Cava de’ Tirreni, dove sono non tanto i segni del sacro ma i segni dell’umano?
Cava de' Tirreni, dove sono non tanto i segni del sacro ma i segni dell’umano?
Leggevo le locandine di un quotidiano locale circa il caso delle famose chat nelle quali si “cospirava” contro il sindaco.
La vicenda è un po’ triste sinceramente: a cosa serve allora riunirsi in consiglio comunale, il dibattito, in confronto, il parlarsi apertamente, il mettere in comune le idee? Se la politica serve al bene della città non mi pare che questo sia un modo “umanamente sostenibile” di essere “professionalmente” a servizio della città.
Esprimere opinioni di dissenso o non condividere è doveroso e rientra nella libertà del singolo, ma farlo – soprattutto per un politico – al di fuori di un dibattito aperto e franco mi crea qualche perplessità.
Manca meno di un mese alla festa patronale: è stato alzato il “panno” in piazza come promemoria. Ma spiritualmente e interiormente la città come vive questa attesa? Il singolo si interroga sulle ragioni del proprio credere e su quelle del proprio essere dubbioso?
Non saprei dare una risposta ma, quelle poche volte che scendo in piazza e passeggio, mi chiedo dove siano non tanto i segni del sacro ma i segni dell’umano… ripartire da una città umanamente sostenibile per arrivare al “di più” che la scelta cristiana richiede.
Mah…. Quello che mi preoccupa è che tutti vogliono dare risposte a domande mai poste…