Cava, al Marte dal 10 maggio la personale di Massimo Pastore “As You Like It”
Nuovo appuntamento per la sezione espositiva del MARTE “Close Up” incentrata sull’arte fotografica e realizzata in collaborazione con la Galleria PrimoPiano di Napoli. Il Marte, officina culturale di Cava de’ Tirreni, ospiterà dal 10 maggio al 7 giugno 2015 la personale di Massimo Pastore “As You Like It” a cura di Antonio Maiorino Marrazzo.
Il vernissage è fissato per sabato 9 maggio alle ore 18.30. Partner dell’evento Officina Italiana Design. La Mostra si svolge sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee 2015 – il programma di patrocinio della Fondazione e del museo Madre volto al riconoscimento e alla promozione di progetti culturali o artistici realizzati nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise.
Nell’opera fotografica As you like it di Massimo Pastore – al MARTE con un allestimento site specific e una selezione di 40 stampe fotografiche in bianco e nero di piccolo e medio formato – le immagini fotografiche si riappropriano di una propria autonoma identità, come nella volontà dell’artista che le ha create pensando a un soggetto che sceglie la sua forma e il suo enunciato.
L’idea che ha dato l’avvio a questo progetto è il soggetto che deve raccontare di sé o di sé immaginare la relazione con lo spazio che vive, con se stesso, con il mezzo fotografico, con l’artista. “Come ci comportiamo quando veniamo sedotti dalla libertà (vigilata) di essere protagonisti e co-autori?” si chiede Anita Pepe nel testo critico di questo progetto e continua: “I criteri concordati dovrebbero rassicurarci, ma sappiamo ancora scegliere non tanto il modo in cui vogliamo essere rappresentati, quanto quello che ci rappresenta?”. I soggetti possiedono la libertà di agire e di confrontarsi, di trasformarsi o di rivelarsi, con il solo obbligo di farlo in un preciso perimetro che l’artista loro impone. In questo processo il divenire si colora sempre di una nuova dialettica in cui l’immagine diventa sintesi di un principio d’identità. Un play del quale nessuno conosce la trama e che si misura con l’intelletto e la ragione, con la fantasia e la realtà.