Due bombe esplose nella nostra città nel giro di ventiquattro ore, in due notti successive, non sono per nulla una cosa da poco. A maggior ragione per una città come Cava, che ha un tasso delinquenziale non particolarmente elevato e di certo al di sotto della media nazionale e regionale.
In altri termini, questi due episodi non possono che lasciarci attoniti e preoccupati. Non è la prima volta che ciò accade, e purtroppo temiamo che non sarà neanche l’ultima, ma ogni qualvolta si verificano eventi del genere ci si sente, come cittadini, tremendamente deboli, insicuri, spauriti, e come persone è scontato essere solidali e vicini a chi subisce un’intimidazione e una violenza così tangibili e abiette.
E’ evidente, inutile girarci attorno, che soprattutto la bomba fatta esplodere a S. Lucia lascia chiaramente intravedere l’ombra nefasta del racket, che sembra incombere minacciosamente sulla nostra città. Ancora una volta.
Certo, toccherà agli inquirenti fare luce su questi due spregevoli e allarmanti episodi. Ci vorrà del tempo, ma come è già avvenuto in passato, le autorità inquirenti di sicuro assicureranno alla giustizia i responsabili. Nel frattempo, però, occorrerà alzare il livello di attenzione da parte di tutti. Da parte di ciascuno di noi, come singoli cittadini, da parte del Comune, così come da parte delle forze dell’ordine.
Siamo onesti, qui non si tratta di rom ladruncoli o di extracomunitari ai semafori, e neanche di malvivenza spicciola, al contrario, siamo in presenza di una criminalità di un certo livello, più organizzata, forse proveniente da fuori, dai dintorni, ma che potrebbe avere degli addentellati nella valle metelliana. Di sicuro, però, è un fenomeno pericoloso da combattere ed estirpare subito.
Quello che di sicuro non serve è la polemica politica becera e fuori luogo. Certo, serviranno più telecamere per meglio tenere sotto controllo la città, non guasterebbe affatto, mettendo in campo più uomini e mezzi, una maggiore e più intensa sorveglianza del territorio da parte delle forze di polizia, a cominciare dai nostri vigili, ma conta anche, unitamente alla decisiva attività degli inquirenti, la capacità della nostra città di fare squadra, di fare rete.
Insomma, alle bombe i cavesi devono rispondere con l’unità di intenti e non con le sciocche divisioni e i deleteri distingui. Più che polemiche, le quali mai come in questo caso provocano solo danni, occorre formulare proposte, spronando e incoraggiando chi è preposto alla gestione della cosa pubblica, ma nello stesso tempo essere vicini, solidali e collaborativi con le istituzioni, a cominciare da quelle locali.
In un simile contesto, più che mai i nemici non sono a Palazzo di Città, bensì quanti si nascondono nell’oscurità della notte e dell’illegalità per colpire proditoriamente la vita quotidiana e minacciare il futuro di una comunità onesta, laboriosa e civile come quella metelliana.
16/12/2017 – By Nino Maiorino – Ottimo, condivido in pieno: fare squadra, essere uniti, non fare polemiche.