Cava, dal 12 dicembre i laboratori on line di danza terapia in collaborazione tra Comune ed Osservatorio sulla disabilità
Prenderà il via il prossimo 12 dicembre il laboratorio di danza terapia da remoto in collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’Osservatorio cittadino sulla disabilità.
Si tratta della prosecuzione di una precedente esperienza, denominata “Connessioni Creative”, che si è svolta nel primo periodo di emergenza sanitaria, (marzo-giugno 2020) a cura dell’Osservatorio Cittadino sulla Disabilità in collaborazione con l’Associazione Anaima che ha reso disponibile un calendario di attività culturali e ludico ricreativo esclusivamente da remoto. Assicurando in tal modo la continuità delle attività quotidiane svolte dalle associazioni ed i centri diurni e purtroppo chiuse a causa della pandemia.
In realtà, non appena è stato possibile, “Connessioni Creative” si è svolto per un’ intera settimana in presenza svolgendo quotidianamente i laboratori nella splendida cornice dei Giardini del Complesso Monumentale di S. Giovanni.
Considerati gli ottimi risultati ottenuti durante il primo ciclo di laboratori, in virtù anche della costante ed assidua adesione dei partecipanti, e i risultati già ottenuti, il Comune di Cava de’ Tirreni attraverso il sindaco Vincenzo Servalli, l’Assessore alle Politiche Sociali Annetta Altobello ed il Consigliere comunale Paola Landi, in collaborazione con l’Osservatorio Cittadino sulla Disabilità, propone un altro ciclo di laboratori di Danzaterapia da remoto che partirà da sabato 12 dicembre e terminerà sabato 30 gennaio 2021.
Oltre ai laboratori, il progetto prevede una serie di incontri di sostegno psicologico per i familiari e i caregivers, creando così la possibilità di uno spazio di ascolto ed estendere l’offerta anche a coloro che quotidianamente si prendono cura dei pazienti.
“La Giunta comunale – sottolinea Annetta Altobello, assessore alle Politiche sociali- su mia proposta, ha approvato con vero piacere questa lodevole iniziativa che coincide con la giornata mondiale dedicata dall’ONU alla disabilità. Ringrazio l’Osservatorio comunale sulla condizione delle persone con disabilità, nelle persone del presidente Vincenzo Prisco e di Alba Pagano, fautrice dell’iniziativa, che in questo difficile periodo dovuto alla pandemia, offrono un supporto ed un sostegno alle famiglie della nostra città che con il Covid vivono purtroppo un ulteriore disagio.”
I laboratori sono rivolti ad un numero max di 15 persone con disabilità dai 18 anni in su.
Gli obiettivi generali del percorso saranno: la promozione di un’attività motoria in totale sicurezza, l’attivazione della dimensione ludica e relazionale grazie all’ ampliamento della rete di conoscenze, la costruzione di una dimensione alternativa che contrasti l’isolamento e quindi, il risanamento di fratture emotive dovute all’improvvisa interruzione delle attività.
I laboratori saranno condotti dalla dott.ssa Alba Pagano Danzaterapeuta e danzatrice e dal dott. Angelo Fanara, psicoanalista.
Alba Pagano, già danzatrice ha scelto di rendere più specifica la sua formazione iscrivendosi presso la Scuola di Danzaterapia Espressivo Relazionale del Dott.Vincenzo Bellia (psichiatra, psicoterapeuta e direttore della scuola) e ne ha introdotto il metodo a Cava de’ Tirreni, cittadina in cui vive e lavora.
E’ in corso di elaborazione la proposta di un ulteriore ciclo di laboratori, da tenere nei mesi di febbraio e marzo, che coinvolgerà i Circoli Didattici ed altre utenze così da creare dei gruppi eterogenei e migliorare la dimensione inclusiva delle attività.
Per informazioni e prenotazioni telefonare al 3342079781 entro il 9-12-2020.
La danzaterapia fa parte delle arti terapie, professioni di matrice artistica e sociale che sviluppano il potenziale di salute individuale e collettiva insito nelle risorse creative. Gli standard di conoscenza, abilità e competenza per una pratica professionale delle Arti Terapie in Italia sono definiti dalla Norma UNI 11592:2015, ai sensi della legge 4/2013. La dmt nasce nel secondo dopoguerra in America quando la danzatrice Marian Chace fu introdotta nell’ospedale St Elizabeth’s Mental Hospital di Washinton e grazie al lavoro corporeo (movimento) lavorò al recupero dei soldati con gravi disturbi psichici post- traumatici, rientrati dai campi di battaglia.
La Chace manifestò importanti aperture agli sviluppi psicodinamici della disciplina influenzata da Frieda Fromm- Reichmann creando già parallelismi con il mondo reichiano così attento al corpo.
Il suo modo di intendere la disciplina era radicalmente relazionale con lo scopo principale di reintegrare gli individui nel gruppo e favorirne la partecipazione al processo di gruppo.