Cava, al Liceo Scientifico “Genoino” entusiasmante incontro con don Luigi Merola
Nella giornata di venerdì scorso 18 gennaio ancora una volta il Liceo scientifico “A. Genoino” di Cava de’ Tirreni si è reso protagonista di un evento di grande spessore culturale, l’incontro con don Luigi Merola, fondatore dell’associazione “‘A voce d’e creature” impegnata contro la malavita napoletana attraverso l’integrazione sociale di piccoli uomini condannati alla camorra.
È l’ultimo dei grandi traguardi raggiunti dal liceo, che, sotto l’attenta guida della dirigente scolastica prof.ssa Stefania Lombardi, continua ad essere luogo di educazione alla legalità e alla cittadinanza.
“È nella quotidianità che bisogna essere forti , contrastare la corruzione in ogni momento della nostra giornata” introduce la preside, che si mostra soddisfatta dell’entusiasmo dei ragazzi.
La parola poi passa a don Luigi, che, coinvolgendo subito i presenti con la sua naturale simpatia di napoletano verace, inizia a raccontare la sua storia: primo incarico da sacerdote alla parrocchia di Forcella, quartiere storico e maltrattato di Napoli, in cui in quel periodo moriva Annalisa Durante per mano della camorra. Da questo episodio comincia la lotta di don Luigi contro ogni tipo di criminalità, partendo dall’uso di una scala e un martello per rompere le telecamere “di controllo” per tutto il quartiere.
“Dovremmo fare questi incontri più spesso, la scuola deve anche insegnare a saper vivere, attraverso la conoscenza” : è l’appello del sacerdote alle scuole e in particolare al corpo docenti, poi ai ragazzi : “la legalità è un abito cucito sulla pelle”.
Don Luigi Merola è un’altra vittima di quel mondo che cerca con tutte le forze di contrastare: vive con una scorta da 15 anni, anche se, come egli sostiene, la vera scorta sono tutti i bambini di cui si circonda, che lo incoraggiano a continuare con il loro sorriso.
“La camorra è morte, o si muore o si schiatta in carcere” continua con il suo napoletano penetrante.
Tra risate e alcuni video che documentano la sua attività, don Luigi trova spazio anche per una mirata critica alla sua categoria, contro i preti che commercializzano i sacramenti e non agiscono da “pescatori di uomini”, missione per la quale sono stati chiamati a vivere.
Il sacerdote poi, “in fuga” verso Roma dove importanti impegni con la commissione antimafia lo attendono, lancia a tutti i presenti un grido di rivolta: “Bisogna svegliarsi, aprite gli occhi, Dio ce li ha dati per guardarci intorno”.
Un ringraziamento speciale va alla prof.ssa De Stefano che ha fortemente voluto che questo evento si realizzasse, dando cosi la possibilità ai ragazzi di confrontarsi faccia a faccia con una realtà meno lontana di quanto si creda.
Dopo gli incontri con gli scrittori Rosanna Lamberti e Tonino Scala, che hanno presentato il loro romanzo “Janare” per sfatare i pregiudizi contro le donne ancora fortemente radicati nella nostra cultura, quello con il magistrato Giovan Francesco Fiore, che ha trattato il tema dell’imputabilità dei minori, e quello con don Luigi Merola, il liceo Genoino si appresta ad ospitare, lunedì 21 gennaio, Filomena Lamberti, donna sfigurata con l’acido dal marito, che offrirà la sua dolorosa testimonianza di vittima di un “amore” malato.
Tutte queste iniziative denotano l’attenzione che, con un lavoro di squadra della “Commissione Educazione alla Legalità”, in primis, ma anche di tanti docenti che sostengono queste iniziative, il liceo Genoino dedica alla cultura della legalità: non solo l’insegnamento delle discipline, ma anche e soprattutto la sensibilizzazione verso i temi più urgenti e scottanti. (Roberto De Simone – Martina D’Amico)