Cava de’ Tirreni, Massimo Mariconda sulla richiesta dell’opposizione di intervento del Prefetto… e la risposta social del sindaco Servalli
Servalli sembra, oggettivamente, sempre più confuso nonostante continui ad ostentare una ingiustificata, ma sempre meno credibile, convinzione nella bontà dell'operato della Amministrazione da lui guidata da 10 anni
Riceviamo e pubblichiamo
Ancora una volta il sindaco Servalli, in riscontro alla legittima richiesta dell’opposizione di rivolgersi a organi sovracomunali deputati ai controlli finanziari per fare chiarezza su quanto sta accadendo in città, non si smentisce.
Il nostro primo cittadino consegna ai social un post dove, in modo irrituale (la sede opportuna dove riferire la posizione dell’ente sarebbe stato il Consiglio comunale), ma comunque con tempismo perfetto, provvede a esporre la propria personale ricostruzione delle vicende politiche amministrative che stanno caratterizzando questa delicata fase storica.
Si limita, tuttavia, in premessa a derubricare l’iniziativa della opposizione con accuse di strumentalità, approssimazione e sciacallaggio politico, continuando, poi, con una mera elencazione delle azioni poste in essere (a tutela dell’Ente?) anticipando altre, ancora in fase di valutazione, senza nessuna conferma o smentita sulla effettiva esistenza e consistenza degli ammanchi (vero motivo della controversia) come stanno emergendo all’esito dei controlli interni in corso di esecuzione.
In tale contesto, sarebbe stata auspicabile, una informativa di chiarezza (da riferire in aula consiliare) piuttosto che una difesa di ufficio non richiesta rimessa ad un SOCIAL, mediante esposizione obiettiva dei fatti, scevra da qualsiasi giudizio politico sul ruolo legittimo della opposizione.
Una informativa, chiara e non nebulosa, sui primi riscontri emersi sarebbe potuta risultare più utile e proficua per fornire alla città, e per essa ai consiglieri tutti e agli organi sovracomunali, elementi conoscitivi necessari ed opportuni ad una rappresentazione dell’attuale quadro amministrativo, ai fini della adozione, nell’esclusivo interesse della città, delle consequenziali iniziative.
“Ancora una volta Servalli tradisce uno stile poco istituzionale”
Viceversa ancora una volta Servalli tradisce uno stile poco istituzionale, apparentemente bonario quando nessuno gli si oppone, ma fortemente accusatorio (sebbene in questa fase piuttosto che accusare dovrebbe fare un umile “mea culpa” nei confronti della città ammettendo la fine ingloriosa del suo secondo mandato) rispetto a quanti hanno l’ardire di contrastare la sua azione anche a fronte di evidenze oggettive.
Ancor più appare ingiustificato l’esigenza del Sindaco, di affidare al mezzo social, le sue valutazioni tese, in costanza di un quadro incerto, alla delegittimazione dei suoi oppositori mediante minimizzazione della gravità dei fatti esposti, che apparirebbe a suo dire superficiale e artatamente catastrofistica, spingendosi, infine, a rassicurare la città (piuttosto che le forze politiche nelle opportune sedi) sulle azioni di tutela intraprese e quelle in fase di valutazione, nonché sul rispetto prossimi adempimenti politico amministrativi (predisposizione del bilancio di previsione); omettendo, tuttavia, vale la pena ribadirlo, qualsiasi informazione sulla esistenza e consistenza delle criticità emerse.
Un riscontro, insomma, del tutto inusuale nei modi e nelle forme, che corre il rischio di ingenerare, in primis nella opinione pubblica, confusione piuttosto che fornire elementi di rassicurazione e chiarezza.
“Tentativo non riuscito di delegittimare l’iniziativa dell’opposizione”
Insomma un tentativo, oggettivamente non riuscito, di delegittimare la valenza politico amministrativa della iniziativa posta in essere dalla opposizione finalizzata a richiedere interventi sovracomunali per fare chiarezza in questo marasma contabile amministrativo, mediante ricorso a soggetti con competenze specifici aventi requisiti di terzietà, che la complessità delle circostanze impone.
Invero, la richiesta dell’opposizione al vaglio dei soggetti destinatari, ad una attenta lettura, appare una equilibrata e puntuale esposizione dei fatti, ancorché, limitata, ai soli documenti di cui è stata, sinora, messa nella materiale disponibilità e comunque con riserva di accertamento degli organi inquirenti.
Preso atto di quanto sopra, viene spontanea una riflessione.
C’è un tempo per fare politica, un altro per fare polemica, ma ora come ora, sarebbe opportuno da parte del Sindaco, piuttosto che accusare di strumentalizzazione politica l’opposizione e minimizzare sull’accaduto, assumere una posizione di responsabilità nei confronti della città mediante un atteggiamento equilibrato e collaborativo con tutte le rappresentanze consiliari per venir a capo, con metodo condiviso, di questa intricata vicenda che, a tutt’oggi, appare tutt’altro che chiarita sia rispetto alla definizione temporale dei presunti ammanchi che alla loro effettiva consistenza.
Circostanze queste ultime che, legittimamente, pongono seri dubbi e perplessità sulla validità degli atti contabili ad oggi approvati, tanto da avvalorare la richiesta di intervento di soggetti competenti e terzi per ripristinare condizioni di legalità e governabilità amministrativa.
Ed, ancora, dubbi permangono sulla effettiva opportunità, che non pare essere messa in discussione dal Sindaco, di dare ancora corso, in pendenza di definitivi accertamenti, alle dubbie azioni di risanamento conseguenti al piano di riequilibrio nelle more dell’accertamento della sua regolarità; in primis la prosecuzione della vendita del patrimonio comunale che, viceversa, meriterebbe ben altra considerazione e tutela.
Ammetta il Sindaco:
1. a quali sacrifici economici è stata sottoposta la città; quanti e quali servizi sono stati soppressi o, di fatto, resi inaccessibili a tutti per effetto degli esorbitanti incrementi tariffari;
2. in quale spirale recessiva risulta avviluppata la città nelle sue diverse articolazioni (commerciali, imprenditoriali, terziarie) non solo per fatti congiunturali ma per l’oggettivo incremento di tasse e tributi locali e per la complessiva perdita di appeal della citta’ che ne sta comportanto il progressivo spopolamento.
“Il Sindaco dichiari la sua posizione sull’operato degli organi amministrativi ordinari”
Infine, il Sindaco dichiari quale sia la sua posizione rispetto all’operato degli organi amministrativi ordinari, al netto di formali manifestazioni di fiducia se è vero, come riferisce nello stesso post, che sta valutando di avvalersi di professionista esterno di alto profilo (chi meglio di soggetto nominato da organi sovracomunali competenti al controllo piuttosto che affidarsi ad professionista esterno, di nomina fiduciaria del Sindaco, cui affidare incarico consulenziale a titolo oneroso?), per supportare (o surrogare?) l’attività di ricostruzione di competenza degli organi ordinari interni; cadendo, pertanto, in palese contraddizione con quanto, testé, dallo stesso affermato.
Insomma, il nostro Sindaco sembra, oggettivamente, sempre più confuso nonostante continui ad ostentare una ingiustificata, ma sempre meno credibile, convinzione nella bontà dell’operato della Amministrazione da lui guidata da 10 anni, seguitando a manifestare una sicumera che sembra, con il passare dei giorni, sempre più vacillare.
E’ convinto il nostro Sindaco che la situazione sia davvero sotto controllo e non tale da motivare, umilmente, una richiesta di aiuto dall’esterno?
Che Dio salvi la città.
Ing. Massimo Mariconda