Cava, il presidente Salsano convochi il Consiglio comunale per Natale
In tutta onestà, non ci siamo proprio. Il comunicato stampa con cui i gruppi di maggioranza attaccano le opposizioni, che si sono rivolte a Prefetto e Ministro dell’Interno per denunciare la mancata convocazione del Consiglio comunale in seduta monotematica sul Civico Ospedale, è qualcosa di incredibile e fa acqua da tutte le parti.
Vediamo il perché? Non entriamo nel merito della vicenda ospedale, tristemente nota a tutti i cavesi. Valutiamo invece l’operato dei due schieramenti.
Orbene, la minoranza svolge il suo ruolo. Chiede, a novembre scorso, una seduta consiliare in presenza per discutere sul destino del nostro Ospedale, diventato un contenitore da dove prendere personale per distribuirlo altrove in funzione anti-Covid. Dal momento in cui la maggioranza fa slittare la convocazione all’anno nuovo, cosa fa l’opposizione? Si appella ai vertici della camorra o di una cupola mafiosa? No, scrive a Prefetto e Ministro dell’Interno. Cosa ha fatto di tanto infame, proditorio e demagogico? Nulla. Assolutamente nulla.
In fondo, se l’opposizione ha ragione forse, ma forse per davvero, il presidente del Consiglio e la maggioranza rimedieranno una brutta figura. Ma chi scrive non ci crede affatto. Forse il presidente del Consiglio avrà una lettera con una richiesta di chiarimenti. In pratica, una formalità. Meno che niente. E se l’opposizione ha torto? Resterà tutto lettera morta. E allora dove sta il problema?
La questione, si obietterà, è politica. Sì, in effetti la faccenda è esclusivamente politica. La percezione, infatti, è che la maggioranza cerca di sottrarsi al confronto su un tema così spinoso e che la vede in difficoltà come quello dell’Ospedale.
“La maggioranza -si legge nel comunicato- ha sempre dimostrato ampia disponibilità, e non si è mai sottratta alla discussione sull’Ospedale e sulle condizioni della sanità territoriale”. Proprio così, lo dicono loro: Excusatio non petita, accusatio manifesta. Tradotto: una giustificazione non richiesta, è un’accusa manifesta.
Lo sanno anche i pilastri dei nostri portici che la maggioranza sarà costretta a difendere l’indifendibile e il dittatore da operetta di Salerno. Ma che sia costretta a farlo prima di Natale o dopo la Befana, la sostanza non cambia.
La giustificazione addotta, ovvero che “in un periodo così particolare… viene chiesto di limitare ogni assembramento” è qualcosa di intollerabile, risibile, pretestuoso e contraddittorio.
E’ intollerabile e inaccettabile definire, in pratica, una seduta di Consiglio comunale un assembramento. Se questa è per la maggioranza la concezione della democrazia, allora siamo messi proprio male, molto male.
E’ risibile perché nelle strade del centro cittadino per lo shopping e altro si tollerano veri assembramenti senza che qualche autorità preposta eserciti una reale vigilanza. E a lamentarsi, di questi assembramenti, è lo stesso sindaco Servalli sui social, accompagnando il tutto con patetiche, mielate e paternalistiche raccomandazioni ai cittadini-sudditi.
E’ pretestuosa ma anche per nulla credibile in quanto se c’era volontà di tenere il Consiglio comunale lo si teneva quando non eravamo in zona rossa.
E’ contraddittorio oltre che inverosimile, perché nel frattempo nell’Aula consiliare la seduta consiliare non si può tenere ma conferenze stampe per presentare il programma delle opere pubbliche o di semplici calendari sì.
In conclusione, che la maggioranza accusi l’opposizione di demagogia, retorica, irresponsabilità e via di questo passo è davvero troppo. Come dire, il bue che dà del cornuto all’asino.
Il presidente del Consiglio Salsano, che fino a prova contraria è un sincero democratico oltre che persona perbene, dopo aver avuto questo bell’attestato di stima della maggioranza, compia un gesto forte e convochi il Consiglio comunale anche la mattina di Natale.
Sarà anche l’occasione, per i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, di farsi gli auguri in presenza ma nel rispetto delle norme COVID, ovvero con mascherine e distanziamento.