BENTORNATO ULISSE, ci sei mancato, sei mancato ai tuoi numerosi lettori che si sono sentiti orfani delle tue quotidiane pubblicazioni e a noi umili artigiani della penna (forse sarebbe meglio dire della tastiera visto che la penna, pure in questo settore, non la usa più nessuno) che abbiamo l’orgoglio di trasmettere, tuo tramite, ai lettori, non solo le notizie nazionali e locali unitamente ai nostri commenti, ma pure le nostre sensazioni, i nostri umori, i nostri crucci, e ci illudiamo così facendo di contare qualcosa e di “fare opinione”, come si dice.
Probabilmente non sono solo illusioni: è vero che siamo modesti cronisti di provincia, ma cerchiamo di fare nel miglior modo possibile il nostro mestiere e, sentendo i commenti dei portici, forse ci riusciamo.
Torni in rete nel pieno delle celebrazioni pasquali, che quest’anno ho particolarmente sentito. Natale è un mistero che si deve accettare come dono di fede in quanto la ragione non accetta il concepimento della Vergine secondo le sacre scritture. Ma la Pasqua, indipendentemente dalle sacre scritture, può essere accettata anche da chi cerca di trovare in quegli avvenimenti una logica non religiosa, in quanto alla base c’è il sacrificio di un uomo, che anche coloro che non credono fosse figlio di Dio, considerano come un innocente ingiustamente processato, condannato, torturato e messo a morte e ciò, indipendentemente dalla religione, è qualcosa che non può essere accettato.
Venendo agli avvenimenti di interesse cittadino, non posso esimermi da qualche considerazione sulle prese di posizione dell’ EX ASSESSORE ENRICO BASTOLLA che, a cavallo delle elezioni politiche, e ancora di più dopo, non ha mancato pesanti critiche all’amministrazione Servalli che accusa di incoerenza politica, considerata la quanto meno strana alleanza con la forza politica dell’UDC; non coerenza politica, secondo Bastolla, ma piuttosto “poltronesca” visto che il maggior esponente locale, Giovanni Del Vecchio, ha anche ottenuto, quale neo Assessore, la delega alla sicurezza, settore del quale già si ero occupato come Consigliere senza aver ottenuto alcun risultato,
A mio avviso Bastolla, che fa un discorso di coerenza politica, sbaglia nel considerare un’amministrazione cittadina alla stregua di quella del paese; il suo discorso sembra fondato a livello nazionale (anche se in tanti casi pure a livello nazionale si fa quel che si può pur di portare avanti una legislatura, e il sistema Renzi qualcosa l’avrà pure insegnato); ma a livello locale sembra più il voler cercare il pelo nell’uovo, probabilmente in vista delle prossime, anche se non imminenti, elezioni amministrative.
Piuttosto fa riflettere l’altra considerazione e cioè che il NEO ASSESSORE ALLA SICUREZZA Giovanni Del Vecchio non sembra aver brillato nello stesso incarico nei mesi scorsi; e quanto asserito da Bastolla non sembra infondato in quanto tutti avvertono ciò che è diventata Cava dopo l’ultimo vero Assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore, prima incaricato e poi estromesso dall’ex Sindaco Gravagnuolo, che aveva portato la città ad un livello veramente egregio per non dire di eccellenza. Oggi Cava sembra divenuta terra di nessuno, e non tanto per i piantoni extracomunitari a tutti i semafori cittadini, o per le gazzarre dinanzi a bar, paninerie, pub e quant’altro del centro e delle periferie, o per i redivivi parcheggiatori abusivi che sono ricomparsi, ma per avvenimenti ben più preoccupanti che da mesi si verificano, quali lo spaccio di droga, nonché attentati incendiari incomprensibili e irrisolti.
Si intravede una regia occulta che collega tutto ciò, ed è tale regia che l’incaricato della sicurezza cittadina, insieme al Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale deve scovare e perseguire; se Giovanni Del Vecchio riuscirà a fare questo, ispirandosi anche, me lo consentano entrambi, ad Alfonso Senatore, non interessa a chicchessia che faccia parte dell’UDC, con buona pace di Bastolla.
Monta da qualche giorno una nuova polemica intorno alla Chiesa e al Convento di SAN FRANCESCO E SANT’ANTONIO che, da quando è andato via Padre Gigino Petrone, sembra non trovare più pace; nel mentre il frate ha trovato la sua pace in quel di Nocera Superiore e rifiuta qualsiasi ipotesi di ritorno a Cava, anzi esprime il suo intendimento di non tornare più, vi sono comitati che raccolgono firme alle petizioni che invitano i suoi superiori a revocare il suo trasferimento; e i “fraticelli” (mi consentano questo termine, che riporta molto alla tradizione francescana) che ora dirigono quella comunità, sembrano frastornati da incomprensibili recrudescenze di denunce, molte delle quali anonime, che evidenzierebbero, con sempre maggiore insistenza, abusi commessi durante la precedente gestione di Fra Gigino nel convento e nelle zone circostanti. L’ultima riguarda il parcheggio tra il Convento e l’Ospedale, da qualche giorno chiuso, a seguito di una denuncia anonima pervenuta al Comune che, intervenuto, ha chiesto ai frati di chiuderlo per evitare il sequestro dell’area, causando, fra l’altro, il licenziamento del personale addetto.
Il disagio degli automobilisti che frequentano l’Ospedale è evidente ed è stato vivacemente espresso anche sui social, e pure quest’ultimo episodio sembra avere una regia occulta, o più regie, che sembrano esseri scatenate proprio dopo il trasferimento di Fra Gigino.
A chi giova tutto ciò? Ma, soprattutto, vale la pena intestardirsi nel seguire questa strategia che danneggia, alla fine, solo gli stessi cittadini? Quesito al quale pare difficile dare una risposta, a meno che pure intorno al Santuario non ci siano mire occulte da parte di non ancora individuati gruppi di potere.