Cava, a Passiano manifestino contro il Parroco per un posto auto e non in paradiso
Nel mirino di ignoti contestatori è finito il parroco di Passiano, don Enzo Di Marino. Motivo del contendere è lo spiazzo antistante la Chiesa del SS. Salvatore, di proprietà della parrocchia curata da don Enzo.
Nella mattinata di ieri, infatti, sui vetri di tutte le numerose automobili parcheggiate nello spiazzo è stato fatto ritrovare un manifestino dal testo molto eloquente con il quale, senza mezzi termini, viene attaccato il Parroco.
“SVEGLIATI PASSIANO!!! -principia il manifestino dal tenore vagamente avanguardista- il parcheggio è della chiesa non del parroco (dispettoso). Che senso ha avuto chiuderlo??? Via dalla nostra chiesa”.
Insomma, il cattivo e il prepotente è il prete, anche dispettoso, che si appropria di un parcheggio non suo e quindi va mandato via. Questo il messaggio esplicito e chiaro del manifestino protestatario.
“Penso che chi l’abbia scritto sia un po’ confuso -tiene a precisare un componente della comunità parrocchiale che preferisce l’anonimato per non rinfocolare altri malumori e gratuite avversioni- lo spiazzo dove si parcheggia di sicuro è proprietà della Chiesa parrocchiale, che proprio per questo può disciplinarne l’utilizzo in modo corretto anche a salvaguardia del decoro di un luogo che è antistante un edificio sacro”.
La questione è presto chiarita. Don Enzo, con il conforto e l’appoggio degli organismi parrocchiali che sovraintendono collegialmente alla vita della comunità, si è attivato per sistemare al meglio lo spazio utilizzato come parcheggio selvaggio. In altre parole, non è intenzione di nessuno chiudere lo spiazzo antistante la chiesa, ma solo regolamentarne l’utilizzo anche per fa sì che esso sia fruibile nel migliore dei modi nel corso delle funzioni religiose. Alcune di queste, infatti, potrebbero prevedere che parte delle cerimonie possano essere svolte nello spiazzo stesso, senza contare che, sopratutto durante le messe domenicali e festive, o per i matrimoni, lo spazio deve essere al servizio della comunità che partecipa ai riti religiosi.
In conclusione, una tempesta in un bicchier d’acqua. Il guaio è che le abitudini, giuste o sbagliate che siano, sono dure a morire. E gli innovatori rischiano sempre la peggio. A Cristo, tanto per citare il più conosciuto degli innovatori, è toccato essere crocifisso.