Cava, la professione di fede dei socialisti e su Murolo il silenzio assordante del centrodestra
“Excusatio non petita, accusatio manifesta”. E’ venuta spontanea alla mente questa espressione latina, tradotta per chi ha poca dimestichezza con il latino in “una scusa non richiesta equivale ad un’accusa manifesta”, quando ieri pomeriggio abbiamo letto il comunicato del Partito Socialista cavese.
L’ineffabile segretario cittadino socialista, infatti, con un singolare candore ed una sincerità sospetta si affanna a sottolineare il contributo del suo partito alla realizzazione del programma elettorale della maggioranza, confermando il sostegno anche in futuro al sindaco Servalli.
La domanda sorge spontanea: qual è il motivo di questa improvvisa e all’apparenza superflua professione di fede per un partito da un pezzo in maggioranza e con una assessore nella giunta Servalli? E’ successo qualcosa? C’è stato un richiamo all’ordine da parte di qualcuno? E di chi? Dal Palazzo di Città metelliano o da Salerno?
Insomma, una cosa è certa: c’è puzza di bruciato lontana un miglio.
Sì, è vero che si sapeva di un tentativo in atto da parte dei socialisti di smarcarsi in qualche modo in vista delle prossime comunali, ma un comunicato stampa del genere fa sorgere il sospetto che in ballo c’era, e forse potrebbe esserci ancora, qualcosa di più grosso.
Non è da escludere, infatti, che l’atteggiamento dei socialisti non fosse solo dettato da motivi di natura tattica, teso cioè ad ottenere qualcosa in più in prospettiva dalla riconferma di Servalli. C’è da immaginare, a questo punto, che forse era in atto un disegno strategico per costruire qualcosa di diverso, di terzo, fuori dall’attuale maggioranza? Probabile. Così come c’è da pensare che tra i socialisti in questa ottica ci sia stato una sorta di regolamento di conti, una rottura interna, e alla fine il segretario cittadino ha preferito mettere le mani avanti con un comunicato che sembra avere la parvenza di un vero e proprio autodafé.
Ad ogni modo, con il rientro nei ranghi dei socialisti, il sindaco Servalli rafforza la sua posizione politico-elettorale in vista delle prossime elezioni comunali. In altre parole, la sua riconferma sembra essere sempre più in una botte di ferro.
E ancora una volta, la palla passa a quelli che potrebbero e dovrebbero essere gli avversari di Servalli, quelli che dovrebbero contendergli la rielezione, ovvero i partiti di centrodestra. I quali, rispetto alla candidatura a sindaco ufficializzata da un loro esponente d’area, Marcello Murolo, hanno risposto con un assordante silenzio che risulta essere imbarazzante oltre che sorprendente e per certi versi inspiegabile.
Non una parola, un commento. Oddio, tutto sommato meglio così. Almeno non ci sono stati espressioni di rottura, in altre parole ci sono ancora i margini per tentare una ricucitura, impostare un dialogo.
Il tempo però stringe e Servalli, per quel che si vede, procede come un carro armato. Il centrodestra, insomma, dovrebbe affrettarsi a prendere un’iniziativa. In breve, aprire le porte a Murolo oppure contrapporgli una candidatura unitaria di peso. In ogni caso, la candidatura di Murolo non può non essere presa in considerazione dal centrodestra che, volente o nolente, dovrà con lui avviare un ineludibile confronto politico con l’obiettivo di unire e non dividere. di includere e non di escludere.
Vediamo se il buon senso e il coraggio avranno la meglio rispetto al tatticismo e all’eccessiva propensione al particulare.