L’IIS Della Corte-Vanvitelli di Cava de’Tirreni, partecipa alla Settimana della Legalità con un programma fitto di iniziative che vedranno la testimonianza di alcuni familiari di vittime della camorra.
Di seguito l’articolato programma di iniziative realizzato dai docenti sotto la guida del dirigente scolastico Franca Masi.
-19 Marzo. Cortometraggio “Munnizza” con il regista L. Esposito, ore10,00-12,00
-20 Marzo. Costruire la cittadinanza, secondo la Costituzione repubblicana. Interviene il giudice Dott. Vincenzo Senatore della DDA e l’Avv. Marco Salerno. Segue dibattito, ore 9,00
-23 Marzo. Presentazione del libro di A. Armenante, Anche Dio lavora e noi non gli mettiamo i contributi. Storie vere di strada…e di persone, ore 10,00
Presentazione di un lavoro di cittadinanza attiva a cura del Liceo Scientifico Statale di Roccapiemonte, ore 11,00
24 Marzo. Testimonianza di P. Maurizio Patriciello di Caivano. La speranza dei giovani, ore 10,00
Presentazione di un lavoro teatrale della scuola media superiore di I grado Dante Alighieri di Roccapiemonte: “Siamo tutti uguali”, ore 11,00
-25 Marzo. Incontro con Don Antonio Manganella. L’Illegalità di Gesù di Nazaret. Auditorium De Filippis”. H 10,00
-26 Marzo. Mostra fotografica su Giuseppe Impastato. Esposizione dei lavori “ecologici” realizzati presso le scuole aderenti alla rete interscolastica. Lavori dell’IIS Della Corte-Vanvitelli, ore 10,00
-27 Marzo. H 10,00 “Centro passi verso il 21 marzo… e oltre”. Memoria. Le radici di un Impegno
Riccardo Christian Falcone, Coordinamento di Libera a Salerno
Le storie oltre la cronaca. La testimonianza dei familiari delle vittime innocenti.
Maria Romanò, sorella di Attilio Romanò, giovane imprenditore, ucciso all’età di 29 anni nella città di Napoli.
Il 24 gennaio 2005, Attilio Romanò era l’unico presente nel negozio di telefonini nel quale lavorava, ormai era ora di pranzo e l’attività verso la chiusura.
I sicari sono entrati e hanno sparato 5 colpi contro l’uomo che si trovava dietro il banco non conoscendone la reale identità. Reale obiettivo dell’agguato era Salvatore Luise, nipote del boss degli scissionisti Rosario Pariante.
Michele Giordano, figlio di Aniello Giordano, sottoufficiale della polizia in pensione, il 17 dicembre 1987 si trova coinvolto in una sparatoria di Camorra all’interno del mobilificio “2P” di Torre del Greco. Aniello si trovava lì per acquistare un salotto per il figlio, sposatosi da poco, quando due uomini armati fanno irruzione nel locale. Un terzo rimane all’esterno di vedetta. Pochi attimi e i malviventi aprono il fuoco. L’obiettivo dell’agguato sarebbe dovuto essere il titolare del mobilificio, Pasquale Polese, 33 anni, bersaglio dei clan per la sua scelta di non pagare il pizzo. Il titolare, il cognato di questi, Ciro Izzo, di 36 anni, un dipendente, il 48enne Giuseppe Russo, rimarranno feriti dalle pallottole esplose. Aniello Giordano, ferito più seriamente, muore qualche giorno dopo il ricovero presso l’ospedale “Maresca”.
Aniello Giordano è stata riconosciuta vittima innocente di criminalità organizzata dal Ministero dell’Interno.
–28 Marzo. Corteo dal “Della Corte-Vanvitelli” verso Piazza Duomo. Coreografie e musica per la vita. Spettacolo in piazza Duomo con gli allievi delle scuole medie superiori di I e II grado. Premiazione dei lavori “ecologici”. ore 9,30