Cava, Servalli perde le staffe e l’opposizione lascia il Consiglio
Insediamento ufficiale del nuovo consigliere comunale, Francesca Brunetto, durante il Consiglio comunale che si è tenuto ieri pomeriggio a Cava de’ Tirreni, in surroga alla dimissionaria Fortunata Sorrentino.
La Brunetto è avvocato penalista, sposata con Beniamino Storiale e madre di Giovanni e Giulia. Durante il discorso di saluto ai colleghi dell’assise cittadina ha espresso il suo ringraziamento al Sindaco per la fiducia che le ha attribuito e a coloro i quali, poco più di due anni fa, l’hanno votata dandole oggi la possibilità di accedere alla carica istituzionale.
“Eserciterò questo mandato nel sommo interesse di tutti i cittadini cavesi. Credo nella politica che è fatta di onestà trasparenza e dialogo. Una politica che sia al contempo discreta e fattiva”, ha sottolineato la Brunetto, concludendo poi: “Quando si riveste un incarico pubblico non bisogna pensare a se stessi, ma a chi verrà dopo di noi”.
Ma il Consiglio comunale non è stato animato soltanto da questa new entry. Infatti, a un certo momento, durante il dibattito, si sono improvvisamente alzati i toni della discussione tra il sindaco, Vincenzo Servalli, e alcuni membri della minoranza che poi compatta ha lasciato l’Aula consiliare facendo ricordare una sorta di Aventino. L’occasione del contendere è stata la discussione del punto all’Ordine del giorno riguardante l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale alla luce dell’abrogazione dell’ultimo comma dell’art. 7 della Legge Regionale n. 35/38 e del rifiuto dell’ASI di collaborare nella riperimetrazione del piano consortile.
L’ex sindaco Marco Galdi, a tal riguardo, ha proposto, a firma anche dei consiglieri Ferrara, Aliberti, Senatore, Lamberti e Barbuti, una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore all’Urbanistica, Giovanna Minieri, rea di non essere sufficientemente efficiente ed efficace nel suo operato da portare a compimento il PUC.
Una provocazione che ha causato la piccata reazione di Servalli, il quale, con toni sempre più infervorati, ha sottolineato che il Consiglio comunale è il sancta sanctorum del dibattito politico e non può essere svilito da riunioni assembleari che non danno nulla agli esiti della discussione, se non un parlare in continuazione di cose paradossali.
“La mozione di sfiducia individuale presentata ad un assessore comunale non è prevista dal Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL). Marco Galdi, che è professore di Diritto Costituzionale, lo sa benissimo ma lo ha ugualmente portato in discussione al Consiglio comunale, determinando una paradossale e inutile diatriba su di un argomento di cui il Consiglio non era competente. Cos’altro questo è se non spreco di risorse e svilimento dell’Assise cittadina?”
Servalli ha poi sottolineato il costo di circa 1.500 euro per la seduta ritenuta inutile, mentre, proprio in mattinata, ha detto di aver dovuto fare i salti mortali per trovare le risorse per acquistare alcuni bidoni di pittura per fare le strisce pedonali.
“La mia stizza”, ha proseguito, “deriva dall’aver dovuto vedere uno spreco di tempo e risorse sulla discussione di una mozione impresentabile. Mi rivolgerò alla Corte dei Conti perché non è tollerabile lo svilimento del Consiglio comunale, e ciò accade ogni volta che si portano in discussione ogni venti giorni argomenti privi di approdo”.
A queste parole i consiglieri di opposizione, indignati, hanno lasciato l’Aula e non sono più rientrati.