Cava, le dimissioni di Luisa Iannone e le grane del sindaco Servalli
Ho conosciuto Luisa Iannone nel settembre 2006 in occasione di un pellegrinaggio a Lourdes dell’Unitalsi cavese con il treno che trasportava gli ammalati; eravamo al seguito e tentavamo di renderci utili, scoprimmo che l’efficienza degli operatori e di tutto il gruppo dell’organizzazione era tale da non richiedere il nostro apporto.
Trascorsi insieme a Luisa una intensa settimana di preghiere e di riti religiosi, ed ho sempre avuto un di lei un ottimo ricordo, per la competenza e l’efficienza che nei vari discorsi dimostrò, ma anche per la pacatezza, l’umiltà e l’umanità; e anche successivamente, nelle rare volte che ci siamo incontrati sotto i portici cavesi, à stato sempre piacevole intrattenersi e conversare del più e del meno, specialmente di problemi cittadini e politici.
Durante il lavoro per organizzare la candidatura di Vincenzo Servalli a Sindaco, anche Luisa fu presente a qualche riunione, e questo fece pensare a un suo incarico politico, cosa che inizialmente non avvenne; ma poi a giugno scorso il Sindaco Servalli le ha affidato l’assessorato alle attività produttive e Luisa Iannone, com’è suo costume, pure avendo poco tempo disponibile per gli altri incarichi presso il Comune di Salerno, non ha esitato ad accettare per rendersi utile alla sua città chiarendo che si sarebbe impegnata al massimo pure nel poco tempo che le rimaneva.
Dalla sua nomina alle sue dimissioni sono trascorsi tre mesi, e, considerando anche il periodo estivo e tutto ciò che esso comporta anche per le numerose manifestazioni religiose e civili, che impegnano notevolmente l’amministrazione nella regolamentazione del commercio fisso e ambulante, cosa che fa capo proprio all’Assessore alle attività produttive, francamente non sembrano molti per realizzare qualcosa di concreto in prospettiva.
Ciononostante risulta che la Iannone non sia stata a girarsi i pollici e, pure se in maniera defilata, com’è nel suo carattere, qualche progetto l’ha prodotto, tant’è che le stesse categorie economiche delle quali si era occupata, in particolare i commercianti cavesi, gliene hanno dato atto; e anche altri assessori l’hanno riconosciuto.
Purtroppo, sembra che la Iannone sia stata presa storta sin dall’inizio da qualche forza politica che non ha visto di buon occhio la immissione in giunta di una professionista certamente qualificata ma troppo vicina a Vincenzo De Luca che, ricordiamo, è colui che ha sponsorizzato e sostenuto Servalli nella campagna elettorale e oltre, e anche oggi non è lontano da Cava, cosa che alle forze politiche avversarie, ma non solo, fa venire l’orticaria; ed è in tale clima che è maturata, contro la Iannone, la fronda che ha condizionato lo stesso Servalli il quale è stato indotto a defilarsi dal prendere una posizione in favore della sua assessora la quale non ha potuto fare altro che dimettersi, chiarendo, unitamente al lavoro svolto, i motivi della sua decisione.
La conclusione di questa vicenda è una sola: Servalli, nonostante le sue oramai ben note qualità di mediazione e di equilibrio, sembra comunque vittima di qualche condizionamento che non proviene dalle opposizioni, ma dalla stessa maggioranza che lo sostiene, parte della quale, già all’atto della nomina di Luisa Iannone, espresse non poche riserve, e che in questa ultima vicenda non ha avuto un ruolo marginale, visto che, prima che la Iannone presentasse alcune sue proposte relative alla organizzazione, nel prossimo periodo, del commercio fisso e ambulante e che la Giunta deliberasse, sembra che al Comando della Polizia locale fossero già giunte precise istruzioni su come comportarsi.
Luisa Iannone sembra che fosse stata chiamata ad accettare passivamente decisioni prese sopra la sua testa, e ad avallarle con la sua firma: giunti a questo punto francamente non sembra che le sue dimissioni fossero da mettere in discussione o rinviabili.