Il Servalli furioso e le vittorie di Pirro dell’opposizione
Ieri sera in Consiglio comunale c’è stata un po’ di bagarre e alla fine l’opposizione, per protesta contro il sindaco Servalli, ha lasciato l’aula abbandonando così i lavori. C’è chi parla, per questo, di una pagina tra le più vergognose della storia cittadina. E’ di sicuro un’esagerazione, sebbene l’episodio sia comunque spiacevole. Sono ben altre le situazioni, recenti e passate, di cui ci sarebbe forse qualche motivo in più per vergognarsi. E in Consiglio comunale di scontri anche feroci ce ne sono stati sempre a iosa.
C’è da notare, piuttosto, che sorprende la reazione del sindaco Servalli. Sì, perché per spazientirsi uno dal carattere docile e dialogante se non addirittura remissivo come il suo, vuol dire proprio che non era nella serata giusta. O che aveva le tasche piene ed è sbottato malamente. Non deve succedere, ma può succedere e succede.
Che dire!? Denunciare la pretestuosità dell’opposizione è un conto, però sostenere l’inutilità di una seduta consiliare e dei relativi costi per le casse comunali può essere anche vero, ma ciò lascia il tempo che trova. Con un simile ragionamento potremmo pure chiudere il parlamento nazionale (e non pochi applaudirebbero un simile accadimento). Anzi, arrivando alle estreme conseguenze, si potrebbe pure evitare di votare e sospendere la democrazia. Il risparmio risulterebbe a questo punto enorme. Restando nel locale, qualcuno, al riguardo, potrebbe obiettare a Servalli che per risparmiare si potrebbe cominciare con un collaboratore in meno nello staff del Sindaco. Anche questo, però, lascia il tempo che trova.
Insomma, il sindaco Servalli reagendo in malo modo è caduto inopinatamente nella trappola della provocazione, lasciandosi andare ad affermazioni a dir poco discutibili. Sbagliando, ovviamente, con l’aggravante di considerazioni troppo grossolane per un sincero democratico come lui. In sintesi, opposizione batte Servalli per uno a zero. Peccato, però, che in Consiglio comunale non si giochi a calcio.
Detto ciò, vero è che l’opposizione fa la sua parte, ma l’impressione, per chi come noi sta fuori e lontano dal palazzo, è che però sia tutto un teatrino. In altre parole, sembra che prevalga più l’esigenza di affermare un’esistenza, un ruolo, che non quella di rappresentare i reali interessi della città. Con l’aggravante, per qualcuno, che a dominare e governare la scena siano soprattutto i sentimenti di rivalsa politica e personale, accompagnati dall’amarezza e da qualche punta di animosità.
Ad ogni modo, da un punto di vista politico l’episodio di ieri sera evidenzia un dato significativo, ovvero che l’opposizione è compatta nell’uscire dall’aula consiliare per protestare contro le improvvide e irritate esternazioni del Sindaco, ma non lo è nella proposta politica alternativa.
In altri termini, manca una progetto politico unitario, una diversa e comune visione della città. E non c’è una leadership riconosciuta e condivisa. E, al di là delle schermaglie di palazzo, finora nessuno si attiva per dar corpo ad un’iniziativa politica in vista di una proposta alternativa di governo. Se manca tutto ciò, Servalli può ancora permettersi il lusso di perdere qualche altra partita come quella di ieri sera. Il suo margine di vantaggio è troppo ampio per subire, ad oggi, un’improbabile rimonta.
Per questo, oltre che uscire dall’aula per protesta, l’opposizione farebbe bene non solo ad andare tra la gente, ma anche a confrontarsi al proprio interno, a sciogliere cioè i troppi nodi che la bloccano, a dissipare i dubbi che l’impediscono di crescere, a chiarire gli equivoci che gettono un’ombra sul suo futuro.
Fino a quando questo non avverrà, potremo continuare ad avere un Servalli furioso con un’opposizione che colleziona delle belle vittorie di Pirro.