Marcello Murolo, il principe azzurro del centrodestra addormentato nel bosco
Gli immancabili portici, com’è giusto e comprensibile, fanno da sfondo al primo manifesto elettorale di Marcello Murolo quale candidato sindaco di Cava de’ Tirreni.
L’esponente del centrodestra metelliano, quale leader dell’associazione politico-culturale “Siamo Cavesi”, prosegue la sua per ora solitaria corsa, come civico, verso l’appuntamento elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale della prossima primavera, ormai sempre più imminente. E fa bene, visto che ormai è solo questione di poche settimane, non più di tre-quattro mesi, e poi saremo nel vivo della campagna elettorale.
Lo slogan utilizzato nel manifesto di apertura della sua campagna elettorale è molto indicativo e all’apparenza pretenzioso: “Quello che gli altri si limitano a pensare, noi lo realizziamo”. Indicativo di un approccio alla politica di natura pragmatica e razionale, fondato su una cultura della competenza e dell’efficienza. All’apparenza pretenzioso perché, almeno per ora, più che rivolgersi a Servalli quale sindaco uscente e sicuro avversario in campagna elettorale, sembra rivolgersi ai partiti del centrodestra metelliano, i quali da mesi cincischiano, incapaci come sono di proporre non solo un progetto politico-amministrativo alternativo a quello dell’attuale Amministrazione comunale, ma non riescono nemmeno a individuare un candidato unitario a sindaco.
D’altra parte, Murolo non può che rivolgersi al centrodestra della cui area politica fa parte. Per ora Servalli è sullo sfondo, ma non sembra essere l’obiettivo principale e primario di questa prima manifestazione elettorale di Murolo. La spiegazione è semplice: Murolo per ora ha solo presentato la sua candidatura, non ha ancora esplicitato in modo compiuto ma appena accennato un programma amministrativo, così come una progettualità politica, infine, a maggior ragione una squadra su cui poggiare la propria legittima aspirazione.
Il vero problema, infatti, non è Murolo, il quale invece rappresenta in ogni caso una risorsa per la città, ma il centrodestra che vive, in modo abbastanza inspiegabile, una paralisi politica senza precedenti.
Che succederà ora? Murolo non potrà fare altro che andare avanti per la sua strada, mentre il centrodestra, visto che finora non è riuscito a tirar fuori nulla dal cilindro, è ancora in tempo per trovare una sintesi con l’unico candidato a sindaco che ha avuto il coraggio, o la follia, di proporsi con convinzione e determinazione.
Per il centrodestra, se in tempi brevi non riuscirà ad uscire autonomamente dal sonno, dovrà per forza di cose, come la bella addormentata nel bosco, confidare nel bacio del risveglio da parte di Marcello Murolo nelle vesti di principe azzurro.
Non sembra, al momento, esserci altra soluzione. Nella speranza, ovviamente, che ci sia poi il tempo necessario e forze ancora disponibili per mettere su una proposta politico-amministrativa sufficientemente credibile e appetibile per l’elettorato metelliano.
Stiamo a vedere.