scritto da Pasquale Petrillo - 20 Febbraio 2021 10:51

Le perplessità sul Governo Draghi… per non passare dal servo encomio al codardo oltraggio

foto tratta dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri

I primi segnali non sono incoraggianti, non è più tempo di mediazioni… L’impressione è che anche questo governo sia intenzionato a dare un colpo al cerchio e uno alla botte 

La nostra regione da domani torna in zona arancione. Nuove restrizioni, non ci si potrà spostare dal proprio comune, ristoranti e tante altre attività chiuse. Tutto questo mentre a Roma la politica è impegnata a spartirsi le poltrone dei sottosegretari nel nuovo Governo Draghi.

Non è cambiato nulla, tutto come prima. Ancora una volta si mette in arancione un’intera regione e non si ha il coraggio di misure più restrittive per i comuni o le aree con un tasso di contagio più alto. Tanto per capirci, a Vietri sul Mare il report dei contagiati è quasi ogni giorno pari a zero. Al più, in alcuni sporadici giorni, si registra un solo contagiato. Lo stesso vale per la nostra città, Cava de’ Tirreni, che fortunatamente registra un numero di contagiati abbastanza contenuto. Eppure da domenica saremo tutti, in Campania, indistintamente in zona arancione, con le limitazioni che dicevamo prima, con relativi danni economici in primo luogo nonché psicologici.

E intanto sui vaccini si fanno tante chiacchiere, da Bruxelles a Roma, ma la campagna vaccinale continua ad andare a rilento per la ristrettezza del numero delle dosi a disposizione.

Certo, Draghi non può fare miracoli e gli si deve dare il tempo necessario per affrontare le tante questioni sul tappeto. Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di dire, i primi segnali non sono incoraggianti. Il premier Draghi non si discute, non c’è nel nostro Paese persona più autorevole e credibile, ma si vede ancora troppa mediazione e un’affannosa ricerca di equilibri.

Il suo stesso discorso in Parlamento non ci ha suscitato particolari entusiasmi. In fondo, come era prevedibile, abbiamo sentito grosso modo le stesse cose di sempre. Buone intenzioni, belle parole. Tutto sommato, molta aria fritta. D’altra parte, non poteva essere che così: questo impone la ritualità della democrazia parlamentare.

Per questa ragione, il nuovo governo va valutato sui fatti concreti, sulle scelte che compierà, sui provvedimenti che adotterà.

Parliamoci chiaro, con questa pandemia siamo in guerra da un anno e le tante, troppe vittime impongono al governo e alla politica di fare scelte nette. Quelle che non sono state fatte, però, con i tanti ministri riconfermati. Una continuità che, invece, andava decisamente troncata.

Non è più tempo di mediazioni e aggiustamenti, tanto che non basta cassare le primule di Arcuri, ma anche mettere al suo posto un altro commissario. Un diverso e nuovo responsabile per dare un impulso e una ventata di novità e freschezza alla campagna vaccinale e alla lotta alla pandemia.

L’impressione è che anche questo governo sia intenzionato a dare un colpo al cerchio e uno alla botte. E’ troppo presto per dirlo? Forse sì. E’ vero, non sono sufficienti le prime impressioni per tranciare giudizi. Meglio aspettare.

Vediamo allora prima i fatti. Facendo ovviamente il tifo, nell’interesse del nostro Paese e quindi di tutti noi, per Draghi e il suo governo. Senza per questo battere la grancassa, bensì con lucida consapevolezza delle enormi difficoltà, delle insidie della politica e dei limiti dell’uomo, anche se di nome Draghi.

Non fosse altro, e non è certo questa un’italica virtù, per evitare di passare con disinvoltura, come ci insegna il Manzoni, dal servo encomio al codardo oltraggio.

Giornalista, ha fondato e dirige dal 2014 il giornale Ulisse on line ed è l’ideatore e il curatore della Rassegna letteraria Premio Com&Te. Fondatore e direttore responsabile dal 1993 al 2000 del mensile cittadino di politica ed attualità Confronto e del mensile diocesano Fermento, è stato dal 1998 al 2000 addetto stampa e direttore dell’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi Amalfi-Cava de’Tirreni, quindi fondatore e direttore responsabile dal 2007 al 2010 del mensile cittadino di approfondimento e riflessioni L’Opinione, mentre dal 2004 al 2010 è stato commentatore politico del quotidiano salernitano Cronache del Mezzogiorno. Dal 2001 al 2004 ha svolto la funzione di Capo del Servizio di Staff del Sindaco al Comune di Cava de’Tirreni, nel corso del 2003 è stato consigliere di amministrazione della Se.T.A. S.p.A. – Servizi Terrritoriali Ambientali, poi dall’ottobre 2003 al settembre 2006 presidente del Consiglio di Amministrazione del Conservatorio Statale di Musica Martucci di Salerno, dal 2004 al 2007 consigliere di amministrazione del CSTP - Azienda della Mobilità S.p.A., infine, dal 2010 al 2014 Capo Ufficio Stampa e Portavoce del Presidente della Provincia di Salerno. Ha fondato e presieduto dal 2006 al 2011 ed è attualmente membro del Direttivo dell’associazione indipendente di comunicazione, editoria e formazione Comunicazione & Territorio. E’ autore delle pubblicazioni Testimone di parte, edita nel 2006, Appunti sul Governo della Città, edita nel 2009, e insieme a Silvia Lamberti Maionese impazzita - Comunicazione pubblica ed istituzionale, istruzioni per l'uso, edita nel 2018, nonché curatore di Tornare Grandi (2011) e Salerno, la Provincia del buongoverno (2013), entrambe edite dall’Amministrazione Provinciale di Salerno.

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