Cava, continua lo scempio dei platani abbattuti: gli ultimi a Rotolo
Dopo la denuncia di Flora Calvanese è polemica sui social: sotto accusa la politica sul verde del Comune dopo la tragedia dell’incidente dell’albero della villa comunale caduto su viale Crispi lo scorso anno
“Scempio a Rotolo. Distrutto lo storico filare di platani. Abbattuti oltre 10 esemplari. Il degrado della città è ormai inarrestabile”.
E’ questa la denuncia di Flora Calvanese che in un post sui social ha reso noto sabato scorso che continua senza sosta l’abbattimento di alberi, anche secolari, nella nostra valle, un tempo così orgogliosa del suo verde da auto-celebrarsi come Piccola Svizzera.
La denuncia della Calvanese, però, non si è fermata qui e nella giornata di ieri ha ripreso l’argomento in un altro suo post sui social. Il tutto accompagnato da un vero e proprio reportage fotografico dello scempio che la nostra città sta subendo in quest’ultimo anno.
“Ho contato almeno 35 sbattimenti di platani negli ultimi mesi -ha scritto la Calvanese, facendo poi l’elenco delle vittime- 11 a Rotolo, 5 a viale Crispi, 1 a via Tommaso Cuomo, 4 a viale Garibaldi, 7 in corso P. Amedeo, 7 a viale Riccardo Romano. Erano tra i più antichi, i più maestosi sacrificati per la caduta di un pino, ma i platani non si abbattono, non ne ho visto nessuno cadere nella mia vita”.
“Si può spezzare un ramo -continua Flora Calvanese- ma questi si possono potare senza distruggere l’albero.
Si pontifica che erano arrivati alla fine del loro ciclo vitale, come se non esistessero platani centenari in tutto il mondo tutelati e protetti”.
“Ora, però -conclude- dovete ripiantarli. Quando? Ci sono in bilancio comunale le necessarie risorse? Sindaco Servalli attendiamo risposte”.
Già, attendiamo le risposte del sindaco Vincenzo Servalli, ma anche dell’assessore e vice sindaco green Nunzio Senatore.
A rispondere, o meglio a commentare i post della Calvanese un bel po’ di cittadini.
Luca Sorrentino è lapidario: “Che scempio!”, Salvatore Armenante non è da meno: “Anna taglia’ a capa”.
L’architetto Francesco Santoro scrive che “Ora più che mai “beni comuni” dovrebbe scendere in campo per risarcirci!!!!”.
Ugo Carpinelli, già presidente della Provincia di Salerno, chiede: “Ma a chi davano fastidio?”. Gli fa eco la stessa Flora Calvanese: “Ai barbari sempre più maggioranza a Cava”, ma anche Eligio Canna: “Caro Ugo, noi sudditi cavesi, ormai siamo sotto il dominio delle bestie dalle sembianze umane, ma non pensare che siano scimmie, quelle non possono fare a meno degli alberi!”.
Giuseppe Sorrentino denuncia che “Hanno fatto tabula rasa… ci stavano certamente quelli più gravi… ma nel dubbio si è fatta molta EUTANASIA”.
Interessante quello che scrive Gennaro Di Marco: “Per abbattere un albero ultra-decennale devono esserci reali pericoli, a me dopo quel fatto fecero abbattere un pino napoletano che avevo piantato proprio io quando sarebbe bastato tagliare, come proposi, solo i rami che gravavano sul marciapiede come hanno fatto, ad esempio, con i pini nello spazio dell’ex ONPI”.
Ma Gennaro Di Marco scrive un’altra notizia significativa e importante: “I Lions di Cava, presidente Adolfo Senatore, comprarono e regalato al comune 300 platani che avrebbero dovuto essere piantati, io ricordo solo 5 platani piantati per il resto non so nulla”.
La dottoressa Angela Pellegrino chiosa: “Povera Cava”.
Emilio Socci va giù duro sul primo cittadino: “Ma questo Sindaco ha per caso qualche forma di fobia per i platani?”.
Pio Luciano è perplesso e addolorato: “Purtroppo faccio fatica a rendermi conto di tutto questo. Se è vero che alcuni sono malati, è altrettanto vero che stanno esagerando. La salita per Rotolo era un esempio di cultura antica, oggi è degrado culturale. Mi auguro di rivedere presto da parte dell’Amministrazione comunale buon senso e cultura lungimirante”.
In ultimo, segnaliamo due altri significativi commenti.
Il primo di Chiara De Feo: “Ma le tante associazioni ambientaliste, WWF, Legambiente, dove sono? Ed i paladini del green?”.
Il secondo di Giovanni Di Paola: “Qualcuno sa dirmi cosa sta succedendo al filare di alberi presso il campo sportivo che vedo con le radici tagliate per rifacimento marciapiedi?”