Cava de’ Tirreni, Aldo Trezza: l’amico del giaguaro Servalli
Non potrà mai dire pubblicamente cosa andrebbe davvero fatto per aiutare, non con i pannicelli caldi, i nostri commercianti, in particolare, e tutti i cavesi, in generale
Il presidente della Confercercenti cavese, Aldo Trezza, di professione raffinato macellaio, ha diffuso stamani un comunicato stampa per porre l’attenzione sul costo dei parcheggi e più in generale sulla mobilità urbana.
Revisione del piano dei parcheggi e delle tariffe della sosta, introduzione della tariffazione a minuti fin dalla prima ora e cosi via. E poi interventi per il decongestionamento di alcune zone della città, a partire dallo snodo autostradale, oltre all’adozione di un nuovo piano urbano del traffico in ragione di una mobilità urbana ridotta all’indecenza.
Sono queste alcune delle proposte formulate da Trezza. Niente di straordinario, in verità. Trezza formula proposte giuste, ma siamo al mimino sindacale.
In effetti, noi siamo per proposte più incisive. Non solo più strisce bianche e meno blu, ma soprattutto un diverso ruolo da assegnare alla Metellia. La verità è che questa società è stata trasformata in una sanguisuga che sottrae risorse ai cittadini, al commercio, alla città nel suo insieme, per portare danaro ad un Comune squattrinato e indebitato. Non è in discussione direttamente la governance attuale di Metellia, sia chiaro, né tanto meno i suoi lavoratori. Ci mancherebbe. La questione riguarda le scelte politiche fatte a Palazzo di Città, che hanno ridotto questa società in house in un odioso ed infame mostro mangiasoldi.
La Metellia dovrebbe ora e in futuro, al contrario, adoperarsi per restituire alla città in termini di mobilità urbana. E non solo, ovviamente. Deve, insomma, imparare a dare ai cavesi e non solo a prendere come sta facendo in modo sempre più esoso da alcuni anni a questa parte, grazie al fallimento politico e gestionale del sindaco Servalli.
Questo, ovviamente, l’amico Aldo Trezza non potrà mai dirlo o peggio ancora metterlo nero su bianco. Non me ne voglia il presidente Trezza, che stimiamo e apprezziamo come persona intelligente ed uomo di mondo, quando diciamo che è troppo amico del giaguaro Servalli per dire le cose come veramente stanno. C’è di più. Non potrà mai dire pubblicamente cosa andrebbe davvero fatto per aiutare, non con i pannicelli caldi, i nostri commercianti, in particolare, e tutti i cavesi, in generale.
Tuttavia, non lo biasimiamo. Per carità, non può fare altrimenti. Fa parte del sistema. Questa è la parte in commedia che deve recitare.
Ad ogni modo, l’uscita odierna di Trezza è sospetta. Ci spieghiamo. La nostra sensazione è che la sua sia un’alzata di palla per far schiacciare il sindaco Servalli o un qualche altro esponente della sua amministrazione comunale. Tradotto, significa che a breve Servalli & C potrebbero adottare qualche provvedimento in accoglimento di una o due proposte formulate da Trezza.
Così tutti saranno felici e contenti.
Trezza avrà portato a casa un risultato a favore della sua associazione.
Servalli potrà nei suoi pipponi televisivi auto-celebrativi fare l’ennesima narrazione sulle omeriche gesta della sua modesta persona e dei suoi prodi.
Peccato che la sostanza dei problemi non verrà minimamente toccata.
Sarà solo un’ennesima presa per i fondelli. A questo, però, con Servalli e soci i cavesi ci sono ormai abituati. E forse, tutto sommato, sta pure bene così.