Torna di attualità la idea del traforo Cava-Maiori che, nei fatti, rappresenta l’unica soluzione efficace a garantire una viabilità alternativa alla SS163.
E’ della giornata di ieri l’intervento, ospitato sul quotidiano “La Città'”, del Sindaco di Tramonti e nella giornata odierna anche sul nostro giornale, a favore di quello che -ad oggi- è l’unico intervento previsto dai vigenti strumenti urbanistici sovracomunali: un vecchio progetto di collegamento in quota che collega mediante traforo Cava (fraz. Passiano) e Tramonti.
Un progetto rimasto nei fatti sulla carta e mai seriamente perseguito sul piano della fattibilità tecnico progettuale ai fini di successiva programmazione a finanziamento.
Nei fatti quel tracciato, probabilmente concepito più come una idea futuristica che come una razionale soluzione da percorrere in tempi certi, venne concepito nel lontano 1992 e recepito nel PTCP e poi nel PUT.
Un intervento che – ripetiamo – se nelle finalità risolverebbe il problema di una viabilità alternativa alla SS163, di fatto non appare opera strategica né per la sua ubicazione né per la interconnessione con le viabilità esistenti ed i principali punti di snodo stradale (a Cava la l’uscita autostradale… a Maiori la SS163 senza interessare la già congestionata viabilità interna urbana tra Maiori e Tramonti.
Viceversa la ipotesi progettuale che collega Cava a Maiori -concepito nel 2016 dalla costituita unità di progetto in seno al Comune di Maiori e poi recepito anche dal Comune di Cava nell’ambito di un protocollo di intesa che ha generato una richiesta di finanziamento regionale per la redazione della progettazione- prevede come punto di partenza a Cava lo svincolo della Tengana (attuale rotatoria del sottovia veicolare e non la frazione di Passiano posta in quota) e come punto di arrivo la SS163 il Comune di Maiori nei pressi della curva di accesso alla cittadina amalfitana (e non Tramonti).
Una galleria di circa 6 Km che -rispetto alla originaria ipotesi di tracciato ancora oggi osteggiata dai più ma anche difesa dal sindaco di Tramonti- non solo risulta meno impattiva ma anche trasportisticamente più efficace e razionale.
La stessa infatti, non necessita, allo stato di interventi complementari sulla viabilità esistente interna né a Cava né a Maiori per collegarla a Tramonti.
Il raffronto tra le due ipotesi di tracciato è principalmente sul tempo di percorrenza.
Il percorso di Tramonti (quello attualmente previsto dal PTCP e dal PUT) richiede -a opera realizzata- un tempo di percorrenza dei veicoli di circa 35-40 minuti dalla uscita dell’autostrada di Cava a Maiori passando per Tramonti.
Quello, invece, che parte dalla Cava -in località Tengana- richiede invece un tempo di percorrenza dal casello autostradale a Maiori di circa 7 – 10 minuti ovviamente nella ipotesi di una SS18 completamente decongestionata.
In questo secondo caso si hanno vari vantaggi:
1) a Maiori le auto non passerebbero, partendo da Tramonti, per il centro urbano già intasato dal traffico e senza possibilità di allargamento della corsia esistente di collegamento al comune di Tramonti;
2) A Cava non si renderebbe necessario integrare la viabilità esistente di raccordo tra Passiano ed il casello autostradale con oneri aggiuntivi ed aggravi sulla viabilità interna di Cava ed impatti ambientali generati dai maggiori flussi veicolati potendosi, invero utilizzare le corrispondenti somme per potenziare/realizzare su Cava le aree di interscambio esistenti favorendo un interscambio modale Bus di linea /auto-navette elettriche;
3) Il completamento del sottovia consentirebbe di generare una viabilità di attraversamento extraurbana poco impattante con possibilità di ridurre ulteriormente i tempi di raggiungimento della Galleria non solo dal casello autostradale di Cava ma anche dalla viabilità ordinaria per il tramite di via Randino e via Arti e Mestieri; questa ipotesi allorquando il sottovia di Cava verrà ultimato collegando proprio via Arti e Mestieri svincolo via Pasquale Santoriello con la Tengana.
Ovviamente se si persegue tale ipotesi di tracciato -più razionale sotto l’aspetto trasportistico, oltre che di minore impatto sulla viabilità interna esistente, ma anche sotto il profilo della compatibilità idrogeologica (il versante della Tengana è caratterizzato da rocce calcaree molto più compatte e meno fratturate di quelle che interessano il collegamento Tramonti-Passiano e con linea piezometrica di falda inferiore alla livelletta di tracciato)- si dovrà prevedere:
1) sul piano urbanistico di andare in approvazione in deroga al vigente PTCP ed al PUT; cosa peraltro fattibile in analogia a quanto previsto per la funivia Angri-Maiori che non era prevista nel PUT e per le varie gallerie di competenza ANAS ed allo stato finanziate per interconnettere Maiori con Praiano e Positano;
2) sul piano della riduzione degli impatti sulla viabilità interna di Cava di programmare la stessa in un sistema integrato di viabilità che preveda in via prioritaria il completamento del sottovia in modo che il collegamento col la Tengana avvenga in modo fluido ed il maggiore flusso di veicoli sia assorbito dalla nuova strada di decongestionamento di una SS18 senza aggravi sul traffico e inquinamento che ancora oggi la ex SS18 patisce con riverberazioni sulla mobilità interna e la qualità dell’aria.
Non ci dilunghiamo in questa sede su vantaggi e benefici della Galleria Cava Maiori avendone già fatto oggetto di precedente trattazione.
Quello che è auspicabile è che l’Amministrazione cavese, quelle della Costiera, su tutti Maiori, ma soprattutto Provincia e Regione Campania, nel prendere atto della necessita del collegamento Cava-Maiori e nel condividerne la sua valenza strategica, possano promuovere iniziative e confronti tecnici, per poter finalmente finalizzare il discorso, prevenendo alla migliore soluzione di tracciato e dare finalmente avvio ai connessi studi di fattibilità ed analisi di impatto ambientale propedeutico alla progettazione ed al successivo finanziamento dell’ opera.
Un modo per andare oltre le ipotesi e fornire soluzioni ad un problema non più differibile (isolamento della Costiera amalfitana) che per Cava potrebbe tradursi in un rilancio turistico economico, produttivo ed occupazionale che nessun altra scelta infrastrutturale o di sviluppo del territorio potrebbe generare.