Cava de’ Tirreni, a colloquio con Matilde Milite: “La città è abbandonata a sé stessa”
Scarso senso civico, poca attenzione verso la vita politica, disinteresse generale. Non solo e non sempre una città si appiattisce per colpa
Ulisse on line continua il suo viaggio con una serie di interviste sulla vita politica locale e sulle prospettive della nostra città.
Oggi è la volta di Matilde Milite, cavese, avvocato civilista, cassazionista, è stata la prima ed unica donna a presiedere l’Ausino (azienda partecipata da 22 Comuni, tra cui Cava de’ Tirreni) dal 2011 al 2015. Sempre impegnata nella società civile, è tra i fondatori dell’associazione politico-culturale Cava 4.0.
“I cavesi si cullano degli antichi splendori, ma non muovono un dito per migliorare la città”
Un aggettivo per definire lo stato attuale della città:
Sopita.
E perché?
Pare che Cava abbia perso occasioni per ripartire dopo la lunga e triste parentesi del lockdown. Nessuno si interessa delle sorti della città. I cavesi si cullano degli antichi splendori, ma non muovono un dito per migliorare Cava. Scarso senso civico, poca attenzione verso la vita politica, disinteresse generale. Non solo e non sempre una città si appiattisce per colpa della politica. Ognuno di noi dovrebbe chiedersi cosa può fare e non ridurre mai il proprio contributo a sterili critiche. La sola lettura delle pagine social di sfogo dei cittadini lascia una visione di inutili lamentele senza prospettive di costruzione.
Cosa serve alla città per voltare pagina?
La svolta vera sarebbe una ripresa dell’interesse verso la città con progetti a lungo termine. Un’idea che prescinda da logiche di appartenenza politica, un progetto lungimirante che tenga conto delle peculiarità di Cava con la valorizzazione di tutto ciò che le realtà limitrofe ci hanno sempre invidiato. Non addossiamo sempre alla politica le colpe per il mancato nostro interessamento. Ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa.
“Amministrare, oggi è una missione, ma tanta svogliatezza e superficialità non aiutano la città”
Un giudizio sulla politica cittadina in generale?
Non mi piace dare giudizi, non giudico mai, piuttosto osservo. La politica cittadina è in uno stato di empasse. Certo la pandemia e i conti in rosso hanno inciso, ma non vedo guizzi di ripresa. Fatti salvi un paio di assessori neanche si sa chi siano i componenti della giunta. La città è abbandonata a sé stessa, si cerca da qualche anno di far passare l’ordinario per straordinario. Nessuna strategia, nessun progetto lungimirante. Certo, amministrare, oggi è una missione, ma tanta svogliatezza e superficialità non aiutano la città. La partecipazione alla vita politica è sempre più scarsa. Vi è un disinteresse generale che non giova a nessuno.
“Sull’operato dell’Amministrazione Servalli noto un appiattimento e poca motivazione”
E sull’operato dell’Amministrazione Servalli?
Sull’operato dell’Amministrazione Servalli riportandomi a quanto già detto trovo un appiattimento e poca motivazione, come se questo secondo mandato sia volto alla gestione dell’ordinario che spesso viene fatto passare per straordinario. Non riesco ad intravedere una connotazione futura per la nostra bellissima Cava. Non vedo progetti per incentivare il turismo. Il commercio subisce a causa degli aumenti dei parcheggi. Sul dissesto idrogeologico non si muove nulla, le frazioni sono abbandonate a loro stesse con grossi disagi per i residenti. Si potrebbe lavorare bene con i fondi del Pnrr così come stanno facendo i comuni limitrofi. Auguro a noi tutti di non lasciarci sfuggire queste occasioni.
E sul ruolo dell’opposizione?
L’opposizione fa la sua parte. Apprezzo il lavoro che stanno facendo. Leggo di proposte, interrogazioni e di attenzione al territorio.
Guardando in prospettiva alle prossime elezioni comunali, cosa immagina e auspica?
Per il futuro auspico che l’associazione di cui sono socia fondatrice Cava 4.0 insieme a tanti amici riesca ad aggregare gente e a costruire un progetto di città che tenga conto delle peculiarità del territorio. Un laboratorio di idee che prescinda dalle ideologie, che possa ambire a governare la città con persone della società civile che hanno a cuore solo e soltanto la rinascita di Cava.