Agropoli, il Miracolo dei pesci di San Francesco d’Assisi
Agropoli, il Miracolo dei pesci di San Francesco d'Assisi

Nulla è più affascinante delle leggende, frutto di una cultura popolare nel senso di patrimonio di un’intera comunità, dove quotidiano e colto, alto e basso si fondevano in un tutto unico.
A poca distanza dalla spettacolare Baia di Trentova ad Agropoli vi è lo scoglio di San Francesco che ricorda il passaggio del santo poverello per questi luoghi del Cilento nel 1222 durante i suoi pellegrinaggi per divulgare il suo nuovo messaggio di pace e di fratellanza. Era la Settimana Santa, per la precisione il 3 aprile, quando Francesco sbarcò ad Agropoli e cominciò le sue predicazioni alla popolazione, ma gli abitanti del luogo, un popolo incredulo e ostile di pescatori imbarbarito da secoli di dominazione saracena, non accolse la sua parola umile e prese a dileggiarlo.
E qui la storia si unisce con la leggenda. Si narra, infatti, che di fronte alle ostilità della gente Francesco si ritirò a pregare su uno scoglio, dando vita al Miracolo dei pesci.
Pesci di tutte le taglie, triglie e merluzzi, calamai e seppie, sauri, cefali, tonni, palombi e cernie salirono a galla con la bocca aperta, con gli occhietti vivi, con le pinne rialzate quasi volavano verso il Santo, l’attorniavano con amore e Lui s’affannava a predicare a loro l’amore e la magnificenza di Dio. Che smacco per la gente di Agropoli senza fede! E San Francesco allora disse che il pulpito suo, lo scoglio, non dovevano passarlo mai le acque. E quando infuria e fa tempesta, e i cavalloni minacciano fino alla rupe di Agropoli, anche in occasione delle mareggiate più impetuose, l’acqua non supera mai lo scoglio! E gli antichi ci misero sopra, come segno del miracolo, una croce accanto alla quale, oggi, è stata eretta una lapide che recita: “Da questo scoglio, sacro pulpito di fortuna, alla presenza di un popolo incredulo, nella primavera del 1222, San Francesco d’Assisi parlò ai pesaci”.