scritto da Pasquale Petrillo - 15 Marzo 2025 12:54

Cava de’ Tirreni, la coscienza politica e civile sbiadita: i cavesi saranno presenti quando suonerà il prossimo campanello della storia cittadina?

La città viene da un disastro politico-amministrativo e finanziario senza precedenti. Da narrazioni bugiarde e politicamente truffaldine. E vive un profondo disagio per un governo municipale che negli ultimi anni ha avuto come unico obiettivo quello di sopravvivere piuttosto che operare per il bene della comunità metelliana. Una città che, a partire dalla sua classe politica, deve ritrovare nella sua pienezza una coscienza politica, civile, morale, ormai smarrita o quantomeno sbiadita

Quest’oggi commentiamo l’intervista a una giovane donna cavese molto volitiva, la dottoressa Rossella Lamberti, pubblicata oggi dal nostro giornale. In larga parte condividiamo le sue affermazioni di principio e programmatiche, dettate da buon senso ed equilibrio che non mancano a chi, sia pure giovane e non particolarmente addentro alle faccende della politica, ha svolto e ricopre ruoli di responsabilità.

D’altro canto, come non condividere il suo approccio alle questioni che riguardano la nostra città. A cominciare da quando sostiene che Cava de’ Tirreni sta vivendo un periodo difficilissimo, forse come mai prima. E che l’impresa di rilancio della città che attende il futuro sindaco non sarà facile. Lo fa, poi, quando dichiara di avvertire l’urgenza di un cambiamento concreto che metta al centro le competenze e l’innovazione. Così come quando ritiene che ci sia la necessità di un’amministrazione capace di affrontare le criticità economiche, sociali e infrastrutturali con pragmatismo e visione strategica. Sono, questi, aspetti che rappresentano un sentire sostanzialmente comune nella nostra città.

E non sbaglia di certo quando lega il destino della politica cavese a quella regionale. Peccato che in questi ultimi dieci anni la filiera politico-istituzionale Servalli-De Luca abbia dato ben poco alla nostra città. Per colpa di chi? Di sicuro, non dei cavesi, che nei diversi appuntamenti elettorali ai due non hanno fatto mancare il loro sostegno. L’augurio è che in futuro vada meglio per la nostra città.

Detto ciò, trovo perfetto l’identikit politico del Sindaco che propone Rossella Lamberti. Competenza, esperienza gestionale e conoscenza del funzionamento della macchina amministrativa, ma anche l’essere autorevole ed empatico, capace di prendere decisioni e ascoltare la comunità. Non solo. Deve essere un visionario capace di progettare il futuro della città, non solo gestire l’ordinario. Un bravo sindaco proietta le sue idee oltre ciò che può essere realizzato nel suo mandato. Un’altra caratteristica del candidato sindaco ideale è l’indipendenza.

C’è, a portata di mano, un simile, ipotetico candidato a primo cittadino? No. E’ indubbio che trovare tutte queste qualità in una sola persona è praticamente impossibile. Proprio per questo, nell’individuazione di un candidato sindaco occorre puntare al massimo. Ciò, nella consapevolezza che non tutte queste tante peculiarità possono essere racchiuse in un esponente politico, per quanto virtuoso egli sia. Per lo stesso motivo, è non meno decisivo anche tentare di mettere su una squadra di collaboratori di qualità.

In altre parole, solo se si punta a selezionare una classe dirigente nel suo insieme valida e competente, sia da un punto di vista politico e professionale che etico e culturale, si potranno evitare i disastri e i fallimenti cui abbiamo assistito in questi ultimi dieci-quindici anni.

In fondo, sotto questo aspetto, vale sempre una delle perle di saggezza di Confucio: Gli uomini migliori favoriscono il meglio che c’è negli altri, non il peggio. Gli uomini peggiori favoriscono il peggio che c’è negli altri, non il meglio.

Insomma, occorre andare alla ricerca del meglio, dei migliori, non dei bravi ragazzi (magari solo all’apparenza, come la storia cittadina recente ci ha insegnato) che poi, alla prova dei fatti, deludono.

Detto questo, mi avvio alla conclusione, evidenziando un altro passaggio dell’intervista a Rossella Lamberti, tralasciando volutamente per ragione di spazio molti altri punti non meno interessanti.

Mi riferisco a quando, con molta sobrietà e perizia, si muove in un campo se non minato quantomeno scivoloso. E’ quello del rapporto tra partiti e società civile. Il suo ragionamento è semplice: i partiti sono strumenti essenziali della democrazia rappresentativa, ma devono aprirsi alla società civile, coinvolgendo professionalità e competenze per una governance stabile e qualificata. Condividiamo appieno, ma quando i partiti sono sordi e miopi rischiano e a ragione di essere sostituiti dal civismo. Ciò è successo spesso e può ancora succedere. In effetti, la Lamberti dice bene quando parla di una politica che deve essere capace di coniugare organizzazione e innovazione. Diversamente, come lei stessa evidenzia, può accadere anche di peggio, ovvero che il sentimento di antipolitica trovi terreno fertile.

Per concludere, torniamo al ragionamento fatto in precedenza e suggerito dalla Lamberti, ovvero che occorre selezionare un personale politico capace e competente, perché vero è che le elezioni occorre vincerle, ma poi il  problema è quello di governare. E bene, possibilmente.

Non è una questione da poco. E’ il vero nodo che la politica cittadina deve sciogliere, soprattutto nel centrosinistra. Coniugare cambiamento e qualità, discontinuità ed esperienza. Credibilità e capacità.

I partiti saranno capaci di farlo? Qualche dubbio è più che lecito. Per questo, sul tema, non bisogna abbassare la guardia.

La città viene da un disastro politico-amministrativo e finanziario senza precedenti. Da narrazioni bugiarde e politicamente truffaldine. E vive un profondo disagio per un governo municipale che negli ultimi anni ha avuto come unico obiettivo quello di sopravvivere piuttosto che operare per il bene della comunità metelliana.

Una città che, a partire dalla sua classe politica, deve ritrovare nella sua pienezza una coscienza politica, civile, morale, ormai smarrita o quantomeno sbiadita.

In altre parole, non è una questione che riguarda soltanto i partiti o i politici, ma l’intera cittadinanza metelliana.

In buona sostanza, noi cavesi sembriamo essere oggi nella condizione denunciata causticamente da Leo Longanesi: quando suona il campanello della loro coscienza fingono di non essere in casa.

L’auspicio, anche per il rispetto che dobbiamo alle virtù e al lascito di chi ci ha preceduti, è di tornare, come cittadini cavesi, ad essere presenti quando alla soglia della nostra coscienza suonerà nuovamente il campanello della storia.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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