Il completamento del Palaeventi è l’immagine plastica di una Amministrazione sorda ed autoreferenziale che, pur di fronte ad evidenze che suggerirebbero il contrario, conferma, pervicacemente, la volontà di voler completare l’opera simbolo del proprio mandato.
Un’opera che, nei fatti, non sembra riscontrare l’nteresse dei cittadini cavesi e soprattutto, ciò che più rileva, degli operatori economici che dovrebbero completarla/gestirla.
Si parla, oramai da tempo, di un nuovo bando di gara, dopo un primo tentativo risalente a luglio scorso andato deserto.
Un bando di cui da mesi se ne annuncia la imminente pubblicazione, ma di cui sembra essersi persa traccia e rispetto al quale l’amministrazione mantiene il più stretto riserbo.
Beninteso, la cosa non meraviglia, essendo oramai conclamato il “modus operandi” della Giunta Servalli che ad annunci raramente ha dato nel.corso del suo mandato seguito con azioni concludenti e coerenti.
Ora il Sindaco, incalzato nuovamente sul tema, ha, finanche, paventato il completamento con improbabili fondi comunali salvo poi rinviare a successivo momento la procedura di affidamento in gestione. Ma non si parlava di un appalto in concessione con previsione di un affidamento pluriennale ad un soggetto a cui affidare il completamento dell’opera e la successiva gestione?
Cosa è cambiato dal primo bando? Forse erano fondate le perplessità palesate da molti, compreso me, sulla effettiva sostenibilità del Piano economico finanziario? Risposte più volte sollecitate, ma puntualmente disattese.
Ma si sa, il tempo è galantuomo e da solo delinea scenari e fornisce sempre le giuste risposte.
Si sa rinunciare ad un opera che aveva una sua centralità nel programma elettorale di questa Giunta significherebbe certificarne il suo fallimento.
E forse anche per questo che l’Amministrazione per non cedere a tale presa di coscienza, pur in presenza di espressa diffida di alcuni consiglieri comunali, addirittura rilancia la propria azione manifestando la volontà, senza avere e dare garanzie concrete su modi e tempi di completamento del Palaeventi, di procedere alla realizzazione con separato appalto, del parcheggio a raso e delle connesse aree a verde. Opere la cui utilità, in ragione della loro ubicazione e quindi stretta funzionalità al Palaeventi, si esplicherebbe solo a valle della ultimazione e messa a regime proprio del Palaeventi, con gestione da parte di un soggetto che programmi eventi in grado di generare flussi e ricadute turistiche, ludiche e commerciali sulla città.
Diversamente verrebbero realizzate opere complementari di dubbia utilità con conseguente grave danno erariale.
Un azzardo, quello di spendere i 2,6 milioni di euro già destinati a piazza San Francesco, probabilmente dettato più che dalla necessità di recuperare ritardi dal tentativo estremo di accrescere l’interesse degli operatori economici per dare compiutezza ad un’opera dai dubbi vantaggi ed amministrativamente in fase di stallo.
Una circostanza che i cittadini, cavesi, già provati da criticità non risolte, in primis la mancata messa in sicurezza di molte strade urbane, da un incremento delle tasse a fronte di un peggioramento della qualità e quantità dei servizi, da opere attese e non ancora fruibili a partire da nuovi spazi attrezzati, di sicuro non perdonerebbero sul piano politico all’Amministrazione del sindaco Servalli.