scritto da Pasquale Petrillo - 17 Dicembre 2023 10:27

Cava de’ Tirreni, aggregazione civica per il post Servalli? L’ipotesi politica della terza via

Andare oltre gli schieramenti e i partiti per aggregare una forza politica autonoma, composta da cittadini, associazioni e dalle diverse realtà del territorio che si richiamano al civismo

foto Angelo Tortorella

Nella giornata di ieri è stato presentato il Manifesto Civico per la Città Futura clicca qui per leggere.

C’è stato un passaggio che mi ha particolarmente colpito. E’ quello in cui uno dei presentatori, l’ex consigliere comunale Antonio Palumbo, per descrivere l’attuale deprimente panorama politico cittadino, ha evocato il mito di Scilla e Cariddi. Un modo forbito per dire che l’elettorato cavese oggi si trova costretto a dover scegliere tra due mali. La pochezza sciagurata della maggioranza e la sospetta inadeguatezza dell’opposizione, divisa al momento in due tronconi.

Confesso che la rievocazione mitologica mi ha riportato indietro nel tempo. Mi ha ricordato un romanzo epico letto in gioventù: Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo. E’ il racconto del ritorno a casa, attraverso lo Stretto, di un moderno odisseo, che deve fare i conti anche con l’Horcynus orca, un mostro marino.

Fuor di metafora, il dopo Servalli si presenta denso di incognite e non è detto che non ne venga fuori una Horcynus orca in salsa locale. Questo è quello che paventa Palumbo. In altre parole, una creatura politica mostruosa simile se non peggiore di quella che attualmente governa la città.

Da qui, seguendo il ragionamento di Palumbo e dei suoi sodali politici, la necessità di lavorare ad un’alternativa diversa, non precostituita. In breve, sottrarsi sia alla logica della contrapposizione destra-sinistra con schieramenti già confezionati sia di rassegnarsi fin d’ora a suonare spartiti scritti da altri.

Per essere più chiari, Palumbo e gli altri esponenti firmatari di questo Manifesto Civico sono alla ricerca di quella che potremmo chiamare la terza via. In parole povere, andare oltre gli schieramenti e i partiti per aggregare una forza politica autonoma, composta da cittadini, associazioni e dalle diverse realtà del territorio che si richiamano al civismo.

Un’iniziativa, dunque, più che lodevole e finanche condivisibile, che punta a dare voce e spazio alle risorse migliori della città. Alle sue diverse formazioni sociali. Ai singoli cittadini. Alle realtà frazionali sempre più periferia e trattate dal palazzo alla stregua di colonie.

Il percorso politico proposto indubbiamente intriga e viene incontro alle esigenze di una parte cospicua se non maggioritaria dell’elettorato cavese, anche se per molti in modo del tutto inconsapevole. Nel senso che la stragrande maggioranza dell’elettorato metelliano prova ormai una consolidata e naturale avversione nei riguardi di politici e partiti, ma non sempre ha la consapevolezza di poter essere protagonista di un percorso civico alternativo.

Ed è propria su questa presa di coscienza che si gioca la partita politica in vista delle prossime comunali.

Ad ogni modo, anche se suggestiva, l’iniziativa, che per comodità chiamiamo “terza via”, presenta non poche difficoltà. A cominciare dal perimetro in cui circoscriverla politicamente. In altre parole, l’inclusività professata fin dove spazia? Quali i requisiti per poter far parte del progetto? Quale, insomma, il discrimine per essere eventualmente collocati dentro o fuori? E i partiti? Allo stesso modo, l’attuale maggioranza va esclusa a priori e in toto dall’eventuale aggregazione civica?

Queste ed altre ancora sono le domande spinose cui rispondere e i nodi da sciogliere per dare una giusta fisionomia alla proposta civica. Di questa come di qualsiasi altra.

Gli ostacoli non mancheranno. Antonio Palumbo, del resto, ne è talmente consapevole che in un passaggio, citando Churchill, ha affermato che “Il problema dei nostri tempi consiste nel fatto che gli uomini non vogliono essere utili ma importanti”. Giusto, ma questo vale per tutti. Può capitare, però, anche di peggio. Ricordate il personaggio di Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo, ne La Grande Bellezza di Sorrentino? Beh, può capitare anche di incontrare in una simile avventura politica chi ragiona negli stessi termini di Jep Gambardella: “Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire” .

Questo per dire che in prospettiva ci sono più insidie che certezze.

Il cammino, inutile nasconderlo, è assai accidentato. Fallire sarà di sicuro più facile che centrare l’obiettivo.

Ad ogni modo, i sottoscrittori di questo Manifesto Civico hanno il merito di aver gettato il sasso nello stagno. Il loro è una sorta di appello ai cavesi di buona volontà. Sta ora agli altri dare dei segnali.

Per il resto che dire? E’ forse giunto il tempo di incominciare a scoprire le carte. Da destra a sinistra. Insomma, quanti credono che quella civica sia una strada da percorrere, dovranno affrettarsi a dire la loro. Un’aggregazione civica nuova di zecca non si costruisce dal giorno al mattino e neanche tenendo il piede in due scarpe.

Un fatto è certo. I partiti e i due contrapposti schieramenti sono una realtà. Questo può piacere o meno, ma è la realtà fattuale. Il progetto civico, invece, è al momento un’ipotesi di lavoro. Per quanto bella e intrigante, resta tale o, ad oggi, quantomeno appare assai minoritaria. Come dire? Il piatto piange, è giunta l’ora di puntare. Per chi ci crede, ovviamente.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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