Cava de’ Tirreni, è tempo di mandare a casa Servalli & soci!
La situazione di profondo degrado in cui versa il nostro Ente Comune, e di conseguenza la nostra città, non può lasciare indifferente l'opinione pubblica cavese. Diamoci una mossa. Scendiamo in piazza a protestare

Mi permetto di consigliare di leggere con attenzione l’intervista a Marcello Murolo, pubblicata stamani dal nostro giornale, incentrata sulla relazione conclusiva della Commissione Controllo e Garanzia circa gli ammanchi di cassa al Comune di Cava de’ Tirreni clicca qui.
Il racconto della vicenda che ci fa il presidente Murolo è da brividi. Sia chiaro, i fatti esposti da Murolo sono da tempo conosciuti, anche se in modo approssimativo. Le sue affermazioni, però, formulate cioè da chi ha avuto modo di leggere le carte e approfondire la vicenda, non possono che turbarci.
Emerge con nitidezza, infatti, il quadro d’insieme che ha prodotto al Comune di Cava de’ Tirreni una situazione senza precedenti.
A cominciare dal fatto che l’intero sistema comunale non ha funzionato, “anzi, erano state create tutte le condizioni perché accadesse ciò che è accaduto”. Tradotto, significa che un sistema che doveva servire i cittadini cavesi è stato trasformato in un’organizzazione a delinquere. Dove, sia chiaro, le prime vittime sono la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali, i quali subiscono gli effetti negativi sia come lavoratori che come cittadini.
E’ sconvolgente apprendere che nel bilancio comunale era stato creato un “tesoretto dal quale poi attingere i soldi per i fare i pagamenti”. In altre parole, mentre ai contribuenti cavesi (famiglie, esercizi commerciali, artigiani, imprese…) venivano chiesti sacrifici economici e imposti balzelli a tutto spiano, al Comune c’era chi nascondeva quattrini, faceva cioè una “provvista finanziaria”, da utilizzare per l’emissione di decine e decine di mandati di pagamento irregolari.
E come, d’altronde, non restare costernati dalla mancanza di controlli. “Chi aveva il compito di controllare -afferma Murolo- chi aveva il compito di guidare e coordinare, ai vari livelli, sia politici che dirigenziali, la macchina comunale, ha delle responsabilità quanto meno sul piano organizzativo e delle verifiche”. Ciò, però, sia chiaro, non attenua di una virgola le responsabilità di chi poi ha materialmente compiuto o beneficiato delle irregolarità contabili, ovvero alla ruberia di pubblico danaro. Questo per dire che allargare lo spettro delle responsabilità non significa annacquare quelle di chi ha preso parte al furto a danno dei cittadini cavesi.
In questa ottica, non possiamo che apprezzare l’onestà intellettuale di Murolo quando tira le conclusioni: “Non possiamo atteggiarci tutti a vittime inconsapevoli”. Giusto. E’ proprio così. Tutti colpevoli. Le uniche vittime inconsapevoli sono stati i cittadini cavesi! E lo sono ancora. Tutti i giorni. Ogni qualvolta non ricevano un servizio comunale adeguato. O sono costretti a subire l’angheria di tariffe spropositate. Ogni qualvolta parcheggiano nelle strisce blu di Metellia.
Questo è quello che emerge da un lato. Dall’altro, invece, viene fuori un quadro non meno sconfortante sulla capacità dei nostri attuali amministratori comunali di mettere ordine a Palazzo di Città. Murolo non ha dubbi al riguardo. Ritiene che Servalli e i suoi non controllano la macchina comunale. Lo si era capito da tempo, in verità. In tutta onestà, però, nessuno immaginava fino a questo punto.
E pensare che l’attuale sindaco, Vincenzo Servalli -capo di questa Amministrazione comunale e come tale protagonista assoluto del disordine amministrativo denunciato dalla Commissione Controllo e Garanzia- ha pure il coraggio di voler presentarsi alle prossime elezioni regionali. Certo, ci vuole una bella faccia di bronzo, ma meglio così, almeno i cavesi potranno avere la soddisfazione di bocciarlo nelle urne e affossarlo politicamente una volta per sempre!
Ad ogni modo, la situazione di profondo degrado in cui versa il nostro Ente Comune, e di conseguenza la nostra città, non può lasciare indifferente l’opinione pubblica cavese. Diamoci una mossa. Scendiamo in piazza a protestare. Lottiamo per mandare subito a casa Servalli & soci. Non fosse altro per evitare che facciano altri danni.
Vero è che noi cavesi siamo tutto fuorché dei francesi, sempre pronti alle loro rivoluzioni, ma nemmeno possiamo ancora continuare a belare come pecore. Non invitiamo nessuno a prendere i forconi per cacciare dal Comune questi sciagurati amministratori, anche perché siamo contrari ad ogni forma di violenza, ma almeno come cavesi facciamoci sentire. Nelle forme più civili, democratiche e pacifiche possibili, ma alziamo la voce.
Diciamo una volta per tutte basta a questo andazzo. Chiediamo a Servalli & soci di togliere anzitempo il disturbo. Chiediamo un commissario prefettizio che bonifichi il Palazzo di Città e metta ordine nei conti del Comune.
Se non lo fanno i partiti, a cominciare da quelli dell’opposizione, facciamolo noi, come semplici cittadini. Sarebbe questo, d’altronde, il presupposto per una palingenesi non solo politica della nostra città.
Direttore, concordo pienamente il tuo invito ai cittadini a scendere in piazza per mandare a casa “Servalli & soci”, ma mi permetto di sottolineare che i Consiglieri Comunali di opposizione hanno tentato più volte di responsabilizzare i Consiglieri comunali di maggioranza (che mantengono “Servalli & soci”) ad aprire gli occhi, ma non sono riusciti a raggiungere i numeri necessari per la sfiducia. Che il tuo saggio invito, sia di buon auspicio agli onesti cittadini cavesi per un forte segnale da dare ai Consiglieri di maggioranza convincendoli “democraticamente” a prendere fattivamente le distanze unendosi a quelli di minoranza per “democraticamente” votare la sfiducia a “Servalli & soci “in Consiglio Comunale.