Servalli e quattro chiacchiere dal teatro che non c’è all’IMU sui terreni in area industriali
All’inizio di questo mese ho incontrato il Sindaco Servalli, un incontro quasi non programmato, durante il quale abbiamo parlato di diverse questioni.
Mi ero proposto di parlargliene dopo aver partecipato ad uno spettacolo di musiche e poesie napoletane, organizzato da Gerardo Ardito il sabato 20 maggio precedente; in verità Ardito, qualche anno addietro, aveva presentato un analogo spettacolo al Cinema Alambra di Cava, che era stato molto gradito al pubblico, la sala era zeppa.
Il rifacimento dello spettacolo, affidato al bravo cantante Gianni Pelella, dal titolo “Stasera… Canta Napoli”, al quale ha partecipato anche Antonello Rondi, purtroppo non è stato possibile farlo a Cava, ed è stato necessario spostarsi a Pagani, nella sala teatrale dell’Auditorium S. Alfonso.
Anche questa volta, nonostante il ticket d’ingresso (in verità irrisorio per uno spettacolo di oltre tre ore) la sala era piena; tra i partecipanti anche Assessori del Comune di Cava, oltre a tante personalità metelliane.
E già in quella occasione avevo palesato agli esponenti politici cavesi le mie considerazioni negative in merito alla mancanza di un Teatro a Cava, qualcuno aveva ipotizzato che avrebbe potuto riaprire l’ex Cinema Capitol di Via Sorrentino (di fronte alle Poste centrali), magari abbattendolo e ricostruendolo, richiesta bocciata dal Tar già da alcuni anni.
Il Sindaco Servalli auspica di poter acquisire l’ex Cinema Metropol, all’inizio del Corso Umberto, ormai chiuso.
Con Servalli ho lamentato che un Comune così grande, secondo solo al Capoluogo, non abbia un Teatro degno di questo nome.
Servalli l’ha dovuto riconoscere giustificandosi con la apertura di quello dedicato a Luca Barba, recentemente inaugurato sul corso porticato, ma con una capienza molto limitata, solo un centinaia di posti; poi ha glissato sulla ipotesi della acquisizione dell’ex Metropol.
Conoscendo i tanti problemi anche di natura finanziaria di questa amministrazione, ho avuto la sensazione che nemmeno lui ci credesse più di tanto, ed ho ricordato la grande sciocchezza fatta precedentemente, vale a dire l’abolizione del progetto dell’ex Sindaco Luigi Gravagnuolo, che prevedeva la costruzione di un grande Teatro cittadino, in Piazza Amabile, al posto dell’attuale ampio parcheggio, progetto che era stato pure finanziato, e che prevedeva, oltre alla costruzione del Teatro, anche un ampio parcheggio interrato.
E Servalli ha dovuto convenire che era stata una vera sciocchezza, nella quale l’attuale amministrazione non ha colpa in quanto fu quella precedente ad annullare il progetto.
Comunque resta il fatto che Cava non ha un Teatro degno di questo nome, e non c’è una prospettiva che possa averlo in tempi ragionevoli.
Il discorso è continuato sulla imposizione dell’ IMU sui terreni agricoli di San Giuseppe al Pozzo e i tanti altri dislocati nelle varie località metelliane, anche alla luce della decennale “diatriba” tra i proprietari degli stessi, e non solo di quella località, che improvvisamente si sono visti addossare il pesante gravame, senza nessun preventivo avvertimento, e dopo aver pagato per anni il relativo tributo agricolo, nonostante non fosse dovuto in quanto la città di Cava è entrata a far parte della Comunità Montana.
E comunque resta la constatazione che il pesante gravame addossato ai proprietari dei suoli non è stato compensato con i tributi già pagati.
Ho chiesto a Servalli se, come tanti sostengono, l’irregolare decisione è stata originata da una non “banale” questione di bilancio, praticamente gonfiare i “residui attivi” per far quadrare i conti; cosa che sembra confermata anche dall’attuale Presidente del Consiglio, Adolfo Salsano, che nel campo della contabilità pubblica è un maestro.
Infatti, quando è stato chiesto a Salsano come il Comune avrebbe potuto riquadrare i conti allorquando fosse scoppiato il bubbone, candidamente ha risposto che sarà un grande problema.
Anzi Salsano è stato molto più esplicito, avendo dichiarato testualmente: “Per aumentare l’importo dei residui attivi ci siamo incamminati in un percorso che ci porterà soltanto disastri. Verranno eliminati questi avvisi di pagamento e non sapremo come far fronte. Sono scelte fatte da un dirigente ai tributi, non mie”, dando tra l’altro per scontato che gli avvisi verranno eliminati.
Su questo punto Servalli è stato evasivo, pure assicurando che il problema va risolto, senza addentrarsi in dettagli; frattanto, però, i cittadini di San Giuseppe e i tanti delle altre località sono preoccupati e intimoriti, e hanno dovuto già sborsare di tasca propria le parcelle per gli avvocati che hanno fatto opposizione alle inique cartelle emesse.
Ma di questa vicenda ci riserviamo di farne un articolo a parte per dimostrare che non sempre l’ “Ente Comune” si comporta correttamente con i cittadini se, come sembra, l’amministrazione comunale non solo ha voluto giocare sporco, ma sembra che addirittura, in qualche caso, abbia mercanteggiato riducendo la percentuale dell’imposta pur di incassare: cosa che se risultasse vera, e anche di questo mi riservo di fornire dettagli, sarebbe veramente incredibile.
I non idilliaci rapporti tra il Comune, il Sindaco e la stampa sono stati oggetto di una mia punzecchiatura, e mi sono sbilanciato a chiedere al Sindaco Servalli se non ritenesse opportuno, nel suo interesse e per questo scorcio di legislatura, convocare la stampa locale per dare chiarimenti.
Sono numerosissime le critiche e le illazioni che riguardano le deficienze dell’amministrazione, e c’è chi, quotidianamente, versa benzina sul fuoco, oppositori palesi e occulti.
Ecco perché sarebbe finalmente ora che l’attuale Sindaco uscisse allo scoperto, in un colloquio pubblico con la stampa locale, e non solo Ulisse.
Non ho ben capito se a questa mia sollecitazione ci sarà un seguito, io mi auguro di si.
Mi riservo di tornare sull’argomento specifico dell’IMU in un prossimo articolo.