Cava de’ Tirreni, il sindaco Servalli e l’accanimento terapeutico
Ennesima figuraccia dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Servalli
Ieri, nella seduta del Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni, è andata in scena l’ennesima figuraccia dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Servalli. Lo racconta, con preoccupazione ed evidente rammarico, il vicepresidente del Consiglio comunale di Cava de’ Tirreni, Raffaele Giordano, di cui oggi abbiamo pubblicato l’intervista rilasciata al nostro giornale leggi qui.
E’ ormai evidente, anche per chi finora l’ha negato, che Servalli e i suoi sono ormai allo sbando. E con loro, purtroppo, lo è anche la città. Giordano, a ragione, parla ormai di una dilagante superficialità e approssimazione dell’attività amministrativa. Qualcuno, in verità, da qualche tempo ci aveva già segnalato come le procedure amministrative lasciassero a desiderare. Non gli avevamo dato credito, essendo stata la nostra macchina comunale sempre risultata brillante, anche quando aveva preso qualche topica. Da ieri dobbiamo per forza di cose ricrederci.
E’ evidente, però, almeno da quello che si è visto ieri in Consiglio, che tra molti dirigenti comunali non corre affatto buon sangue. Più che ramoscelli di ulivo volano coltellate. Anche questo ci era stato segnalato ultimamente, ma non ci avevamo creduto. In passato, almeno questa è la mia piccola esperienza avuta nel palazzo del potere metelliano, i dirigenti facevano quadrato rispetto alla politica. Magari non si amavano tutti e per davvero, ma comunque facevano squadra. Da ieri dobbiamo ricrederci anche di questo.
E’ altrettanto evidente che c’è uno scollamento sempre più marcato tra i vertici politici e i dirigenti comunali. L’impressione è che questi ultimi non rispondono più alla politica, quantomeno non lo fanno tutti e in tutto, forse semplicemente non lo fanno con convinzione. Ognuno, politica e dirigenza, sembra andare per la propria strada. Non c’è armonia. Fa difetto la fiducia. Manca una leadership riconosciuta e condivisa. Insomma, la macchina comunale non è più un’orchestra affiatata con un direttore seguito e rispettato. Dà piuttosto l’impressione di una barca che fa acqua da tutte le parti.
C’è un passaggio nell’intervista rilasciata da Raffaele Giordano che fa riflettere. E’ quello in cui, parlando del momento difficile e di incertezza che stiamo vivendo con la pandemia, Giordano lamenta che “l’Amministrazione comunale ci mette del suo aggiungendo a noi cavesi ulteriore instabilità e approssimazione ad una situazione già delicata. In questo modo, invece di dare sicurezza ai cittadini mostra di essere una barca alla deriva”.
Non è una cosa da poco questa dichiarazione. Viene da chiedersi, ma questa Amministrazione comunale ai danni che ha già provocato ai cavesi in questi ultimi tempi, ne potrà in futuro fare ancora altri e più gravi? E’ una domanda legittima, anzi, ogni cavese dovrebbe porsela e dare una risposta.
Per quanto ci riguarda, siamo sempre più convinti che Servalli e i suoi (ovvero il suo cerchio magico, non tutta la maggioranza) finché potranno, anche fino al termine di questa consiliatura, cercheranno di restare in sella. E siamo non meno convinti che faranno di sicuro altri danni, forse peggiori di quelli che già hanno procurato finora alla città.
Da queste due convinzioni derivano un’argomentazione e una serie di domande, l’una all’altra collegata.
La prima, è che siamo sempre più persuasi che l’insediamento di un commissario prefettizio mai come in questo caso sarebbe meno pregiudizievole alla città.
La seconda, fino a quando buona parte dei consiglieri comunali dell’attuale maggioranza s’intestardirà, anche se sempre con più scarsa convinzione, in questa sorta di accanimento terapeutico per continuare a tenere al potere Servalli & C.?
Non è preferibile staccare la spina? E prima ciò avverrà non sarà poi meglio per tutti?