Tra luglio e settembre il Pil è cresciuto del 16,1% rispetto ai tre mesi precedenti. La variazione acquisita per il 2020 diventa così pari a -8,2%
Il prodotto interno lordo italiano ha registrato una crescita del 16,1% nel terzo trimestre 2020 rispetto ai tre mesi precedenti.
Lo comunica l’Istat, sottolineando che, a causa delle flessioni dei precedenti due trimestri dell’anno, nel confronto con il terzo trimestre del 2019 la variazione resta invece negativa: -4,7%. Il netto recupero del terzo trimestre, sottolinea ancora l’Istituto di statistica, riporta il volume del Pil ai livelli registrati nella prima metà del 2015. La variazione acquisita per il 2020 è pari a -8,2%.
La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, contributo positivo viene sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia da quella estera netta. Il terzo trimestre del 2020 ha avuto quattro giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata in più rispetto al terzo trimestre del 2019.
Nell’Eurozona, il Pil “rimbalza” a +12,7%
Forte rimbalzo del Pil dell’area euro nel terzo trimestre, un +12,7% rispetto ai tre mesi precedenti, secondo la stima preliminare di Eurostat, che segue i crolli del primo (-3,7%) e del secondo trimestre (-11,8%) causati dalla crisi pandemica e dai primi lockdown decisi per limitare i contagi di Covid. La dinamica su base annua è rimasta negativa con un -4,3%, dopo il meno 14,8% che era stato registrato nel secondo trimestre. Secondo la tabella di Eurostat, il rimbalzo più forte è stato il più 18,2% della Francia rispetto ai tre mesi precedenti, seguita da Spagna (+16,7%) e Italia (+16,1%). (fonte Confcommercio su dati ISTAT)