Cava de’ Tirreni, scontro sindaco Servalli e vicesindaco Senatore: siamo alle battute finali?
Certo è che il sindaco Servalli si sta mostrando per quello che è. Un despota. Un tirannuccio da strapazzo. Meglio, un capo tribù. Sì, perché è di natura tribale la pretesa che ha nei riguardi di Nunzio Senatore. Reo di volersi candidare legittimamente alle prossime elezioni regionali
Sembra che sia imminente, forse neanche questione di ore, la defenestrazione di Nunzio Senatore, attuale vicesindaco nonché assessore da quasi dieci anni della Giunta Servalli. Non si sa bene se sarà tolto solo da vicesindaco o sarà “decapitato” del tutto, quindi anche da assessore per tornare ad essere un cittadino qualsiasi. E neanche se verrà revocato o se sarà costretto a dimettersi.
Vedremo.
Certo è che il sindaco Servalli si sta mostrando per quello che è. Un despota. Un tirannuccio da strapazzo. Meglio, un capo tribù. Sì, perché è di natura tribale la pretesa che ha nei riguardi di Nunzio Senatore. Reo di volersi candidare legittimamente alle prossime elezioni regionali. Il nostro primo cittadino, in breve, si veste da capo tribù cui tutti devono devozione e ubbidienza. Altro che democrazia, partecipazione, condivisione. Servalli si sente a suo agio nei panni del marchese del Grillo: “Mi dispiace, ma io sò io e voi non siete un c…”.
Oddio, se politicamente questo suo modo di fare è a dir poco deplorevole e fascista (il termine mai come oggi va assai di moda), da un punto di vista umano lo comprendiamo. Questo benedetto Nunzio è stato sempre più che un amico un cavalier servente. Gli ha portato migliaia di voti nelle sue elezioni a sindaco. E ora che vuol fare? Tradirlo, candidandosi pure lui alla Regione!? Questo Nunzio proprio non glielo deve fare, proprio ora che il nostro primo cittadino deve ritrovare una sistemazione politica per quando terminerà il mandato da sindaco?
Caro Nunzio, diciamo noi, davvero questo non si fa! Come nel medioevo il feudatario esercitava lo ius primae noctis, così il sindaco o podestà o feudatario che dir si voglia ha il diritto di candidarsi lui e nessun altro della propria tribù.
Quel che più sorprende e fa riflettere è la totale inconsistenza del Pd cui Nunzio Senatore appartiene. Nessuno che lo abbia difeso pubblicamente. Eppure non è un militante qualsiasi e neanche un esponente di secondo piano. E’ un grande collettore di voti. Il consigliere, primo in assoluto, eletto con una caterva di voti impressionante. E’ stato candidato con un discreto successo oltre che con onore alle ultime politiche.
Mah, che dire, tanta pochezza politica non si era mai vista, neanche ai tempi della tanta vituperata e peggiore DC, quella non dei padri costituenti ma degli epigoni e delle correnti l’un contro l’altra armata.
Forse non sarà così, ma questo silenzio del PD e dei suoi consiglieri comunali ci fa pensare che siano tutti proni rispetto alla perversa e malvagia volontà politica del sindaco Servalli. E anche, nel contempo, pronti politicamente ad azzannarsi tra di loro per avventarsi come iene nel tentativo di ottenere quel che viene tolto a Senatore.
Sarà così? Mah. In ogni caso, questa maggioranza ormai è una poltiglia inconsistente e avvelenata. Siamo ben oltre il basso impero, quando anche i barbari rischiavano di essere visti come salvatori.
Che Dio salvi Cava!