Le anime perse, raminghe e imbambolate del centrodestra metelliano
L’altro ieri un nostro lettore, chiaramente con scarsa simpatia per l’attuale sindaco metelliano Servalli, ci ha chiesto a bruciapelo cosa e come si stava organizzando l’opposizione in vista delle elezioni comunali del prossimo anno.
La domanda è nella sua semplicità più che legittima oltre che pertinente. E’ la risposta che è, purtroppo, terribilmente complicata.
Abbiamo cercato di abbozzare un quadro approssimativo e limitato a ciò di cui abbiamo notizia e conoscenza, quantunque, tutto sommato, riteniamo anche sufficientemente realistico dell’attuale panorama politico cittadino.
Siamo partiti da una circostanza che ci pare scontata, ovvero che innanzi tutto si deve parlare, al momento, di più opposizioni.
La prima, per ordine di grandezza, stando alle ultime elezioni europee, è quella rappresentata dal Movimento Cinque Stelle, che nelle ultime due tornate elettorali, le politiche nel 2018 e appunto le ultime europee, ha ottenuto una caterva di voti sebbene con una perdita secca da un anno all’altro. Tuttavia, nella nostra città i pentastellati hanno meno di un mese fa avuto oltre seimila voti. Un’enormità. Eppure del Movimento 5 Stelle in città non si hanno notizie. Gli elettori ci sono, i cinque stelle no. Un vuoto cosmico, almeno per ora.
Poi, per vivacità più che per voti, c’è la sinistra oltre il Pd. E’ fatta soprattutto di associazioni ed è forse quella più attiva e qualificata. L’impressione, però, è che sia una galassia di piccoli corpi, che brillano per idee, magari non condivisibili, ma che assommano pochi voti. Forse, se in prospettiva reggeranno da un punto di vista politico ed elettorale, più che altro potranno rappresentare una spina nel fianco di Servalli e del Pd (senza o con Servalli nuovamente candidato sindaco) e drenare un po’ di consensi almeno al primo turno elettorale.
Poi, e qui il discorso si fa assai complicato, c’è quello che una volta si chiamava centrodestra. Stando al voto europeo dello scorso maggio, ora la parte del leone la fa anche a casa nostra la Lega di Salvini, quasi 4.500 elettori. Un botto impressionante. I Fratelli d’Italia con quasi duemila voti hanno pressoché raggiunto Forza Italia, che fino ad un anno fa aveva la leadership, ma che oggi ha per poco superato i duemila voti, in pratica, la metà dei voti leghisti. Forse, più che di centrodestra dovremo cominciare a parlare di opposizione sovranista, ma questo ce lo dirà il tempo. Su questa realtà del centrodestra (riveduto e corretto) ci torneremo appresso, non fosse altro perché, stando sempre al voto europeo, raccoglie in città oltre il 40% dei consensi pari a poco meno di 9.000 voti.
In ultimo, ci sono un bel po’ di associazioni politico-culturali, buona parte delle quali da collocare all’opposizione o comunque tendenzialmente non vicine all’attuale maggioranza di centrosinistra. Alcune di queste, sono operative a sinistra, altre si collocano nel centrodestra, qualcuna è ancora incerta sul percorso da seguire in prospettiva delle prossime elezioni comunali.
Questo è lo scenario politico cittadino relativamente alle opposizioni.
D’accordo, ci obietta il nostro lettore, ma la domanda era e resta: cosa sta facendo l’opposizione?
Poco o nulla, è la nostra lapidaria risposta. Quel che più preoccupa, aggiungiamo, è il centrodestra, non fosse altro perché il Movimento Cinque Stelle sembra essere una realtà esoterica che si appalesa, spesso più che bene, solo nelle urne.
Ebbene, nonostante il bel gruzzolo di voti, proseguiamo nel nostro ragionamento, il centrodestra è del tutto silente sulla vita politica cittadina, assente in modo indecente, attendista oltre il consentito e il sopportabile. Non se ne abbiano a male, ma politicamente il centrodestra fa bella mostra di un immobilismo cadaverico.
A sorprendere di più, nonostante la valanga dei voti, è la Lega. E’ comprensibile, in un certo qual modo, l’impalpabilità di Forza Italia, stordita com’è dal disastro elettorale ultimo. E’ in parte giustificabile Fratelli d’Italia, forse il più radicato come classe dirigente del centrodestra nella valle metelliana, ma pur sempre il partito più piccolo delle tre componenti.
La Lega proprio non ha alcuna scusante. Ha ricevuto è vero un mare di voti per grazia ricevuta, dove grazia sta per Salvini, ma in prospettiva delle prossime comunali la classe dirigente locale non sente il peso di tanti consensi e la responsabilità di assumere quantomeno l’iniziativa di convocare gli altri due partiti non solo per bere insieme un caffè, bensì per cominciare ad individuare un percorso? E’ incapacità della classe dirigente leghista o semplicemente una strategia, sebbene incomprensibile per noi modesti osservatori delle faccende politiche cavesi?
Noi temiamo che nel centrodestra non sappiano che pesci pigliare. In fondo, ci sono i voti, ma politicamente sono tante anime perse, raminghe, imbambolate. Buone più che altro per un girone dell’inferno dantesco, ma non per candidarsi a governare la città.
Queste riflessioni hanno letteralmente sbigottito il nostro lettore. Sarà il caldo torrido di quest’estate improvvisa che ci ha presi tutti a tradimento, aggiungemmo per fargli riprendere un po’ di colore e di speranza. Vedrai, fu la nostra speranzosa conclusione, che ad ottobre, con il fresco sarà, tutta un’altra musica.
Forse davvero sarà così. Forse questa nostra città, oltre a questo modesto e smarrito governo municipale, alla fine riuscirà ad avere anche un’accettabile opposizione.
Per ora, però, approfittando di un po’ del ristoro della frescura serale, non ci resta, nella morsa di un pessimismo politico in salsa locale, che seguire per quanto possibile le orme del pastore errante di leopardiana memoria e chiedere speranzosi: ”Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?”.