Cava, al Rotary la presentazione de “I Dilettanti” dell’onorevole Pino Pissicchio
“Secondo un sondaggio del 2014 al primo posto dello “sgradimento” degli italiani ci sono i politici”. A confermare che l’antipolitica è sempre più diffusa nel nostro Paese è stato l’onorevole Pino Pisicchio, che in trent’anni di attività parlamentare si è mosso sempre nell’area del centrosinistra.
“Sono un vecchio moroteo” ha spiegato il giornalista, docente universitario, deputato e Presidente del Gruppo Misto alla Camera dei Deputati, che venerdì sera, all’Hotel Victoria Maiorino di Cava de’ Tirreni, ha presentato il suo ultimo libro, ” I Dilettanti. Splendori e miserie della nuova classe politica” edito da “Guerini e Associati”, durante la conviviale rotariana a lui dedicata, organizzata dal Presidente del Club Rotary Cava de’ Tirreni, Carlo Nardacci, in collaborazione con il sindaco del Comune di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli.
L’onorevole Pisicchio ha spiegato che una delle cause dello “sgradimento” degli italiani per i politici deriva oltre che dalla poca etica di alcuni, anche dalla loro incompetenza.
“Bisogna rendersi conto che in politica l’incompetenza fa male allo tesso modo della corruzione”.
Secondo il parlamentare barese bisogna rimettere in moto le scuole di formazione dei politici: “Prima c’erano quelle dei partiti: quella delle “Frattocchie” del Pci o della “Camilluccia” della Dc. In Germania esistono le fondazioni politiche che hanno l’obiettivo di formare la classe dirigente. Ritengo sia un buon esempio da seguire, leggendolo però con la sensibilità e la storia degli italiani. Bisogna fare una legge che imponga ai partiti di fare formazione politica. Qualche dilettante in meno e qualche persona competente in più farebbero bene alle nostre comunità”. Sicuramente la riforma della legge elettorale, secondo Pisicchio, può dare un contributo notevole al cambiamento: “Quando a scegliere è il cittadino e non il capo, l’attenzione è più forte. La cooptazione dall’alto ha prodotto ciò che abbiamo davanti agli occhi”.
Pisicchio che è contrario alle Primarie, “stanno bene all’interno di un sistema maggioritario all’americana dove la logica è diversa dalla nostra”, ha ricordato che i partiti sono finiti: “Anche se questo Paese si è costruito sui partiti, sulla lungimiranza di uomini straordinari che erano a capo dei partiti della Prima Repubblica”.
Pisicchio che per le prossime elezioni auspica una aggregazione con un forte intento meridionalista, ha le idee chiare sul futuro del “ Movimento 5 Stelle”: “Rappresenta un fenomeno di coagulazione del dissenso in chiave antipolitica. E’ una formazione che non potrà mai coltivare ambizioni di governo”. Per l’onorevole Pisicchio anche il modello Rotary rappresenta un esempio da seguire: “Da sempre mette insieme la gente facendo riferimento ai valori. Bisogna tornare alle modalità espressive di comunità come quelle del Rotary. Questo modello dovrebbe essere portato nel concreto della dimensione politica italiana”.
Pisicchio ha parlato anche del predominio della comunicazione mediatica e della spettacolarizzazione della politica; dell’epopea dei Pm sbarcati in politica; a partire da Di Pietro, collocando poi le esperienze politiche di Berlusconi e Renzi in due noti movimenti artistici: “Berlusconi rappresenta la rivoluzione futurista di Marinetti; mentre Renzi rappresenta il movimento Dadaista capeggiato da Duchamp. Così come loro utilizzano lo slancio antiartistico per legittimarsi nella dimensione artistica, così Berlusconi e Renzi usano l’antipolitica per affermare però la politica”.
Il presidente Nardacci, durante i saluti, prima di leggere il lungo curriculum dell’onorevole Pisicchio, ha ricordato che la signora Annarita Bruzzese, moglie dell’onorevole, è nata a Salerno ed ha frequentato per tre anni le scuole di Cava de’ Tirreni. Il Sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, ha ricordato i grandi statisti del passato, spiegato che le nuove generazioni hanno avuto una eredità difficile e parlato di spending review : “La tendenza a ridurre gli investimenti sugli enti locali sta andando avanti già da qualche anno. Quando si taglia in maniera non studiata e non valutando caso per caso, si commette l’errore della generalizzazione”.