Cava, la politica balbuziente e l’assenza di progettualità

Poche ore fa il vicesegretario della sezione metelliana della Lega di Salvini, Mario Colucci, ha postato sui social una nota politica sullo stato della città dal contenuto in larga misura condivisibile e con un tono polemico molto misurato, accompagnato, anzi, da un’apprezzabile ironia.
L’esponente leghista cittadino in poche righe ricorda che sono ormai quattro anni che è stato soppresso il reparto di Ginecologia all’Ospedale di Cava, che la Cavese non gioca allo stadio “Lamberti” nell’anno del centenario della sua fondazione, denunciando poi che in città continuano i furti nelle case, mentre il palazzetto dello sport di Pregiato è “sempre lì abbandonato, come il velodromo, la Manifattura, piazza S. Francesco e tanto altro”.
E ancora: “Le frazioni sono abbandonate. Non abbiamo un teatro. Traffico in tilt e parcheggi selvaggi nei fine settimana… La tassa dei rifiuti è alle stelle. Il folklore e le nostre tradizioni sono abbandonate senza un destino. Progettualità zero”.
Quindi, l’attacco finale all’Amministrazione comunale: “4 anni persi tra proclami ed errori su errori… In definitiva manca una visione della città futura. Ma abbiamo l’albero più alto della Campania”.
Poi, la chiusura con l’immancabile e scontato proclama elettorale-propagandistico: “Buon 2020 Cava!!! L’augurio più grande che possiamo farti è di liberarti al più presto da questa Amministrazione del nulla. Il 2020 sarà l’anno della rinascita”.
Ma sarà davvero così? In altre parole, davvero l’anno che verrà segnerà la rinascita per la città?
Ce lo auguriamo, ma non crediamo affatto che così sarà. Anzi, c’è il pericolo che andrà pure peggio. E non solo e non tanto perché, come recita un vecchio adagio, al peggio non c’è mai fine.
La verità è che se questa Amministrazione comunale si è rivelata modesta e priva di un progetto, non ci pare che l’opposizione abbia un’idea di città degna di questo nome. Non ha, per l’esattezza, neanche un programma politico-elettorale, che poi necessariamente sarà redatto a tavolino, ma non sarà di sicuro il frutto di un confronto con le altre forze politiche, con la città nelle sue varie realtà e articolazioni, con la gente comune. Non sarà, quindi, la sintesi progettuale di bisogni, istanze, aspirazioni e speranze, bensì, come quasi sempre è stato, un’arida ed inerte elencazione di cose da fare.
Insomma, a denunciare siamo tutti bravi, compreso chi scrive. La politica, però, sia essa locale o nazionale, non può e non deve essere ridotta alla stregua di un cahier de doléances. Dalla politica si deve pretendere altro. La politica è altro: formulare proposte alternative e praticabili, articolare ragionamenti complessi che vadano oltre gli slogan elettorali e le battute di spirito, immaginare quali debbano essere le direttrici di marcia per uno sviluppo equilibrato e sostenibile, ipotizzare le azioni più incisive e valide da mettere in campo… progettare in una parola il futuro.
Tutto questo non si vede. L’attuale Amministrazione comunale, è vero, da questo punto di vista indubbiamente balbetta, ma la classe politica cittadina, nel suo insieme, non riesce quasi mai nemmeno in questo e splende per il suo mutismo, per l’incapacità di articolare suoni comprensibili oltre che accettabili e non sgradevoli.
Il problema, purtroppo, non è di questo o quello schieramento, di questo o quel partito, di destra o di sinistra. E’ piuttosto della politica nel suo insieme… balbuziente, arruffona, superficiale, sempre più incolta e incompetente… e magari riguardasse solo la nostra città!
E allora? C’è poco da essere allegri. Ad ogni modo, al netto della propaganda politica, formuliamo a tutti i migliori auguri di buon anno nuovo.
Alla città metelliana, in particolare, auguriamo che i suoi cittadini si sforzino di essere migliori e più civili, di non urlare per strada, di non sporcare i luoghi pubblici, di avere rispetto degli altri e cura dei beni pubblici più di quanto lo si fa per quelli propri. E questo anche perché se è vero che la classe politica è la diretta espressione della società, noi cittadini cavesi abbiamo ancora tutto da dimostrare di essere migliori della nostra rappresentanza politica.
Alla città, ovviamente, auguriamo da subito, a prescindere dall’esito della prossima competizione elettorale, una classe politica e amministratori comunali meno miopi, improvvidi e rissosi, ma anche più accorti, oculati, coraggiosi.
Chiediamo troppo? Certo, ma se non lo si fa a capodanno, quand’è un’occasione più propizia?
Auguri a tutti di buon anno nuovo e, come canta Alfredo nella Traviata di Giuseppe Verdi, Libiamo, libiamo ne’ lieti calici…
01.01.2020 – By Nino Maiorino – Caro Direttore, buon anno nuovo, ma con problemi vecchi. Scusa, ma ci voleva proprio l’intervento di questa nuova figura dello scenario politico/amministrativo cavese per dire quello che tutti noi di questo giornale, te in testa, stiamo dicendo da anni? Dov’è stato Colucci per tutti questi anni? Cos’ha fatto Colucci in questi anni oltre che bisticciare con Alfonso Senatore? Il quale probabilmente ha ragione quando lo manda a quel paese, ma in maniera inconsuetamente garbata, conoscendo il suo caratterino. AUGURI!