Giornata meravigliosa di primavera inoltrata nel principe degli stadi: catino ricolmo di entusiasmo e di oltre ventimila tifosi palpitanti, arrivati da ogni dove. Tutti ingredienti giusti per aspettarsi una prestazione importante da parte dei granata, illusione purtroppo puntualmente svanita.
La gara. Menichini costretto a scelte obbligate per via delle numerose assenze e modulo confermato, 4-4-2. Terracciano tra i pali, Colombo, Bernardini, Empereur e Rossi dietro; Nalini, Moro, Odjer e Oikonomidis in mezzo; Donnarumma e Bus in avanti. La partita inizia in sordina: la Salernitana aspetta il Modena ma non riesce praticamente mai a ripartire.
Prima occasione al 20′, con Bentivoglio che tenta il jolly in acrobazia senza inquadrare lo specchio della porta. Al 27′ Luppi va via a Empereur e conclude in diagonale sul fondo. Al 30′ Gozzi stacca più in alto di tutti sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma il suo colpo di testa è centrale e non impensierisce Terracciano. La Salernitana si fa vedere al 41′ con una buona ripartenza finalizzata da Bus, il cui tiro si spegne sull’esterno della rete. L’ultimo sussulto del primo tempo lo regala Nalini, che spara alto da posizione favorevole.
Nella ripresa la paura di perdere la fa da padrona e le occasioni da goal latitano. L’unica vera chance capita sui piedi di Bus, che al 32′ si gira bene e conclude sorvolando la traversa. Poi solo un tiro di Gatto, da posizione angolata, con la sfera che finisce innocua tra le mani di Manfredini. Cinque minuti di recupero e il signor Baracani fischia la fine, decretando il settimo risultato utile consecutivo della Salernitana.
La nota. Gara scialba, anonima, probabilmente la peggiore vista all’Arechi. Difesa tutto sommato all’altezza della situazione eccezion fatta per Rossi che salva la sua prestazione solo per un salvataggio sulla linea nel primo tempo. Centrocampo ottimo in fase di interdizione ma carente in impostazione e conclusione. Gli esterni latitano e fanno a gara con le punte per il primato di inconcludenza. In sostanza una pena.
Incomprensibile l’approccio e l’incapacità di proporre una idea di gioco; nessuna intensità e rabbia agonistica se non per il vecchio subentrato Pestrin. Gli oltre ventimila tifosi avrebbero meritato uno spettacolo più decoroso.
Sala stampa. “Oggi non abbiamo fatto una buona partita. – così Leonardo Menichini nel post-partita – Penso che non siamo riusciti a fare quello che volevamo per molteplici fattori: il caldo, le assenze, un avversario in ottima salute e soprattutto la tensione. Volevamo dare una grande soddisfazione a questo meraviglioso pubblico, purtroppo non ci siamo riusciti e adesso dovremo preparare al meglio le ultime due partite, sperando di recuperare gli infortunati e provando a raccogliere più punti possibili”.
Il mister ha quindi concluso: “Il pareggio di oggi ci permette comunque di allungare la striscia di risultati utili consecutivi. Da lunedì penseremo al Cagliari, partita difficilissima nella quale cercheremo di fare sicuramente meglio rispetto a oggi”.
Rischio di passare alla storia come l’anno delle occasioni mancate. La cosa davvero incredibile, dopo una serie impressionante di errori, da parte di ogni componente, è che la squadra sia ancora in linea di galleggiamento per poter salvare la categoria. Ora tocca solo capire se il tutto passerà attraverso le forche caudine dei play out o attraverso una specie di prodigio sportivo con la salvezza diretta.
È evidente che una terza ipotesi non è contemplata. Che la squadra vada a Cagliari carica a riprendersi i punti lasciati per strada. Il tempo è ormai scaduto!