Cava de’ Tirreni, il voto alle europee dei cavesi guardando alle prossime comunali
La strada che porta a Palazzo di Città è lunga e tortuosa. Per tutti. Per chi già c'è (o quasi), come il centrodestra. E per chi di sicuro ci sarà ma ancora non sa che pesci pigliare, è il caso del centrosinistra. Infine, chi ancora non c'è ma che potrebbe esserci da terzo incomodo
Il voto alle europee dei cavesi dello scorso fine settimana ha avuto due vincitori. Fratelli d’Italia, indubbiamente, che ha fatto un en plein senza precedenti. E poi l’astensionismo. Hanno votato poco più di 19 mila cavesi pari a meno del 44% degli aventi diritto al voto. Una miseria.
E’ scontato che ogni elezioni ha una storia a sé. E le europee sono le consultazioni nelle quali probabilmente gli elettori votano più in scioltezza, con minori pressioni e condizionamenti. Allo stesso tempo, appare scontato che la Meloni ha tirato la volata al suo partito, così come i precedenza succedeva per Forza Italia con Silvio Berlusconi.
Ciò, ovviamente, non toglie nulla al successo di Fratelli d’Italia. Forse i suoi esponenti e militanti non hanno dovuto sudare più di tanto, ma il successo c’è stato e nessuno lo può mettere in dubbio. Resta da capire se questa performance elettorale si trasformerà in un’onda lunga in vista per le prossime comunali. E’ indubbiamente troppo presto per dirlo e sarebbe assai azzardato fare previsioni di qualsiasi segno.
Oddio, se corre un pericolo la leadership locale di Fratelli d’Italia è quello di cadere nell’errore di una lettura distorsiva di questi ultimi risultati elettorali. In altre parole, lasciarsi abbagliare da un voto che è legato al parlamento europeo e non alle dinamiche molto più complicate e perverse della politica locale. Questo per dire che la partita per il Comune è tutta da giocare e chi crede di avere la vittoria in tasca può trovarsi a vestire i panni di quei principi della Chiesa che entrano da papa in Conclave ma ne escono cardinali. Per dirla tutta, chi vuole male a Fratelli d’Italia e al centrodestra deve far credere ai suoi esponenti che a questo punto la vittoria alle prossime comunali sia solo una formalità.
D’altro canto, la lettura del voto evidenzia che l’attuale maggioranza di centrosinistra -la quale, tra mille difficoltà, tensioni e divisioni, sostiene il sindaco Servalli- ha ottenuto sì meno voti del centrodestra, e pure di parecchio, ma se si sommano anche i voti del Movimento Cinque Stelle allora il centrosinistra sfiora il cinquanta per cento dei consensi.
Senza contare, poi, sul fatto che molti degli attuali astenuti torneranno alle urne alle comunali e potrebbero spostare significativamente gli equilibri.
Insomma, la partita per le comunali, come dicevamo prima, è tutta da giocare. Il centrodestra ha le carte in regola per vincere anche al primo turno, ma non deve commettere errori. Per farla breve, deve fare politica, quella che finora nella nostra città è mancata in modo evidente soprattutto a Fratelli d’Italia.
In questa prospettiva, del resto, si colloca anche quel fermento civico che pervade la città, ma che ancora non ha trovato una leadership politica e neanche una base embrionale di una piattaforma programmatica.
Un primo, serio tentativo in tal senso, poteva rivelarsi l’incontro che doveva tenersi domani sera, promosso dal Coordinamento civico “Cava SIA_ Finalmente CAVA” clicca qui per leggere , al momento rinviato per ragioni non dipendenti dagli organizzatori e che meritano un successivo approfondimento.
La strada che porta a Palazzo di Città è lunga e tortuosa. Per tutti. Per chi già c’è (o quasi), come il centrodestra. E per chi di sicuro ci sarà ma ancora non sa che pesci pigliare. E’ questo il caso del centrosinistra. Infine, chi ancora non c’è ma che potrebbe esserci da terzo incomodo.
In un simile contesto, proprio nel panorama molto fluido e indefinito del civismo nostrano e dello stesso centrosinistra, non è da escludere che possa esserci qualcuno che si riveli poi seguace di Albert Camus quando affermava: “Siate realisti, cercate l’impossibile”.
Già, l’impossibile. Quello che forse servirebbe alla nostra città.
Pasquale la tua analisi lucida e puntuale è un’occasione di riflessione per tutti