… che parapiglia hai combinato a Santa Lucia l’altra notte, quando una folla inferocita per i continui furti nelle abitazioni delle periferie cavesi ha intercettato due sordo-muti extra-comunitari, che parlavano a segni; l’ora inoltrata, circa le 23,00, e il precedente furto, in una abitazione di Caselle Inferiori, Località Torretta Bianca, dopo il quale i ladri erano scappati, ha indotto la popolazione a scendere in strada a caccia degli stessi, e avendo trovato i due sordomuti, ha pensato che fossero stati proprio loro, e li hanno bloccati.
Certo non è una situazione normale che due sordomuti extra-comunitari si facciano trovare in situazione apparsa sospetta, specialmente dopo un furto.
Ma se dobbiamo aver fiducia nelle forze di Polizia, fortunatamente intervenute con grande celerità, e prima che ci scappasse il morto (si è sfiorato un tentativo di linciaggio dei due “malcapitati”, fortunatamente sventato anche grazie all’intervento tempestivo del parroco della comunità che ha provveduto a chiudere i due nella chiesa), sembra proprio che i due non c’entrassero per niente non essendo emerse circostanze e prove che li potessero accomunare ai malviventi.
O Dio, qualche dubbio comunque rimane, anche perché qualcuno sembra di ricordare che i due erano già stati avvistati nei giorni precedenti e pure in atteggiamento sospetto: ma se l’operato della Polizia è credibile, e sarebbe strano che non lo fosse, dobbiamo anche noi completamente scagionare i due malcapitati, fino a prova contraria.
Ovviamente tutto questo non c’entra un bel niente con il discorso che ti voglio fare, da cittadino attento e preoccupato di ciò che sta avvenendo, dicendoti “papele-papele” (per dirlo alla Lino Banfi) che il responsabile di quello che è accaduto sai chi è? sei proprio tu!
Ovviamente sei in buona compagnia con quelli che ti contornano e che in parte pendono dalle tue labbra, e per essi quello che tu dici sembra la “verità rivelata”, ma per qualcuno di essi sei tu a credere come “verità-rivelata” le fandonie (avrei preferito usare un altro termine, ma giacché tra i lettori di questo giornale c’è pure qualche gentile signora, evito) che ti riferiscono in merito alle meritorie (scusa il quasi bisticcio delle parole) attività di controllo, tecniche e investigative delle Forze di Polizia comunali, alias i Vigili urbani, che nel mentre per la popolazione sembrano per lo più meteore, tipo la stella di Natale che compare solo tra il 24 e il 25 dicembre, per voi dell’amministrazione sembrano divenuti tanti “007” sempre a caccia, oltre che degli indisciplinati automobilisti, di tutti i delinquenti, compresi i ladri che ci stanno massacrando con le loro continue incursioni nelle abitazioni.
Capisco bene che, a queste mie affermazioni, tu possa rispondermi con un “ma io che c’azzecco?”, per dirla alla maniera del il mio caro amico Di Pietro (che, quale ex poliziotto, poi Magistrato di quel calibro, poi Politico, Parlamentare e Ministro qualcosa potrebbe pure suggerirtelo per il problema che ci assilla e dovrebbe assillare pure te) ma dammi un attino e ti spiego.
Da anni noi cronisti e la popolazione della intera città ti diciamo che viviamo nel panico per gli episodi di criminalità spicciola ai quali i cittadini sono sottoposti; prima la rapine per strada, poi i borseggi anche a chi va a ritirare la pensione, ora da oltre un anno uno stillicidio inarrestabile di furti negli appartamenti, anche se presenti in casa gli occupanti.
Qualcosa vorrà pur dire, o no?
Ma invece tu e i tuoi collaboratori non avete mai voluto prendere in considerazioni le fondate lagnanze della popolazione e vi siete intestarditi vi ostinate a dire ai quattro venti che non è vero, che Cava è una città sicura, e baggianate varie.
Con la conseguenza di averlo fatto credere anche alle autorità di polizia superiori a quelle locali, prima di tutto il Prefetto.
Salvo poi a dover correre, non mi far dire come (sic!), pochi giorni fa dal medesimo per chiedere aiuto allorquando ti sei visto alle strette e fatto questo passaggio, che nei fatti smentisce tutte le assicurazioni che tu avevi pensato, inutilmente, di fornire per tranquillizzare i cittadini; e la figura che hai fatto non te la dico e non te la conto.
Ma hai fatto qualcosa di ancora più grave, vale a dire ti sei disinteressato della paura, fondata, delle vittime dei furti e degli abitanti delle zone maggiormente colpite; e alla loro richiesta di collaborare con l’amministrazione e con le Forze di polizia, hai opposto un netto diniego, senza dare agli stessi almeno la soddisfazione di dialogare.
E’ vero, infatti, come anche noi umili cronisti abbiamo più volte ribadito, che l’attività di pattugliamento da parte dei singoli cittadini è proibita e sconsigliabile, ma è pur vero che in taluni casi di emergenza, e qui a Cava l’emergenza c’è, è possibile, di concerto con il Prefetto, attivare il “controllo di vicinato” come tu sai o dovresti sapere; e se non lo sai vatti a fare una navigata in Internet e ti addottori.
Fra l’altro una notizia del genere proprio il sottoscritto l’ha già data in un precedente articolo.
Tu invece cos’hai fatto? Te ne sei completamente disinteressato, e non hai manco avuto la sensibilità di chiamare a raccolta i rappresentanti della popolazione almeno per mostrare una “ntecchia” (questa volta è alla maniera di Camilleri) di interessamento, limitandoti a dire: Cava è sicura.
All’anima della sicurezza!
Un ultimo discorso, per il momento, ti voglio fare.
Chi, come noi, fa questo mestiere con scrupolo e con passione, senza altri scopi che non informare i lettori, i nostri veri padroni, non deve essere insolentito da coloro che hanno a male che noi cronisti rendiamo conto, momento per momento ai lettori e alla popolazione, di ciò che accade in città, di bene (purtroppo poco) e di male (purtroppo tantissimo); fortunatamente tu personalmente non ti sei mai azzardato ad avanzare critiche alla stampa, e bene hai fatto perché, altrimenti, un giorno si e l’altro pure una tirata d’orecchie non te la saresti risparmiata.
Però, Sindaco mio, sei tu a dover fare qualche tirata d’orecchie, ma di quelle “toste”, di quelle che le orecchie le fanno diventare grandi come ai “ciucci” (termine che si addice particolarmente a qualche tuo collaboratore, lingua viperina), quelli che si accaniscono contro noi “poveri” cronisti rei di dare notizie, peraltro veritiere e non confutabili.
Il diritto di cronaca è sacrosanto in una democrazia come la nostra (almeno quello che resta), e non c’è amministratore o chicchessia che ce lo può limitare; diglielo a quelli che ti circondano, e che preferirebbero sentirci dire “ma quanto siete buoni”, “ma quanto sono bravi”: plausi che siamo sempre disponibili a fare, ma quando sono meritati.