Fabio Siani e l’inizio di un percorso difficile per Fratelli d’Italia
Fabio Siani e l'inizio di un percorso difficile per Fratelli d'Italia
Sui riflessi del voto di domenica sul panorama politico cittadino abbiamo chiesto l’opinione ad uno dei leader dell’opposizione, indicato come candidato sindaco da Fratelli d’Italia: Fabio Siani.
Nell’intervista che ci ha rilasciato, pubblicata poco fa dal nostro giornale, ci sono moltissimi spunti di riflessione.
Fabio Siani, pur essendo molto chiaro e lineare, ha comprensibilmente pesato le parole. Tuttavia, si capisce perfettamente quali siano le sue idee, le sue convinzioni, la sua strategia. E quello che non dice esplicitamente, lo si capisce leggendo tra le righe delle sue risposte.
Quel che emerge in modo netto è una costante della sua linea politica: uomo di partito sì, ma piena e convinta apertura nei confronti della società civile.
Il nostro è convinto che per risollevare le sorti del nostro disastrato Ente comunale, e quindi della nostra città, occorra far appello alle migliori energie. Senza badare alle appartenenze ideologiche, culturali, ma anche di schieramento e di partito. Puntare, parole sue, “ad una classe dirigente di comprovata esperienza e alto profilo”.
Questo vuol dire andare insieme ai partiti oltre i partiti stessi. In altre parole, rivolgersi alla società civile, al mondo delle associazionismo civico, dove reperire risorse umane e professionali che diversamente sarebbe assai difficile coinvolgere.
Fabio Siani indica il percorso da seguire e la meta, ma non spiega le modalità con cui procedere. D’altronde, è comprensibile. Tocca innanzi tutto ai partiti decidere in merito. In particolare, mai come oggi spetta soprattutto a Fratelli d’Italia, che sul campo si è guadagnata la leadership del centrodestra.
Vero è, e Fabio Siani lo evidenzia, che Fratelli d’Italia si è già aperto in questi ultimi tempi alle realtà associative e civiche. Questo, anzi, molto probabilmente è stato uno dei fattori della sua crescita e del successo elettore di oggi. Tuttavia, le dimensioni oltre che il ruolo di responsabilità assunto, impone a Fratelli d’Italia una riflessione ad ampio spettro. In ragione anche della complessa e più variegata composizione del suo attuale elettorato, Meloni e i suoi per forza di cose sono chiamati ad affinare la loro strategia sui territori.
Questo cosa vuol dire? Aprirsi ancora di più alla società civile. Attenti comunque a non diluire il proprio patrimonio valoriale. Ma anche senza avere eccessiva paura di contaminarsi culturalmente e finanche politicamente.
Da oggi, non solo a Roma, ma anche sui territori, inizia un percorso difficile per Fratelli d’Italia. Deve dare risposte a situazioni complesse e a questioni molto complicate. Per questo, ha anche bisogno ovunque di energie fresche, nuove.
Serve capacità di includere. Sui territori, poi, quando occorre, avere l’intelligenza di porsi persino di lato per favorire l’emergere del civismo. E non avere la fregola di mettere il cappello su ogni iniziativa o progettualità politico-amministrativa.
Certo, aver cura di evitare gli inquinamenti dei voltagabbana, pronti a salire sul carro dei vincitori. Senza però tirare su il ponte levatoio e chiudersi nel fortino.
In conclusione, non temere di perdere l’identità. Aprire, al contrario, le porte alla società civile. Al mondo delle professioni. A quanti vogliono dare un contributo di qualità alla propria comunità senza per questo essere di destra.
In questa cosiddetta seconda repubblica hanno fallito in tanti, dopo aver avuto un consenso elettorale oltre misura e forse ben oltre i meriti. Fratelli d’Italia può rivelarsi come molti temono, e molti ancora sperano, l’ennesima meteora oppure rivelarsi invece una realtà politica che potrà ancora crescere e consolidarsi.
Questo Fabio Siani non lo ha detto, in verità. Immaginiamo, però, che questa sia anche una sua preoccupazione. D’altronde, il suo perdurante richiamo all’apertura verso la società civile e il civismo, a cosa risponde se non a questo?