Avellino, parte la campagna referendaria per il No alla riforma costituzionale
Parte la campagna per il NO al referendum costituzionale del prossimo ottobre. A dare il là nel nostro territorio è un convegno che si terrà venerdì 29 aprile ad Avellino, alle ore 16,00 nella Sala Auditorium dell’Ex Carcere Borbonico in via Dalmazia.
Il consesso è stato organizzato dalla fondazione Liberadestra, dal Comitato popolare Per Il No e dall’associazione Primavera Irpinia.
Vi prenderanno parte, per esprimere il perché del proprio diniego al referendum confermativo l’On. Gianfranco Fini, ex Presidente della Camera e Presidente di Liberadestra, l’On. Giuseppe Gargani, ex Deputato al Parlamento Europeo, l’On. Carmelo Conte, ex Ministro delle Aree Urbane e l’On. Pietro Di Muccio de Quattro, ex deputato al Parlamento e docente di diritto parlamentare.
Porteranno i loro saluti l’avvocato Massimo Passaro (Liberadestra Irpinia) e Sabino Morano (Primavera Irpinia). Tema del dibattito: “Vota bene al Referendum per scegliere quale Repubblica, non quale Governo”.
Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del convegno, a fare da padroni di casa Passaro e Morano che hanno anticipato alcune delle motivazioni del perché votare NO alla consultazione referendaria. “Vogliamo che i cittadini abbiano il maggior numero d’informazioni possibile prima di affacciarsi a questo importante appuntamento che può radicalmente cambiare il volto del nostro Paese”, ci dice l’avvocato Passaro, “Questo è un referendum che incide in maniera profonda sulla sovranità popolare, i cittadini saranno esautorati, così come il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale. Votare NO nel referendum costituzionale significa, dunque, votare contro la tecnocrazia sovranazionale che renderebbe l’Italia ancor più vassalla delle oligarchie europee le quali continuerebbero ad affossare lo sviluppo del Paese con ancor più risolutezza.” “Il convegno”, ha terminato Passaro, “vedrà in campo attori di tutti gli schieramenti politici che spiegheranno le ragioni del no”.
Cinquantasei costituzionalisti, tra cui nomi illustri quali gli ex Presidenti della Corte Costituzionale Valerio Onida, Francesco Paolo Casavola, Gianmaria Flick, Franco Gallo, Gustavo Zagrebelsky, per citare solo alcuni dei firmatari, hanno presentato un documento per il NO alla riforma costituzionale che prevede un Senato estremamente indebolito e una potenziale fonte di nuove disfunzioni del sistema istituzionale e nell’appannamento di alcuni dei criteri portanti dell’impianto e dello spirito della Costituzione.