L’intervista all’esponente cavese di Forza Italia Pasquale Santoriello, che il nostro giornale ha pubblicato oggi, chiude la serie di incontri con alcune personalità cittadine in vista delle prossime comunale del 2020. E’ una chiusura con il botto, perché un uomo di partito come il nostro intervistato ha rilasciato alcune dichiarazioni non solo forti, ma anche decisamente inaspettate e controcorrente.
L’individuazione di un futuro candidato sindaco, infatti, non deve scaturire da una “imposizione di partito”, bensì da “un leale confronto dialettico su idee e progetti, un confronto improntato non a personalismi o interesse di parte, bensì finalizzato ad individuare una personalità che riesca a coniugare competenza, onestà, impegno d’intenti, ovverosia l’interesse per una buona gestione cittadina”.
Insomma, se interpretiamo bene il pensiero dell’ex assessore Santoriello, i partiti del centrodestra non devono imporre una candidatura, bensì dialogare tra loro e quindi aprirsi anche all’esterno per trovare un sindaco, come precisa in seguito, “che non sia né di destra né di sinistra, né di centro, ma un nocchiero che sposi un progetto per la città e i suoi cittadini”. In altre parole, i partiti del centrodestra metelliano per l’azzurro Santoriello devono aprirsi alla società civile per mettere su una proposta politico-amministrativa capace di essere adeguata ai bisogni della città, ma soprattutto qualificata e vincente.
E’ quasi una resa senza condizioni. E’ quasi un consegnarsi nelle mani della società civile. Da parte dei partiti tradizionali, ovviamente. Forse, però, è l’unica strada che rimane a questo centrodestra metelliano per poter dire e contare ancora qualcosa alle prossime comunali, visto come oggi annaspa in un immobilismo irritante, incomprensibile e probabilmente anche molto indecoroso e per nulla esemplare.
Le affermazioni di Santoriello, in ogni caso, dovrebbero essere l’occasione per una riflessione a tutto campo per il centrodestra cavese. Il timore, però, è che anche questa posizione politica di Santoriello, così di rottura oltre che coraggiosa, cada miseramente nel vuoto. Inghiottita da un silenzio cosmico.
La sensazione, infatti, è che questo centrodestra metelliano si trovi in uno stato pressoché di catalessi. E proprio ciò ci suggerisce un aforisma molto crudo e pungente: «Quando un uccello è vivo, mangia le formiche. Quando l’uccello è morto, le formiche mangiano l’uccello».
C’è da chiedersi se, sotto l’aspetto politico ed elettorale, il centrodestra metelliano sia un uccello ancora vivo oppure ormai morto.
Fra qualche mese, alle prossime elezioni comunali, avremo la risposta e conosceremo così il suo destino.
26/10/2019 – by Nino Maiorino. Non vorrei essere come il grillo parlante di Pinocchio, e magari fare la sua fine, ma ho l’impressione che a Cava la destra non esiste piu’. C’e’ un candidato ufficiale, Giovanni Baldi, designato con un entuiasmo quasi polare, un aspirante Murolo, che sembra avere seguito zero, una Lega che stenta a trovare una sua dimensione e ha bisticciato anche col suo fan Senatore, non si sa chi rappresenti il quasi moribondo partito di FI, un pseudo candidato di FdI che gioca a nasconderello tra Servalli e un partito che a Cava sembra un fantasma, una candidata in pectore che forse aspetta una ufficializzazione publicitaria, che difficilmente ci sara’. Probabilmente questo e’ l’effetto ritardato della pessimima amministrazione Galdi. Secondo me il prossimo candidato forte cavese sara’ , l’nossuabile Servalli, che dira’, come il Marchese del Grillo: io sono io e voi non siete un ca..o.! ???
Per me la destra cavese e’ un uccello morto, e le formiche stanno gia’ banchettando. ??? Nino Maiorino 26/10/2019 benefici