Non ce ne voglia il sindaco Servalli se torniamo ancora sul Trincerone/Sottovia, l’opera da poco inaugurata, ma non ancora nella totale utilizzabilità della cittadinanza in quanto si è tuttora in attesa della più volte preannunciata apertura delle rampe sotterranee, che collegano il Viadotto San Francesco al piazzale De Marinis, dov’è la stazione ferroviaria: in verità è da più di un anno che si aspetta la loro apertura, sembra che siano complete, ma non ancora disponibili per non si sa quali ulteriori ostacoli.
Ma non è di queste rampe che oggi vogliamo parlare, ma piuttosto dell’intera grande rotatoria che va dall’ex Mattatoio all’incrocio con Via Atenolfi, con i due ampi rettilinei nei due sensi di marcia, molto pericolosi per pedoni e automobilisti.
I due rettilinei, sebbene regolati da segnaletica verticale che limita la velocità delle autovetture a 50.kmh, più volte vengono percorsi a velocità superiore, non tanto nelle ore di maggiore traffico (giacché lo stesso di per sé costituisce un limitatore di velocità) ma nelle ore in cui il traffico auto è scarso: in tali circostanze automobilisti indisciplinati che, in dispregio di ogni regola, si lanciano a velocità di gran lunga superiore a quella consensita, costituiscono un pericolo serio specialmente per i pedoni che sono costretti ad attraversare le due carreggiate.
Tali attraversamenti pedonali, sebbene teoricamente incanalati verso gli appositi passaggi zebrati (dalla Chiesa della Madonna dell’Olmo a Piazza Ferrovia ve ne sono nove in entrambe le direzioni di marcia, ma alcuni eccessivamente distanti), in effetti non impediscono che i pedoni attraversino altrove, né che automobilisti indisciplinati limitino le loro performances, mettendo in grande pericolo e apprensione specialmente i pedoni di una certa età, mamme con carrozzini e bambini al seguito, massaie che dal centro della città debbono raggiungere le località sottostanti la collina di Monte Castello.
E’ chiaro che il divieto che limita la velocità esiste, ma a tal proposito, almeno fino all’apertura delle bretelle sottostanti, i 50 kmh previsti sembrano eccessivi, aggravati poi dal mancato rispetto.
La situazione si aggrava nelle ore serali e notturne in quanto, con la diminuzione del traffico automobilistico, sembra che quei due rettilinei diventino circuiti per gare di velocità, più volte segnalate dagli abitanti dei fabbricati della zona, che, specialmente nelle calde notti estive, costretti a dormire con finestre e balconi aperti, sentono chiaramente il rombo dei motori.
L’Amministrazione cittadina dovrebbe fare una verifica di quanto viene segnalato e regolarsi di conseguenza; il nostro suggerimento è quello di accertarsi se non sia il caso di aumentare il numero dei passaggi pedonali, ridurre il limite di velocità da 50 a 30 kmh almeno fino all’apertura delle rampe sotterranee, ma, principalmente, costruire una serie di dissuasori, magari in prossimità dei passaggi pedonali che impediscano agli indisciplinati di non rispettare il limite di velocità.
Sono suggerimenti dettati dal buon senso che certamente il Sindaco e la sua amministrazione prenderanno in considerazione, e, pure se a tal proposito sembra che i dissuasori non siano ben considerati dai tecnici, il superiore interesse della incolumità delle persone deve far superare i dettagli tecnici, così come è avvenuto in tanti altri Comuni italiani che hanno installato i dissuasori riducendo disagi e pericoli per i pedoni e, in taluni casi, anche l’inquinamento dell’aria dalle polveri sottili e quello acustico.
Una ultima raccomandazione oltre all’esortazione dell’apertura delle rampe sotterranee: l’opera, così com’è, serve a poco in quanto, come più volte scritto, costituisce solo il primo passo per la soluzione del problema del traffico automobilistico che attraversa Cava.
Questa Amministrazione ha ancora tempo per avviare, almeno progettualmente, la fase di completamento; se lo farà guadagnerà, oltre alla gratitudine della popolazione, meriti per la prossima campagna elettorale.