche ore dagli eventi portando un repentino cambio delle previsioni fatte. Nei secoli, grazie all’avanzamento della tecnologia, sono stati fatti passi da gigante nel migliorare le previsioni e nel monitorare il clima. Ma ricordiamoci sempre che, specie in meteorologia, è Madre Natura a decidere.
Riguardo i siti meteo con titoloni allarmistici acchiappa click che vediamo su internet, cosa pensi di questo atteggiamento “anti-scientifico” nei confronti della meteorologia?
Purtroppo oggi il dio danaro ha preso il sopravvento su tutto, anche su una scienza interessante, affascinante e misteriosa come la meteorologia. I siti con quei titoloni catastrofici che prevedono mesi prima l’andamento di una stagione, sono la rovina per chi, come me e come tutti gli appassionati e i professionisti del settore, si impegnano e dedicano ore e ore allo studio delle previsioni.
A volte capita che la Protezione Civile dia un’allerta per rischi idrogeologici che poi, fortunatamente, non si concretizza e piovono, invece, le critiche su questa metodologia operativa. Vogliamo spiegare bene che deve emanare tali allerte per possibili situazioni di rischio anche se ve ne fosse soltanto il 10% di probabilità?
Le allerte della Protezione Civile sono di vario genere. Ci sono le allerte per avverse condizioni meteorologiche, le allerte per rischio idrogeologico, le allerte per vento, le allerte mare. Da quest’anno, proprio a causa dei cambiamenti climatici e della fragilità dei nostri territori, sono stati rivisti i fattori che determinano un colore di un’allerta. In poche parole, rispetto a prima, con questi nuovi indici un’allerta che fino allo scorso anno poteva essere gialla, potrebbe diventare arancione.
Non è semplice il lavoro degli organi competenti in questo ambito proprio perché le previsioni meteo, seppur di poco, possono variare a poche ore dagli eventi. A questo si somma la valutazione del territorio, per regione e per comune. La conformazione territoriale, prendiamo come esempio la nostra città, è ben diversa ad esempio da quella di Salerno. Quindi le scelte dei sindaci, riguardo chiusure dei parchi, delle scuole, cimiteri, seppur a pochi chilometri, possono cambiare in modo radicale. Basti pensare che anche la stessa Cava può avere precipitazioni differenti da una zona all’altra dovuta proprio al tipo di perturbazione e all’esposizione della zona stessa. A gennaio ad esempio, la settimana in cui sono state emanate allerte una dopo l’altra, nella zona Nord di Cava sono stati misurati oltre 500 mm di pioggia, rispetto ai 250 mm dell restanti zone della città.
In linea generale, il rischio idrogeologico per un Paese come l’Italia è molto alto.
Il riscaldamento globale è ormai una realtà seria e preoccupante. Il cambiamento climatico è sempre più al centro della nostra quotidianità. Come verosimilmente si trasformeranno i nostri territori nei prossimi anni?
Come l’uomo ha contribuito all’avvio della distruzione del clima e dei territori, allo stesso modo può salvarlo.
Che estate dovremo attenderci nel 2023?
Visto che non faccio parte dei “maghi” dei siti acchiappaclick, seguite le mie previsioni e giorno dopo giorno scopriremo insieme l’estate che ci aspetta.
29.01.2023 – Ottima intervista e un grazie di cuore al bravo Remo Angrisani.